L’obiettivo di UNESCO: “Entro il 2025 l’educazione ambientale dovrà essere tematica cardine dei programmi didattici”
L'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura, in seguito all'incontro "Education for Sustainable Development" del 17-19 maggio, ha fissato un obiettivo globale: l'educazione allo sviluppo sostenibile deve divenire una componente fondamentale di ogni sistema educativo a tutti i livelli entro i prossimi 4 anni. "L'istruzione - ha affermato Audrey Azoulay, UNESCO Director-General - può essere un potente strumento per trasformare il nostro rapporto con la natura. Dobbiamo investire in questo campo per preservare il pianeta”.

Dare maggiore spazio all’educazione ambientale e alla sostenibilità, agendo su insegnamento, formazione professionale e impegno civico: è attorno a questo macro obiettivo che si articola il nuovo impegno di UNESCO, reso noto dopo l’adozione alla Dichiarazione di Berlino avvenuta durante la Conferenza sull’Educazione allo Sviluppo Sostenibile (Education for Sustainable Development) tenutasi dal 17 al 19 maggio. La Dichiarazione in questione delinea una serie di politiche per trasformare l’apprendimento comprendendo insegnamento, apprendimento, formazione professionale e impegno civico. Non solo: mette al centro necessità di implementare l’educazione alla sostenibilità ponendo attenzione alle capacità cognitive, all’apprendimento sociale ed emotivo, alle capacità di collaborazione, alla risoluzione dei problemi e alla costruzione della resilienza. Durante l’evento, in quest’ottica, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha invitato i partecipanti a implementare l’Educazione allo Sviluppo Sostenibile nei sistemi d’istruzione di ogni livello entro il 2025. Per l’occasione, come riportato in una nota dell’agenzia specializzata delle Nazioni Unite, oltre 80 ministri e 2800 interlocutori nel campo dell’istruzione e dell’ambiente hanno annunciato di volere avviare azioni concrete per trasformare l’apprendimento garantire la sopravvivenza del pianeta.

Chiave di volta di questa nuova progettazione è collegabile al recente studio dell’UNESCO sui programmi educativi condotto su 50 Paesi, che ha rivelato come oltre la metà di questi non includa o presenti riferimenti al cambiamento climatico. Non solo: appena il 19% delle nazioni prese in esame affronta il problema della biodiversità. Ecco, in quest’ottica, la valenza educativa che può ricoprire la Dichiarazione di Berlino per UNESCO: dare impulso  all’implementazione del quadro per il Decennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile (ESD Roadmap for 2030). Il prossimo passo? A ogni stato membro dell’UNESCO verrà chiesto di creare una rete di attori che insieme possano attuare un impegno concreto in ambito educativo. “L’istruzione – ha dichiarato Audrey Azoulay, UNESCO Director-General – può essere un potente strumento per trasformare il nostro rapporto con la natura. Dobbiamo investire in questo campo per preservare il pianeta”. Unione d’intenti collettiva che si evince anche dalle parole di Angela Merkel: “Abbiamo bisogno – ha affermato la cancelliera tedesca – di una formazione affinché lo sviluppo sostenibile non sia un privilegio ma accessibile a tutte le persone. Il successo del programma di educazione allo sviluppo sostenibile per il 2030 ci avvicinerà a tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile”.