Ricerca scientifica, divulgazione informale ma rigorosa, pluralismo delle idee, autonomia da condizionamenti politici ed economici: sono questi gli ingredienti del Festival Internazionale dell’Economia, diretto da Tito Boeri, progettato e ideato dagli Editori Laterza e organizzato con il Torino Local Committee (TOLC). Il Festival prende il via a Torino da un’iniziativa pubblica che ha visto protagonista proprio il TOLC, che riunisce Regione Piemonte, Comune di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Camera di commercio, industria e artigianato e agricoltura di Torino, Unioncamere Piemonte, Unione Industriali Torino, coordinati dalla Fondazione Collegio Carlo Alberto. “Una gemma per il pubblico internazionale – queste le parole di presentazione di Micheal Spence, Premio Nobel per l’Economia nel 2001, riportate sul sito ufficiale dell’evento – di cui nessun ricercatore al mondo può declinare l’invito e un’occasione preziosa per gli stessi economisti di avere in pochi giorni una rappresentazione di sintesi delle ricerche più rilevanti, apprese attraverso la viva voce dei colleghi. Mentre per il pubblico generale il Festival è un’occasione straordinaria per connettere le teorie economiche alla vita di ogni giorno”.
L’incontro del 2 giugno
Fondazione Santagata partecipa alla XX edizione del rassegna con il panel Economia e Cultura: il ruolo dell’UNESCO, che si terrà il 2 giugno 2022 alle ore 12.00 nell’Auditorium del Grattacielo Intesa San Paolo di Corso Inghilterra 3 a Torino. L’incontro, gratuito con prenotazione obbligatoria, si pone come occasione per confrontarsi su come le designazioni e i programmi UNESCO possono promuovere la diversità culturale come fattore abilitante di processi di sviluppo sociale ed economico. Saranno tre i protagonisti del talk: Irina Bokova¹ (già Direttrice Generale dell’UNESCO dal 2009 al 2017), Enrica Pagella² (Direttrice dei Musei Reali di Torino) e Michelangelo Pistoletto, con la moderazione di Alessio Re³ (Segretario Generale della Fondazione Santagata). Gli organizzatori hanno anticipato su cosa verterà il contributo degli ospiti: “Michelangelo Pistoletto, insieme a Cittadellarte, ha ideato e sta conducendo il lavoro di costruzione del modello di Arcipelago; Enrica Pagella, con il nuovo Piano Strategico dei Musei Reali di Torino di cui è Direttrice ha messo al centro il ruolo degli stessi per lo sviluppo socioeconomico della città con uno sguardo attento al ruolo di cerniera tra le diverse anime della stessa, grazie alla posizione di MRT al confine tra il centro e i quartieri maggiormente caratterizzati dell’immigrazione; Irina Bokova, che ha colto l’importanza dell’Agenda 2030 e l’ha fattivamente promossa all’interno dei programmi dell’Organizzazione”.
Perché UNESCO
Le differenze derivanti da caratteristiche socio-economiche di contesto e personali sono uno dei fattori che maggiormente condizionano le opportunità di sviluppo delle comunità. Come viene specificato nella nota stampa dedicata, “al fine di ridurre le disuguaglianze vengono elaborate politiche e misure di sostegno e promozione, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, assicurare pari opportunità, valorizzare le diversità. Tale prospettiva è stata adottata anche dall’UNESCO, che chiede in particolare ai territori e alle comunità cui è stato attribuito un suo riconoscimento di costruire metodologie e pratiche che contribuiscano allo sviluppo sostenibile”. Queste designazioni sono pensate infatti, oltre che come veicoli di protezione, come occasioni di creazione, distribuzione, accesso e fruizione di cultura, attività culturali, beni e servizi, e di promozione della diversità culturale come fattore abilitante di processi di sviluppo sociale ed economico.
Il caso di Biella
“Fra le tante sperimentazioni messe in atto nel corso degli anni dal gruppo di lavoro della Fondazione Santagata su questi temi – si legge sul portale dedicato – è di grande interesse analizzare il lavoro che sta compiendo Biella, Città Creativa dell’UNESCO per l’Artigianato, con l’elaborazione del modello Arcipelago, proposta di un modello economico e sociale che rifonda l’abitare, il produrre, il vivere, ponendo al centro della riflessione un equilibrio natura/cultura sostenibile e prospero. Il tentativo è quello di identificare un modello di sviluppo socioeconomico site-specific a base culturale, grazie alla piattaforma di riflessione e azione costituita dalla identificazione di un valore culturale espresso collettivamente dalla città e dalla designazione che ne è derivata. In questo senso le diverse designazioni UNESCO, oltre ad essere uno strumento di grande efficacia per la conservazione e valorizzazione delle risorse culturali e naturali dei territori, possono assumere un ruolo pivotale in strategie e modelli di sviluppo sostenibili, capaci di rispondere alle sfide attuali e di superare i divari socioeconomici interni e tra le comunità interessate”.