“Ciao, mi chiamo Zoe Salvamondo e ho appena aperto la porta numero 14: Vita Sott’Acqua è scritto sopra questo bel disegno. Se vieni con me, ti porto insieme ai miei amici Tilde, Tito e il gatto Smangiucchio a scoprire come trasformare una scatola di scarti ‘plasticosi’ in un gioco avventuroso e divertente che salverà il mare e i suoi abitanti. Vedrai che salvare il mondo è come pedalare, una volta imparato, non si dimentica più”. È questa la sinossi che mette in luce alcuni dei contenuti chiave de Zoe e il mare in montagna, il nuovo libro di Ruggero Poi con le illustrazioni di Alice Rossi¹. Il volume di narrativa per bambini, edito da Beisler, è il terzo della collana che, facendo riferimento alle avventure della protagonista Zoe Salvamondo, si focalizza sui temi della sostenibilità ambientale accendendo la curiosità e la voglia di mettersi in gioco attraverso una serie di storie divertenti e accessibili. Come riportato in un nostro precedente articolo, Zoe non si pone solo un personaggio immaginario, ma come vero progetto di sensibilizzazione che si basa sull’idea di Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e sull’esperienza artistica di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto ispirandosi e riferendosi anche ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. La fantasia c’è nell’approccio creativo dell’autore, ma i contenuti sono frutto di esperienze reali che vedono in prima linea gli stessi bambini. Le storie e il titolo di questo terzo libro, ad esempio, sono ispirazioni dirette di un progetto partito lo scorso anno dell’Open School del Terzo Paradiso e dell’istituto Santo Stefano di Magra di La Spezia.
L’attività condivisa ha visto l’oceanografa Ines Borrione, una delle expert dell’Open School, condurre un’attività a distanza sulla storia del rifiuto, prendendo inoltre quest’ultimo come elemento di collegamento tra il mare e la montagna. Borrione, nello specifico, ha fatto riferimento al Magra, un torrente ligure che passa dalla montagna al mare portando periodicamente con sé la spazzatura, spesso segno tangibile d’inciviltà umana. Ed è in questo contesto che sono intervenuti i giovani studenti: i bambini liguri hanno prima raccolto numerosi rifiuti dal corso d’acqua, poi li hanno inviati ai coetanei Biellesi; gli studenti dell’Open School, una volta ricevuti, hanno singolarmente inventato e poi scritto una storia su un oggetto a loro scelta raccolto dal Magra. Creando uno storytelling ad hoc, non hanno solo compiuto un’azione all’insegna della sostenibilità, ma hanno in qualche modo adottato un rifiuto, dandogli una nuova vita creativa. “Il filo rosso di questa collaborazione – ha spiegato l’autore – è che quando cominci a dare una storia a un oggetto, quest’ultimo assume valore e una nuova identità”.
Alla fase operativa è seguita quella del racconto e dell’ascolto: prima in una videochiamata di classe, poi con una visita a Cittadellarte, gli studenti si sono raccontati le rispettive storie sui rifiuti trovati nel torrente; anche gli alunni di La Spezia si sono poi cimentati nel medesimo processo creativo, inventando a loro volta nuove storie associate agli oggetti. La collaborazione tra le due scuole è stata impreziosita anche da un frangente educativo non banale: in occasione della visita in Fondazione Pistoletto da parte degli studenti liguri, sono stati gli stessi alunni biellesi a fare da guida agli spazi espositivi di Cittadellarte e alle opere di Michelangelo Pistoletto ai nuovi ‘amici’. L’avventura, però, non è finita qui: il 12 e il 13 maggio sarà l’Open School del Terzo Paradiso a far visita a La Spezia e, per l’occasione, si terrà una serie di iniziative in mare e in spiaggia con il CEA – Centro Educazione Ambientale.
Torniamo quindi al libro, la cui trama è un chiaro riferimento a questa vicenda: la storia inizia, infatti, quando Zoe riceve un pacco spedito dal mare dalla sua amica Anna; al suo interno vi trova una sorpresa inconsueta, ossia rifiuti plastici destinati al mare. Da qui inizierà l’avventura della protagonista, che, su richiesta via lettera² di Anna, si adopererà per riciclare o dare nuova agli oggetti con l’aiuto di una serie di personaggi della sua città e avviando un mercatino di raccolta fondi per rendere sostenibili, creative e pratiche le sue idee. “Zoe cammina quindi insieme ai bimbi dell’ Open School, come se fosse una trasposizione delle loro storie. Questo libro – ha concluso Ruggero Poi – è connesso direttamente a delle esperienze reali. Il mio obiettivo, a questo proposito, è che gli obiettivi non li scriva io, ma i lettori. Vorrei, infatti, che Zoe diventasse un patrimonio per chi ha delle storie, soprattutto i bimbi, e uno strumento di condivisione, così come hanno fatto grandi maestri, come, ad esempio, Mario Lodi con Cipì. Zoe in questo senso, non è solo un libro, ma un’occasione per far avvicinare in maniera attiva e divertente bambini, insegnanti e famiglie ai temi della sostenibilità”.