Un’occasione per raccontare la complessa esperienza di Joseph Beuys, l’artista che ha rivoluzionato il concetto di arte legandolo profondamente all’espressione della vita dell’uomo e al rapporto con la natura: è questo l’obiettivo della rassegna incentrata sullo scultore tedesco, in programma dall’11 al 15 maggio ogni sera dalle 21 sui canali Facebook e YouTube del Teatro Out Off. L’iniziativa, proposta nel contesto dell’iniziativa Maestri. Incontriamoli!, si articolerà attraverso lecture, performance, video, incontri e testimonianze di numerosi ospiti di differenti ambiti. Nel dietro le quinte figurano Manuela Gandini, critica d’arte e docente presso NABA Nuova Accademia di Belle Arti nella sua sede di Milano, e Susanna Schoenberg, filmmaker, media e performance artist e docente all’Accademia di Düsseldorf, che cureranno le 5 serate – visionabili in streaming – dedicate a Joseph Beuys per il centenario della sua nascita. Come spigato dagli organizzatori, le cinque serate sono state concepite come un laboratorio live che prevede l’avvicendarsi intergenerazionale di artisti, performer, teorici, medici, poeti, critici, agricoltori con i quali sono previsti talk, dibattiti, video, collegamenti Facebook, Zoom e Instagram.
“Vogliamo – si legge nella nota sul sito del Teatro Out Off – che i materiali raccolti nelle varie iniziative pensate per il progetto (video, performance, conferenze, mostra) siano collegati all’attualità e che pongano l’attenzione sul momento decisivo che il nostro pianeta sta affrontando con i mutamenti climatici, le crisi economiche e l’emergenza della pandemia. Con tutta la sua opera Beuys pone al centro l’uomo in un rapporto necessario con la natura, innescando un dialogo che porta a riflessioni ed elaborazioni che trascendono l’arte per divenire pensiero filosofico e politico”. Le serate in programma, come accennato, sono cinque: la prima s’intitola L’essere umano e la rivoluzione delle idee, la seconda L’intelligenza dei regni non umani, la terza Plastica sociale, la quarta Democrazia e partecipazione e l’ultima Vita=Arte.
Da oggi, per cinque serate, i partecipanti esploreranno i diversi ambiti del pensiero di Joseph Beuys. Si tratta dei seguenti ospiti: Giulia Amato, Artway of thinking, Elena Arvigo, Ilaria Bellotti, Alessandro Bergonzoni, Stefano Boeri, Flavio Bonetti, Luigi Bonotto, Michele Bonuomo, Bazon Brock, Cambio di Frequenza, Chiara Camoni, Andrea Contin, Pierangelo Dacrema, delleAli Teatro, Liora Epstein, Hambi bleibt, Arahmaiani Feisal, Michelangelo Jr Gandini, Piero Gilardi, Karin Harrasser, Jana Jess, Kompostistische Internationale, Christina Lammer, Carmen Losmann, Lome Lorenzo Menguzzato, Marzia Migliora, Alessandra Moretto, Peppe Morra, Daria Nazarenko, Giulia Niccolai, Francesca Pasini, Patrizio Peterlini, Michelangelo Pistoletto, Sergio Racanati, Rainer Rappmann, Hans Ulrich Reck, Ute Reeh, Hans Peter Riegel, Evamaria Schaller, Marco Scotini, Kuai Shen, Johannes Stüttgen, Antonio Syxty, Italo Tomassoni, Haiqing Wang, Irina Yang. È prevista, inoltre, la partecipazione degli studenti di Susanna Shoenberg dell’Accademia di Düsseldorf, di quelli di Romano Gasparotti dell’Accademia di Belle Arti di Brera e di quelli di Manuela Gandini del campus milanese di NABA Nuova Accademia di Belle Arti. Per quanto concerne il maestro biellese, invece, verrà proposta il 14 maggio una sua intervista su identità e differenze tra la sua pratica artistica e quella di Beuys.
“L’aspetto biografico di Beuys – viene specificato nella nota online – che lo ha reso così influente, mitico e inverosimile, sarà trattato al pari del suo pensiero olistico che ha toccato ogni ambito del vivere: medicina, spiritualità, economia, educazione, politica, storia, relazione con i regni naturali. Di Beuys ne verrà un ritratto a più voci e si creerà così una polifonia che vede il contributo di ospiti italiani, tedeschi e internazionali. L’aspetto maieutico del suo lavoro di insegnamento come parte fondamentale della sua opera avrà un posto di rilievo”. Come anticipato da Manuela Gandini, l’evento declinerà inoltre la figura e il pensiero dell’artista da due diversi punti di vista: l’Italia e la Germania, ma “non portandone le reliquie bensì guardando avanti, osservando le pratiche dei contemporanei. Il progetto ha come finalità quello di ri-diffondere e rileggere alla luce del presente le idee di un pensatore rivoluzionario che attraverso l’arte ha fornito all’umanità la possibilità di un nuovo paradigma esistenziale, occupandosi non solo di questioni meramente artistiche ma della fondazione del Partito dei Verdi in Germania, del rapporto con la scienza, la medicina, la spiritualità, l’educazione, la politica e i regni minerale animale e vegetale”.