Un’esposizione che avrà come tappe all’estero le città di Singapore, Tokyo, New Delhi e Seoul in una doppia sede espositiva, istituzionale e pubblica, aprendo un dialogo tra Ambasciate, Istituti Italiani di Cultura italiani e importanti musei locali per promuovere il panorama artistico della nostra penisola: il riferimento è a La Grande Visione Italiana. La Collezione Farnesina, mostra inaugurata il 6 febbraio a Singapore e in conclusione ad agosto 2023, che propone un viaggio nella storia dell’arte italiana dal Novecento ad oggi. Nello specifico, come riportato in una nota sul sito di italiana, vengono poste sotto i riflettori settantuno opere selezionate da Achille Bonito Oliva, di oltre sessanta grandi artisti scelti a rappresentare l’arte italiana, da Boccioni a Carla Accardi, da Mimmo Jodice a Michelangelo Pistoletto, passando per Mario Merz fino a Grazia Varisco; ne consegue una proposta eterogenea a livello cronologico e di generi, con opere che spaziano dal futurismo all’arte povera fino alla transavanguardia.
L’esposizione, realizzata dalla Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, presenta una serie di opere selezionate dalla Collezione Farnesina che, allestita negli spazi del Ministero degli Affari Esteri, si è distinta negli anni come una raccolta dinamica volta a valorizzare il meglio dell’identità̀ contemporanea italiana attraverso percorsi artistici di livello museale. L’iniziativa, promossa e realizzata proprio dalla Farnesina, presenta la curatela generale di Achille Bonito Oliva, con lo sviluppo curatoriale di Paola Marino e il coordinamento organizzativo di Simona Rossi; il progetto espositivo è di Anna Fresa mentre l’organizzazione, la logistica e la produzione sono a cura di Dafna ets. Come accennato, anche Michelangelo Pistoletto è tra i maestri protagonisti dell’esposizione: in mostra è visionabile l’Etrusco.
“La Collezione Farnesina – queste le parole riportate su italiana dall’ambasciatore Pasquale Terracciano, direttore generale per la Diplomazia pubblica e culturale – nasce dall’intuizione dell’ambasciatore Umberto Vattani e risponde a un’esigenza: la cultura come grande strumento di proiezione e di soft power nel mondo. Come super potenza culturale veniamo percepiti come cassaforte della tradizione classica, in realtà siamo un Paese dinamico. L’intuizione di Vattani fu sfruttare la sede come una sorta di museo vivente dell’arte del XX e XXI secolo, con oltre 600 opere che illustrano la vitalità della scena artistica contemporanea”.