“Italia Inclusiva”, un progetto per valorizzare il terzo settore italiano all’estero
L'iniziativa della Direzione Generale per la Promozione del Sistema Paese è tesa a promuovere il terzo settore della nostra penisola all’estero attraverso la realizzazione di progetti video-fotografici che valorizzino l’attività di sei associazioni non profit italiane. I temi chiave attorno a cui prende forma e si articola la call richiamano l'Agenda 2030: legalità, empowerment femminile, rigenerazione urbana, integrazione sociale, sport e imprenditoria sociale.

Promuovere il terzo settore italiano all’estero mediante la realizzazione di progetti video fotografici che valorizzino l’attività di sei associazioni non profit impegnate in alcuni settori chiave per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: è questo l’obiettivo chiave di Italia Inclusiva, un progetto della Direzione Generale per la promozione del Sistema Paese che si rivolge a fotografi e video maker o collettivi emergenti o mid-career con residenza fiscale in Italia. L’iniziativa mira quindi a comunicare all’estero il contributo del terzo settore e a tentare di restituirne la varietà, attraverso la selezione di sei macro-aree di intervento – che richiamano l’Agenda 2030 -, ossia legalità, empowerment femminile, rigenerazione urbana, integrazione sociale, sport e imprenditoria sociale. Per la promozione e la valorizzazione del patrimonio socio-economico delle realtà individuate dai partecipanti, i candidati dovranno realizzare dei progetti video-fotografici finalizzati a mettere in luce l’attività delle associazioni scelte. L’Avviso pubblico di Italia Inclusiva, che rimarrà aperto fino al 4 febbraio 2022, porterà a selezionare sei artisti che potranno sviluppare il loro progetto osservando nel corso di alcuni mesi il lavoro e la storia delle realtà opzionate; i progetti fotografici saranno poi posti sotto i riflettori attraverso la realizzazione di sei libri e di altrettante mostre destinate ad essere diffuse nella rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura.

Il Terzo settore in Italia – si legge nella nota stampa dedicata sul portale italiana.esteri.itè una realtà dinamica ed estremamente variegata, che conta centinaia di migliaia di organizzazioni attive in diversi ambiti. Nasce per mettersi al servizio della comunità e allo stesso tempo crea comunità e relazioni, producendo un valore economico ben più grande di quanto venga quantificato. È un laboratorio attivissimo di imprenditoria e innovazione e contribuisce a promuovere la cultura e a renderla accessibile. Il Terzo settore italiano genera a sua volta una cultura della responsabilità, della cooperazione e della cura per le persone, gli spazi e le città. È quindi importante iniziare ad associare il Made in Italy anche alle eccellenze che il nostro Paese può vantare in ambito sociale, le quali hanno un ruolo cruciale nello sviluppo sostenibile del Paese e nell’inclusione dei suoi soggetti più fragili”.

 

Per visionare l’Avviso pubblico di Italia Inclusiva del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale cliccare qui.

Immagine di copertina (da https://italiana.esteri.it/italiana/progetti/italia-inclusiva/) è di Gea Casolaro, Le due città della fantasia (quella che cade dall’alto e quella che vive da basso, dettaglio), 2004-2007.