Il 3 dicembre è stata inaugurata a Torre Pellice un’esposizione che si compone di una quarantina di opere abbracciando un arco cronologico che muove dagli anni ’50 fino a un nucleo di recenti lavori entrati nella raccolta d’arte torrese grazie alla donazione di giovani artisti e artiste: il riferimento è a Lo sguardo altrove – Utopie e distopie, opposti sfumati*, mostra nata da un dialogo fra la Civica Galleria d’arte contemporanea Filippo Scroppo e il Liceo Valdese di Torre Pellice attorno a un tema arduo del nostro tempo, ossia l’utopia e il suo contrario. Il titolo di questa esposizione non rappresenta solo un espediente letterario, ma consiste in uno sforzo di relativizzazione e comparazione critica del mondo presente. “In un tempo di presentismo dominante – si legge nell’apposita nota stampa – abbiamo bisogno di far comprendere, con la complicità delle giovani generazioni, che il mondo che abitiamo non è l’unico possibile: è il prodotto storico di una determinata configurazione politica, economica, sociale che si è formata nel tempo e che è in costante evoluzione”. Come specificato dagli organizzatori, da sempre l’utopia è il “non-luogo del possibile, è un altrove migliore” proiettato in uno spazio geografico diverso o in un futuro a venire; quale che ne sia la formula, l’utopia costituisce un contraltare dialettico e critico del luogo presente. Allo stesso tempo anche la distopia, pur operando un capovolgimento del giudizio di valore sull’altrove, mantiene intatta la sua carica critica e dialettica, “mostrando un non-luogo negativo che è incredibilmente affine ai dilemmi del tempo e delle società presenti”. Queste tematiche sono state affrontate dagli studenti del quarto anno del Liceo Valdese di Torre Pellice nel corso delle lezioni di filosofia e di arte durante l’anno scolastico 2021/2022, con l’obiettivo di progettare una mostra realizzata a partire dalla collezione civica d’arte contemporanea di Torre Pellice.
Grazie alla collaborazione fra l’Assessorato alla cultura del Comune di Torre Pellice, la Civica Galleria Scroppo e il Liceo Valdese è nata dunque l’idea di proporre al pubblico una riflessione “sul tema dello sguardo Altrove, fra utopia e distopia che sono – viene aggiunto – opposti ma al tempo stesso sfumati”. Guidati da Luca Motto, curatore e conservatore della Galleria Scroppo, un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Valdese ha seguito dapprima un percorso di formazione riguardante la progettazione e la realizzazione di un evento espositivo con un focus sulla collezione pubblica di arte contemporanea di Torre Pellice; gli alunni, coordinati dai loro docenti Martino Laurenti (filosofia) e Laura Trovato (storia dell’arte), hanno poi svolto un ruolo attivo in tutte le fasi progettuali e decisionali riguardanti la costruzione dell’evento espositivo. Gli studenti, in particolare, hanno elaborato i contenuti che costituiscono l’apparato testuale della mostra e selezionato un nucleo di opere dalla collezione civica secondo una chiave di lettura particolare: quella delle diverse forme dell’utopismo. “Attraverso uno sguardo come quello dell’arte contemporanea, che travolge il reale, ci interroga e talvolta ci disorienta, siamo costretti – sottolineano gli organizzatori – a perdere la rotta, proprio come i protagonisti delle prime utopie rinascimentali che – dopo un naufragio – incappavano nelle terre sconosciute dell’irrealtà. Arte e pensiero, dunque. Visioni e parole. Un dialogo: a volte frenetico, a volte sordo, a volte stridente. Un invito a fare naufragio, sospendere il tempo presente e gettare lo sguardo Altrove”.
Campagna a Torre Pellice di Michelangelo Pistoletto prima del restauro.
Tra gli le opere visionabili figurano lavori di Filippo Scroppo, Ezio Gribaudo, Antonio Carena, Franco Garelli, Enrico Paulucci, Mario Merz, Marco Gastini, Paolo Paschetto, Piero Gilardi, Giorgio Ciam, Enrico Alimandi, Carlo Levi e Mario Surbone. Non solo, in mostra è presente anche Campagna a Torre Pellice del 1961 (olio su tela 50 x60 cm) di Michelangelo Pistoletto. Invece, per quanto concerne il nucleo dei giovani, sono proposti i lavori di Masoudeh Miri, Chantal Garolini, Eric Pasino, Pablo Mesa Capella, Marco Abrate, Pietro Campagnoli, Lorenzo Gnata. La mostra si arricchisce, infine, oltre all’apparato testuale, di contenuti audio realizzati dagli studenti, utili a rendere la fruizione della mostra da parte dei visitatori ancora più inclusiva con un podcast di 5 episodi con la funzione di audio-guida che il visitatore può attivare dal proprio dispositivo tramite una scansione Qr-code. La mostra, in conclusione, sarà aperta di martedì, mercoledì e giovedì dalle 15.30 alle 18.30 e di venerdì e sabato dalle 10:30 alle 12.30.