Mostra “A postcard from Floyd”, allo Spazio Musa di Torino anche una cartolina di Pistoletto
Il 21 maggio è stato inaugurato il progetto espositivo di Giangiacomo Rocco di Torrepadula che propone 9 scatti dell’artista dedicati a George Floyd, oltre 400 cartoline del progetto di mail art e una serie di elaborati artistici dei bambini della scuola dell’infanzia Violeta Parra dell’IC Antonelli-Casalegno. Tra le cartoline in mostra - aperta fino al 28 maggio - ne è presente una del maestro.

La morte di George Floyd, l’afroamericano di Minneapolis ucciso con la pressione sul collo per 9 minuti dal ginocchio di un poliziotto, ha ispirato Giangiacomo Rocco di Torrepadula a realizzare una sequenza fotografica di 9 scatti che raffigurano la sequenza di una candela privata della ‘sua fiamma’, uno per ognuno degli interminabili minuti che hanno soffocato la vittima. Con lo scopo di generare una riflessione corale sul problema del razzismo, l’artista ha avviato un progetto di mail art partecipativo spedendo centinaia di cartoline. “La reazione – viene sottolineato nella nota stampa dedicata – è stata sorprendente, hanno risposto centinaia di persone: personaggi e creativi affermati, e gente comune. Sono tornate in risposta oltre 400 cartoline con i contributi di nomi noti quali: Michelangelo Pistoletto, Oliviero Toscani, Max Casacci dei Subsonica, Andy dei Bluvertigo, Gad Lerner, Cristina Capotondi, Maurizio Galimberti, Maurizio De Giovanni, solo per citarne alcuni”. Così è nata la mostra A Postcard for Floyd curata da Chiara Ferella Falda, che si avvale anche di un libro edito da Skira con l’art direction di Pier Paolo Pitacco, che è stato presentato in occasione di una prima mostra tenutasi a Milano negli spazi di Assab One (dal 25 maggio al 18 giugno 2023).

L’esposizione allo Spazio Musa di via della Consolata a Torino – che vede come direttore artistico Francesco Longo – è visitabile a ingresso libero dal martedì al venerdì dalle 15 alle 21 e il weekend dalle 16 alle 21. A livello contenutistico, accorpa ai 9 scatti dell’artista dedicati a George Floyd le oltre 400 cartoline del progetto di mail art (più di 50 inedite) e gli elaborati artistici dei bambini della scuola dell’infanzia Violeta Parra dell’IC Antonelli-Casalegno. Il dietro le quinte del lavoro degli alunni? Gli studenti in questione hanno svolto uno specifico workshop¹ sulla paura e sull’empatia Quando incontro… ho paura perchè? e una performance di live drawing in collaborazione con la Scuola Internazionale di Comics (sede di Torino). È stato “un progetto partecipativo – viene specificato nel comunicato – sul pregiudizio e sulle modalità con le quali l’arte, supportata dagli studi di neuroscienze sui meccanismi della paura, può condizionare le reazioni istintive del cervello all’accettazione, attraverso tecniche di empatia”. La mostra proseguirà fino al 28 maggio e successivamente sarà anche attivato un corso di illustrazione della Scuola Internazionale di Comics (sede di Torino) con un percorso Educational sul tema. “Si realizza così una staffetta, anche generazionale, del messaggio – hanno affermato gli organizzatori – destinata a perdurare anche oltre la mostra stessa. Un messaggio positivo che dai bambini si dirama agli adolescenti e poi a tutti gli adulti”.


L’allestimento emozionale delle cartoline è curato da Luca Panaro. Filmati, composizioni musicali e video performance sono ulteriori contenuti multimediali della mostra, oltre agli elaborati artistici dei bambini che hanno svolto lo specifico workshop e le illustrazioni degli studenti Comics.
¹Il laboratorio ha coinvolto bambini di 5 anni della scuola dell’infanzia Violeta Parra dell’Istituto Comprensivo Statale Antonelli-Casalegno. A guidare i piccoli partecipanti sono stati i loro stessi insegnanti preventivamente introdotti ai temi del pregiudizio e dell’empatia, affrontato alla luce delle conoscenze delle neuroscienze comportamentali. I bambini hanno prodotto degli elaborati artistici di “sorprendente bellezza, tutti esposti in mostra, utilizzando – viene riportato nella nota stampa – il disegno, il collage, varie contaminazioni materiche, intarsi tridimensionali, la poesia”. Servendosi, in particolar modo, degli studi dello psicologo Ickes – che per 20 anni ha studiato l’accuratezza empatica – senza aver omesso le più note ricerche delle neuroscienze e della psicologia sul tema del pregiudizio e dell’empatia, Giangiacomo Rocco di Torrepadula ha messo a punto una forma di laboratorio che mette in luce quanto l’accettazione dell’altro, l’adozione del suo punto di vista e la condivisione delle sue diversità, possano essere non solo valori positivi nelle relazioni interpersonali, ma addirittura esercizio utile alla crescita cognitiva individuale, rendendo le persone più libere nelle proprie scelte. Gli studenti della scuola Comics di Torino, sono stati chiamati invece a realizzare una performance di live drawing, con il supporto di Carioca per i colori utilizzati, durante l’inaugurazione della mostra. Performance che sarà, per gli studenti Comics, anche la base di un progetto Educational “Empatia contro il pregiudizio” nell!anno accademico 2024-25, per il corso di illustrazione 2 con il docente Rossano Stefanin.