Le edicole votive del centro storico di Parabita si trasformano nella prima collezione permanente di arte pubblica del borgo con sedici opere realizzate per l’occasione. Il Comune di Parabita, in provincia di Lecce, ha presentato sabato 11 maggio 2024 un nuovo capitolo della propria storia culturale con l’esordio di Votiva, il progetto dedicato alla realizzazione di una collezione d’arte contemporanea permanente, aperta a tutti e di interesse nazionale che prende vita a partire dalla riattivazione delle edicole votive che costellano il centro storico del borgo. La manifestazione, sotto la direzione artistica di Giovanni Lamorgese, con la curatela di Flaminia Bonino e Laura Perrone e con il supporto dell’Assessore alla cultura di Parabita Francesca Leopizzi, vede per la prima volta il Comune di Parabita commissionare la realizzazione di una selezione di opere d’arte pensate appositamente per l’occasione e firmate da sedici artisti contemporanei di portata internazionale, ossia Francesco Arena, Chiara Camoni, Ludovica Carbotta, Claire Fontaine, Gianni Dessì, ektor garcia, Helena Hladilová, Felice Levini, Claudia Losi, K.R.M. Mooney, Liliana Moro, Adrian Paci, Mimmo Paladino, Luigi Presicce, Michelangelo Pistoletto, Namsal Siedlecki.
Il canto della pace preventiva (2024) di Michelangelo Pistoletto.
L’itinerario e Parabita per il Contemporaneo
Le opere concepite compongono un itinerario per tappe che attraversa il centro storico del borgo, invitando il visitatore a riscoprirne gli spazi seguendo il filo conduttore dell’edicola votiva. Nate come testimonianza della spiritualità popolare e divenute tratto distintivo del paesaggio architettonico del luogo, le numerose edicole votive di Parabita creano terreno fertile la rigenerazione di un tessuto comunitario, trasformandosi in spazi per l’espressione artistica destinati alla cittadinanza e posti sotto la sua cura. Votiva si inserisce inoltre nell’ambito di Parabita per il Contemporaneo, il progetto a lungo termine con cui il Comune di Parabita si impegna a esplorare nuovi modi e opportunità per porre in dialogo l’arte contemporanea con il ricco patrimonio paesaggistico, storico e culturale del luogo. L’iniziativa, che inaugura con Votiva, si pone l’obiettivo di rafforzare il legame tra comunità e tradizione, aprendo al contempo nuove strade verso la creatività e l’innovazione attraverso una selezione di interventi mirati che vede nell’arte contemporanea un prezioso motore di crescita e cambiamento.
L’incontro sullo sfondo dell’opera di Pistoletto
Mercoledì 30 luglio 2024 alle ore 20.30 si è tenuto un incontro pubblico nello slargo ai piedi della scalinata della Chiesa di San Giovanni Battista, in via Lopez y Rojo, dove è posizionata l’opera L’edicola del Canto della pace preventiva (2024) – intervento site-specific (specchio, sfera di giornali, vetro stampato, QR code creato con AI) – di Michelangelo Pistoletto, con protagonista l’artista Adrian Paci, parte del progetto Votiva con l’opera Compito #20. La lectio magistralis di Paci, introdotta dalla co-curatrice di Votiva Laura Perrone, è stata preceduta dal saluto del sindaco di Parabita Stefano Prete, da una breve introduzione del progetto Votiva da parte della co-curatrice Flaminia Bonino e da un intervento sull’opera del maestro da parte di Raffaela Zizzari, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso.
Il canto della pace preventiva (2024) di Michelangelo Pistoletto.
L’edicola del Canto della pace preventiva
Con L’edicola del Canto della pace preventiva, opera realizzata appositamente per Parabita, Michelangelo Pistoletto prosegue il suo impegno nella creazione di arte come motore di trasformazione sociale. La poesia, che richiama il ritmo della filastrocca, racchiude alcuni codici affini ai linguaggi per l’infanzia in cui parole semplici, vivaci e immediate veicolano messaggi profondi e complessi. Nella nostra attualità, il potente grido di pace che diffonde l’opera si rinnova come inno verso nuove possibilità di essere al mondo. La sfera di giornali che troviamo nel livello immediatamente successivo rappresenta un elemento ricorrente nella pratica dell’artista. Le sfere di giornali create a partire dal 1966 ci riportano nel campo della cronaca e della notizia di attualità come articolazioni fisiche di eventi in continua trasformazione che appartengono alla vita quotidiana, ma anche al caso e alla dimensione del gioco, ‘la partita della vita’, dove la presenza di elementi che si contrappongono, si muovono e spingono in direzioni diverse permette di uscire dal luogo sacrale dell’arte per attivarsi nel cuore della comunità, superando i confini dello studio dell’artista, delle gallerie e dei musei. In questo processo la Sfera perde la sua aurea di inaccessibilità, diventando parte integrante delle cose comuni e quotidiane. Sul fondo, la superficie specchiante ci riporta invece nella dimensione dei celebri quadri che l’artista realizza sin dai primi anni ‘60, restituendo alcuni dei tratti fondamentali della sua opera, come la capacità di generare un varco imprescindibile tra arte e vita. Ad animare l’installazione site-specific troviamo uno dei suoi più recenti dipinti con QR code che può essere letto nella duplice veste di arte astratta e di ‘arte narrata’: inquadrando il QR code è possibile, infatti, attivare un’ulteriore sistema di fruizione dell’opera dell’artista.