La Venere degli stracci rinasce: Michelangelo Pistoletto donerà l’opera alla città di Napoli
La reinstallazione della Venere degli Stracci - che verrà inaugurata lunedì 22 gennaio 2024 in Piazza del Municipio - sarà resa possibile grazie all'impegno del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi sulla valorizzazione dell’arte pubblica e grazie alla decisione del maestro di donarne il rifacimento. Grazie all'opera, che fa parte del progetto “Napoli Contemporanea 2023” curato da Vincenzo Trione, sarà possibile contribuire all'obiettivo di rimettere Napoli al centro delle rotte dell’arte contemporanea. "Quello intrapreso finora - così Pistoletto - è stato un percorso attraverso cui il dolore si è trasformato in cura. La Venere non si è annientata, ma rigenerata nel medesimo luogo”.

Un simbolo di generazione e rigenerazione per tutta Napoli: oggi è stata così presentata nell’ambito di una conferenza stampa la nuova Venere degli Stracci, l’opera di Michelangelo Pistoletto, che verrà reinstallata in piazza del Municipio per poi essere donata dall’artista alla città. All’appuntamento, tenutosi presso la Sala Giunta di Palazzo San Giacomo, hanno preso parte il sindaco del Comune di Napoli Gaetano Manfredi, l’artista (da remoto), il consigliere del sindaco e curatore del progetto Napoli Contemporanea 2023 Vincenzo Trione e il Vicepresidente di Altra Napoli EF Antonio Lucidi. Dopo l’incendio che ha colpito la prima installazione, il Comune di Napoli e il primo cittadino hanno infatti annunciato che la Venere degli Stracci rinascerà nello stesso luogo. “Grazie ai progetti di arte pubblica che stiamo realizzando, Napoli è sempre più un museo a cielo aperto, democratico, gratuito, fruibile da tutti. Anche dopo un momento difficile – così Manfredi –, la città ha dimostrato di essere capace di risollevarsi e guardare avanti. La ricostruzione dell’opera di Pistoletto rappresenta la capacità della città di rigenerare se stessa grazie alla bellezza, all’arte e alle energie positive dei suoi cittadini. La nuova Venere rafforza la vocazione al contemporaneo di Napoli e si pone, dunque, all’interno di un programma più ampio che vuole essere un esempio di come costruire la città, trovando forme originali di rigenerazione urbana capaci di coinvolgere l’intera comunità, sempre nell’ottica dell’inclusione sociale senza dimenticare i fragili”.


Il video della conferenza.

La rinascita
Proprio l’accaduto è stato l’elemento simbolico che ha ispirato l’artista nella rigenerazione del progetto, sottolineando ancora una volta la funzione aggregativa dell’arte che si mette a servizio della comunità. “Un percorso attraverso cui il dolore si è trasformato in cura. La Venere – ha sottolineato Pistoletto – non si è annientata, ma rigenerata nel medesimo luogo. È accaduto un episodio di degenerazione che ha innescato dinamiche di riflessione e di confronto importanti sulle devastazioni dei giorni nostri. Per questo, il mio sentimento per Napoli è rimasto immutato: sarà una grande gioia per tutti aver trasformato la sofferenza in una nuova occasione di vitalità e rinascita”. La futura donazione conferma, dunque, il profondo legame con la città e ribadisce la volontà dell’artista di promuovere l’arte come strumento educativo, forza propulsiva di trasformazione sociale, soprattutto nei contesti fragili.




La conferenza stampa. Nella prima foto, da sinistra, Lucidi, Manfredi e Trione.
Nella seconda il pubblico e i giornalisti; nella terza Michelangelo Pistoletto.

La nuova Venere
La nuova Venere degli Stracci, che verrà inaugurata lunedì 22 gennaio 2024 in Piazza del Municipio, sarà tutelata attraverso trattamenti ignifughi con prodotto idrosolubile da ripetersi dopo episodi di forti intemperie e sarà previsto un servizio di guardiania dell’opera. Per quanto concerne la destinazione finale dell’opera, sarà spostata da Piazza Municipio quattro mesi dopo l’installazione, mentre la location della collocazione definitiva della Venere verrà comunicata il giorno dell’inaugurazione. Sul perché il Comune di Napoli ha deciso di promuovere la ricostruzione dell’opera dopo il rogo e le polemiche di una parte della cittadinanza la risposta è stata chiara: la decisione di ricreare la Venere degli Stracci rappresenta un potente messaggio sociale. La nuova Venere, come spiegato durante la conferenza stampa, pone al centro del dibattito sociale il concetto di arte pubblica come fonte di crescita culturale, simbolo di riscatto sociale per la città di Napoli e l’Italia. In quest’ottica, l’opera di Pistoletto parte dal principio della rigenerazione: l’atto violento che ha distrutto la Venere dev’essere interpretato come momento di rigenerativo per la città, e così è stato. Per questo, come asserito durante l’appuntamento, la Venere degli Stracci è un simbolo della nostra contemporaneità e, non a caso, è stata scelta come seconda opera del progetto Napoli Contemporanea dal Comune. La decisione di reinstallare l’opera è stata presa dal Comune di Napoli insieme all’artista subito dopo il rogo ed è stata una promessa fatta e poi mantenuta dal sindaco Manfredi alla cittadinanza.

Rigenerazione urbana a partire dall’arte
La città di Napoli rinnova quindi la sua sensibilità per iniziative di rigenerazione urbana, in cui l’incontro tra le espressioni culturali ed artistiche produce potenti effetti innovativi, qualificando lo spazio pubblico. “Un evento doloroso, drammatico, forse destinato ad entrare nei libri di storia dell’arte contemporanea del futuro. Dal rogo dello scorso luglio – ha specificato Trione – sono rimaste ferite, tracce, rovine. Michelangelo Pistoletto ha deciso di non rimuovere questo trauma, progettando una nuova Venere degli stracci, che tiene in sé il relitto sopravvissuto al rogo. E, insieme, ha scelto di far vivere il suo gesto oltre l’opera stessa. Donando la versione monumentale della Venere alla città di Napoli. E promuovendo un’attività di crowdfunding, per associazioni umanitarie impegnate nella cura di disagi e di devianze. Un modo per dimostrare che, talvolta, l’arte può raggiungere i propri obiettivi più profondi e politici quando vive oltre se stessa e si diffonde nella realtà, nelle nostre vite”.


La precedente Venere prima del rogo.

La campagna Ricostruiamola!
A conferma del legame tra l’opera e la comunità, infatti, il Comune di Napoli aveva dato avvio ad una campagna di crowdfunding denominata Ricostruiamola! affidata all’associazione Altra Napoli EF che ha ricevuto il sostegno da parte di tanti cittadini. Tuttavia, l’artista ha deciso di ricostruire l’opera a proprie spese per poi donarla città. I fondi ricavati dalla campagna Ricostruiamola!, d’accordo con ciascun donatore, saranno quindi destinati ad associazioni con finalità sociali presenti sul territorio. “Altra Napoli EF, raccogliendo anche l’invito del Comune di Napoli, si è resa promotrice di una raccolta fondi che ha coinvolto in primis i cittadini, e poi enti privati ed istituzioni culturali. In seguito alla generosa offerta del maestro Pistoletto di donare l’opera alla città, e alla proposta di destinare le somme raccolte a due enti del Terzo Settore – ha affermato il vicepresidente Lucidi – Altra Napoli ha suggerito – subordinando il tutto ad un’esplicita adesione dei donatori – due significative realtà da anni impegnate a favore degli ultimi. Si tratta dell’Associazione La Scintilla, che opera per la tutela, l’accompagnamento, la socializzazione e la serena autonomia delle persone affette da disabilità intellettiva, e della Cooperativa Sociale Lazzarelle, impegnata nel recupero, attraverso il reinserimento in qualificati progetti di lavoro, delle donne afflitte dal regime di detenzione che vogliono essere protagoniste attive del loro cambiamento”.


Immagini di copertina: la precedente Venere degli stracci a Napoli (crediti foto Comune di Napoli) e Michelangelo Pistoletto.