Maison de l’Europe di Parigi, Paolo Naldini porta la demopraxia al convegno “La cultura come veicolo di democrazia creativa”
Nel pomeriggio odierno la MdEP della capitale francese ospita un evento che si concentra sulla possibilità di inserire un ipotetico 18esimo obiettivo di sviluppo sostenibile - nella futura Agenda 2050 delle Nazioni Unite - dedicato alla cultura. Tra i relatori dell'incontro - che riunisce esperti, ospiti autorevoli e cittadini - figura anche Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, invitato a illustrare le peculiarità e l'impatto del metodo demopratico.

L’Agenda 2030 è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite, e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda è costituita da 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile inquadrati all’interno di un programma d’azione più vasto costituito da 169 target o traguardi, ad essi associati, da raggiungere in ambito ambientale, economico, sociale e istituzionale entro il 2030. Gli obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile hanno una validità globale, riguardano e coinvolgono tutti i Paesi e le componenti della società, dalle imprese private al settore pubblico, dalla società civile agli operatori dell’informazione e cultura. Eppure, facendo riferimento a quest’ultimo punto, c’è una controversia, o meglio un’assenza, che stride: la mancata presenza, in modo chiaro ed esaustivo, della cultura nei 17 development goals. Anche su questa scia, oggi (giovedì 20 marzo), la Maison de l’Europe di Parigi sta ospitando l’evento 18° Sdg – La cultura come veicolo di democrazia creativa, appuntamento dedicato alla riflessione e alla discussione su un ipotetico diciottesimo obiettivo di sviluppo sostenibile dedicato alla cultura, da inserire – auspicabilmente – nell’Agenda 2050. Questo obiettivo si basa sul concetto di cultura democratica, intesa come cultura accessibile, equa, libera da disuguaglianze sociali e gerarchie, aperta al dialogo e al futuro.

L’iniziativa prevede un dibattito che riunisce esperti, ospiti autorevoli e cittadini, “perché la democrazia – sottolineano gli organizzatori – si basa soprattutto sull’inclusione e sulla partecipazione di tutti”. Si tratta dunque di un forum aperto, un vero e proprio spazio di discussione partecipata, che offre l’opportunità di un dialogo approfondito su 4 tematiche distinte: educazione, insegnamento e cultura; cultura e azione politica locale, nazionale e internazionale; territorio, città, luoghi, urbanistica e patrimonio; arte, media, cultura e democrazia. Tra i relatori previsti per l’occasione (lista completa degli ospiti nella locandina sopra, ndr), figurano Arnaud Ngatcha, vicesindaco di Parigi con delega all’Europa e alle relazioni internazionali, Alexandre Navarro, segretario generale della Commissione nazionale francese per l’UNESCO, Aurèlie Filippetti, direttrice degli Affari culturali del Comune di Parigi ed ex ministro della Cultura, e Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. Quest’ultimo si è focalizzato sulla demopraxia, che ha ideato e teorizzato, illustrando in cosa consiste il metodo demopratico e mettendo in luce in quali contesti e organizzazioni è stato adottato con successo. La giornata si concluderà con l’inaugurazione di una mostra d’arte collettiva con le opere di 18 artisti, vincitori di un concorso artistico europeo lanciato nel giugno 2024 dalla Maison de l’Europe di Parigi e da Coop-Cité.


Paolo Naldini.

Marina Maffei (project manager di Cittadellarte e assistente di Naldini) e Paolo Naldini.

L’intervento di Paolo Naldini.


Riflessioni e confronti collettivi.

Immagine di copertina: l’intervento di Paolo Naldini; al suo fianco Fazette Bordage.
*Gli artisti che espongono sono i seguenti: Caitrin Alexandre, Henriette Chardak, Louis Coiffard Dulac, Nella Fauve, Ixia, Mai Kasahara, Linda Kessler, Karine Lahannier, Anna March, Rachel Mazarine, Mathieu Pichon, Patricia Rabourdin, Anna Shumanskaia, Niki Stylianou, David Twose, Lidia Wojtowicz, Zimu, Linda Zineb Kaine.