“Da una rockstar a un’altra: Michelangelo Pistoletto è il più celebre e celebrato artista contemporaneo in Italia, un contaminatore, un provocatore, un filantropo. Un anno fa era stata presentata a Napoli la sua Venere degli stracci, che purtroppo fu poi bruciata. Quell’opera finalmente torna al suo posto. Ci colleghiamo con Piazza del Municipio per ammirarla e festeggiarla con il suo autore”. Geppi Cucciari, ieri sera, ha annunciato così il maestro nel nuovo episodio del suo format televisivo Splendida Cornice. La conduttrice ha infatti portato i telespettatori alla scoperta della nuova opera del fondatore di Cittadellarte (tutti i dettagli in un nostro precedente articolo): “Sette metri di altezza – ha esordito – e 400 chili di peso. Questi i numeri della sua bellissima opera d’arte”. Pistoletto ha replicato focalizzandosi sul piano concettuale: “I numeri sono quelli, poi c’è da considerare la parte visiva. Abbiamo innanzitutto i due opposti, ossia la venerabilità e il rifiuto. L’opera rappresenta la rigenerazione: la Venere è una meravigliosa donna che, rigenerando gli stracci, attraversa il tempo e va nel futuro”. Il maestro ha poi individuato il ruolo che la sua installazione può assumere nel presente e negli anni a venire: “La natura umana è vita e degrado. Bisogna far sì che questi due fattori si intersechino attraverso la mia opera per diventare armonia, equilibrio e società sana”.
Geppi Cucciari ha poi posto l’accento sull’aspetto solidale che si cela dietro la ricostruzione: “Era stata avviata una raccolta fondi per ricostruire la Venere dopo l’incendio che l’aveva colpita, ma ha scelto di ricostruirla a sue spese. Per quale ragione?”
“Perché voglio che i soldi – ha risposto il maestro – siano portati verso un beneficio della società, verso una rigenerazione vera. Quindi, attraverso delle istituzioni napoletane, come Altra Napoli, possono essere indirizzati a coloro che ne hanno bisogno”. Pistoletto ha inoltre spiegato come dare fuoco alla Venere sia come dar fuoco alla società, “per cui dobbiamo far sì che ci sia un benessere che tacita questo bisogno di aggredire, di fare fuoco, di far guerra”.
La conduttrice ha poi rivolto lo sguardo agli attacchi all’arte: “Maestro, cosa pensa dei ragazzi ecologisti che imbrattano le opere con la vernice lavabile per accentrare l’attenzione sui disastri ambientali?”. Pistoletto, a questo proposito, ha evidenziato la differenza con il rogo della Venere: “Gli attivisti lo fanno in maniera provocatoria – ha articolato – per far passare dei messaggi. Nel caso dell’incendio della mia opera non c’è stata la volontà di provocare, ma una deficienza di fondo, perché non c’è stato nessuno che abbia detto di aver dato fuoco per una ragione. Quando invece vengono imbrattate le opere d’arte è diverso: viene fatto perché si sa che l’arte è uno dei richiami più forti nella società, è la sensibilità che tocca tutti. Il bisogno di farsi sentire arriva poi a degli estremi che a volte sono incompatibili con l’armonia e la meraviglia dell’opera”. L’intervista è giunta al termine con un approfondimento sul Terzo Paradiso e sull’ultimo libro del maestro, La formula della creazione, edito da Cittadellarte. “È stato un piacere averla con noi. Grazie – ha concluso Geppi Cucciari – per la sua Venere e per i suoi 91 anni di creatività combattente”.