“Nel laboratorio di restauro di mio padre”, in scena la suite dedicata a Michelangelo Pistoletto dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo
Cinque maestri compositori dell'orchestra ligure stanno componendo la suite “La formula della creazione” ispirata al maestro biellese e proposta in occasione del 90° anno dalla sua nascita. Oggi - 9 marzo - alle 17 al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo si terrà il concerto “Il frutto di un’ossessione e la nuova scuola sinfonica del Novecento” che porrà sotto i riflettori il primo capitolo delle dieci nuove composizioni del progetto sinfonico contemporaneo.

La formula della creazione nella musica: andrà in scena oggi al Teatro dell’Opera del Casinò ligure il primo confronto con il pubblico dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo con la prima assoluta de Nel laboratorio di restauro di mio padre. Si tratta della prima tappa delle dieci nuove composizioni che faranno parte del progetto sinfonico contemporaneo, scritta da Gian Paolo Luppi, uno dei compositori – insieme a Fabio Luppi, Elvira Muratore, Nicolò Vese e Andrea Portera – che sta componendo la suite ispirata e dedicata a Michelangelo Pistoletto in occasione del suo 90esimo compleanno. Il titolo del progetto sinfonico, La formula della creazione, si riferisce al libro del maestro: nel volume, edito da Cittadellarte e curato da Chiara Belliti e Ruggero Poi, Pistoletto racconta in 31 passi il percorso umano e artistico che lo ha portato a definire la formula della creazione, in un’opera che ripercorre, passo dopo passo, il cammino che l’essere umano ha attraversato creando la religione, la politica, la scienza e le culture della società grazie al fermento germinale dell’arte.
Scopriamo dunque il programma dello show del pomeriggio, intitolato Il frutto di un’ossessione e la nuova scuola sinfonica del Novecento: dopo l’esecuzione della nuova composizione di Luppi, la scaletta prevede il Concerto n. 1 in re minore per pianoforte e orchestra, op. 15 di Johannes Brahms, la Serenata n. 1 in la maggiore di Aleksandr Glazunov, la Suite op. 3, o Serenáda per grande orchestra di Leoš Janáček. L’appuntamento vedrà alla direzione dell’Orchestra Vahann Mardirossian e la partecipazione del pianista Lionel Morales.

L’ispirazione dei compositori è anche frutto di un’esperienza immersiva a Cittadellarte, dove lunedì 27 febbraio hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con Pistoletto. “Sono rimasto colpito – ha affermato Gian Paolo Luppidal progetto artistico del maestro, perché ha rispecchiato un’idea che avevo da parecchio tempo: scrivere un pezzo a quattro mani insieme a mio figlio. Mi sono ritrovato moltissimo nella parte del libro in cui si sofferma sul laboratorio di restauro, ossia quando lui andava a vedere le opere che il padre faceva o restaurava. Così mi è venuta l’idea: perché non proviamo a lavorare sullo stesso materiale musicale e vedere come due generazioni possono trattare diversamente lo stesso materiale? Il risultato pensiamo possa essere interessante. Io sono partito dal laboratorio di restauro di mio padre, anche perché mi ci ritrovavo veramente dentro e perché per me è cominciata così la vita musicale”. Luppi ha poi messo in luce un parallelismo con Pistoletto: “Dopo 40 anni di esperienza come docente ho cambiato molto il mio scrivere: negli anni ’80 rientravo in un’avanguardia arrabbiatissima, come i giovani di quel periodo; col tempo si è attenuato molto lo spirito, perché gli studenti mi hanno coinvolto nella ricerca dell’eufonia, di un suono che più vada incontro al pubblico. Qui mi ritrovo in quello che dice il maestro, che cerca di fare un’arte divulgativa e vicina alla gente”.

Il compositore ha poi anticipato su cosa verterà la seconda tappa della suite: “Nell’altro pezzo che ho preso in esame, ho fatto riferimento alle opere di vari autoritratti dei diversi periodi di Pistoletto e ho cercato di fare altrettanto in musica, ovvero ho usato delle forme che partivano da quelle scolastiche fino ad altre più aleatorie”. Luppi ha poi rivolto un pensiero a Cittadellarte: “Ringrazio la fondazione per la visita, ne esco arricchito. Scoprendo le opere di Michelangelo ho apprezzato soprattutto il coinvolgimento totale che la sua arte ha nei confronti delle persone e di tutte le altre arti. L’esperienza con Pistoletto è stata incredibile: è straordinario incontrare artisti del suo calibro così umani, alla mano, gentili e creativi. È stato un privilegio – ha concluso – poter ragionare di arte col maestro”.


Prezzi del concerto:
– Intero € 25,00
– Ridotto Over 70 € 10,00
– Ridotto FAI, Associazioni Musicali e Culturali del Territorio € 17,50
– Under 25 Ingresso gratuito