A volte alcuni viaggi possono avere risvolti inaspettati e rivelarsi delle esperienze alla riscoperta di noi stessi. È proprio quello che è capitato all’ex velocista dell’Iranian National Women’s Team, Ishbel Holmes.
Dopo aver lasciato, nel 2014, la sua carriera da professionista, decise di intraprendere un nuova avventura insieme alla sua amata bicicletta. Non poteva sapere che un viaggio in Turchia si sarebbe trasformato in una missione di salvataggio e in un progetto di vita.
Partì con pochi contanti, tanta voglia di esplorare paesaggi incredibili e, soprattutto, ignara di come sarebbe andata realmente.
All’inizio della sua avventura, un cane di strada, affamato e ferito, cominciò a seguirla. Ishbel iniziò a pedalare velocemente per ‘seminarlo’, ma quel randagio non smise di inseguirla. Dopo qualche chilometro, notando di essere ancora rincorsa, decise di riportarlo al villaggio più vicino. Lì, assistette ad una scena che la colpì particolarmente: inaspettatamente, il cane venne attaccato da un gruppo di altri quattro randagi. Invece di proteggersi, contrattaccando, l’animale si sdraiò a terra e ‘accettò il suo destino’. L’ex velocista, quindi, colpita dalla scena, si sentì in dovere di correre in suo aiuto.
“In quel momento – racconta al quotidiano inglese Telegraph – mi sembrò di ‘tornare’ ai miei sedici anni, quando fui data in affido, circondata da estranei e con nessuna persona che mi amasse. Allora gettai la bici e mi lanciai verso i cani, spaventandoli con una forza che non sapevo di avere. Vidi che una delle sue zampe era gravemente ferita, ma non avevo idea del dolore che questo cane doveva aver sopportato: aveva un fianco rotto e trentuno proiettili nel suo corpo”.
Decise, quindi, di portarlo subito fino al santuario più vicino, ma non riuscì a trovare nessuno disposto ad aiutarla nel trasporto. Ideò, così, un metodo alternativo: attaccò una cassa di verdure sul fronte della bicicletta e portò il randagio con sé. Da quell’avvenimento la sua esperienza e la sua vita cambiarono di colpo.
In che modo? Ishbel iniziò a scrivere un proprio blog, ‘World bike girl’, dove sono raccontati i suoi viaggi, compresi quelli insieme a Lucy – così chiamò il primo cane salvato, ndr -. In pochissimo tempo, i post sui social media divennero virali e molte persone si appassionarono alla loro storia, incominciando a seguire l’esperienza da lontano. Per questo motivo, la donna decise di coniugare il viaggio in bicicletta, la sua passione, con una nuova missione: portare soccorso a quanti più randagi possibili.
Ad oggi, infatti, viaggia sempre insieme alla sua cara bicicletta e alla cagnolina, Maria, che salvò durante una sua avventura in Brasile. Uno degli ultimi itinerari intrapresi, invece, è stato in Inghilterra per il tour promozionale dei propri libri (‘Me, a bike and a street dog’ e ‘Saving Lucy’, editi rispettivamente in Inghilterra e in America).
Nel frattempo, oltre all’azione di promozione, Ishbel continua a pedalare per il mondo per salvare i cani da strada. In che modo? Facendo volontariato nei rifugi e assistendo gruppi di soccorso in prima linea. I suoi viaggi hanno raggiunto, così, una nuova dimensione e sono diventati dei percorsi di guarigione e trasformazione personale.
Crediti immagine di copertina: video YouTube ‘World bike girl’