“Newsroom Italia”, Michelangelo Pistoletto intervistato in diretta su RaiNews24
Il 14 luglio, nel programma televisivo di approfondimento targato Rai, è stata proposta un'intervista al maestro biellese. Pistoletto, nel dialogo con la conduttrice Chiara Paduano, ha messo in luce i principi del Terzo Paradiso, ha delineato il ruolo che l'arte può ricoprire a livello sociale e ha illustrato le peculiarità di alcune delle sue opere, dalla Venere degli stracci fino ai Quadri specchianti. "Tutti - ha affermato Pistoletto - dobbiamo essere artisti del cambiamento".

Ha fatto e sta facendo della sua vita un’opera d’arte ed è un artista di livello mondiale. È protagonista dell’arte povera, un movimento tra i più rivoluzionari del secondo ‘900, e ha vinto il Leone d’oro alla Biennale di Venezia”. Chiara Paduano, conduttrice del programma di approfondimento di Rainews24Newsroom Italia’, ha presentato così Michelangelo Pistoletto, protagonista dell’intervista televisiva andata in onda nel corso della trasmissione di mercoledì scorso a partire dalle 15.30. “Lei – ha esordito la giornalista riferendosi al maestro biellese – ha 88 anni, un’agenda piena, le conferenze affollate di giovani. Da dove deriva questa energia?”. Pistoletto ha osservato che “deriva dalla volontà di creare, che vuol dire inventarmi ogni giorno. Non solo creare, ma ricreare. Infatti il mio è progetto è di rigenerazione della società e quindi cerco di rigenerare anche me stesso attraverso il Terzo Paradiso”. Un’arte creativa e rigenerativa quindi, che trova voce ed eco anche nel simbolo trinamico. “Il Terzo Paradiso – ha spiegato Pistoletto – è nato dopo tanti anni di lavoro e di ricerca, per arrivare a un cambiamento responsabile della società. Il Covid-19, inoltre, ci ha fatto capire quanto la responsabilità vada condivisa. L’arte, in quest’ottica, è fenomeno di creazione e di connessione, di produzione comune di nuove situazioni”. Il maestro, nello specifico, fa riferimento all’arte che contempla non solo l’opera singola di un’artista, ma a una che riesca a ricreare la società, diventando scintilla di una responsabilità che nasce dalla congiunzione di etica ed estetica. “L’arte – ha specificato – diventa creazione responsabile, non più solo dell’artista o della persona singola che fa il suo prodotto da vendere, ma diviene elemento comune, condiviso, per avere risultati di ordine sociale e comune che raggruppino tutti e portino verso il terzo stadio, quello del Terzo Paradiso”.

Chiara Paduano, a questo proposito, ha chiesto quanto spazio abbia l’estetica nell’arte di Pistoletto. “La mia estetica – ha replicato l’artista – è legata all’etica. Per me non esiste la forma fine a se stessa, ci deve essere un rapporto con una fenomenologia dell’esistere, vero, nella vita sociale”. Il fondatore di Cittadellarte si è poi soffermato su alcune delle sue opere più iconiche, dai Quadri specchianti alla Venere degli stracci. “Gli stracci raffigurano il mondo ridotto a miseria e questa Venere rappresenta la memoria della bellezza che viene dal tempo passato attraverso il tempo attuale”. Come? Raccogliendo la massa di stracci e rigenerandoli. “C’è il concetto stesso della rigenerazione che noi stiamo sviluppando anche da un punto di vista scientifico, tecnologico e anche pratico a livello mondiale ispirandoci e all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite”. Tra i topic cardine dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile figura l’ambiente: “Come può l’arte – così la conduttrice – aiutarci a prendercene cura?”.
Dobbiamo trovare l’equilibrio – ha argomentato Pistoletto – tra natura e artificio, tra quelle che sono le condizioni più drammatiche della nostra vita con le capacità di rinnovare, di mettere simpatia nel rapporto umano. Arte e bellezza possono veramente aiutare a trasformare la società”.

La giornalista ha inoltre posto sotto i riflettori il movimento di cui Pistoletto è tra i protagonisti: “Arte povera – così il maestro – non vuol dire squattrinato, ma essenziale. È un’arte radicale. Da questa radicalità, poi, ho tratto le basi per proseguire nel portare questa capacità di radicalizzare l’arte e renderla attiva nella società”. La chiusura dell’intervista è dedicata a Cittadellarte: “Abbiamo creato un luogo in cui convergono giovani da tutte le parti del mondo, ma anche scienziati e tecnici di tutti i generi. Qui si produce una scuola di trasformazione responsabile della società a partire dall’arte, che offre la massima libertà di pensiero e la capacità di sviluppare idee. Ma senza una responsabilità, queste idee e questa libertà sono buttate via. L’arte, infatti, non è solo un divertimento, ma deve entrare nella capacità di ognuno di partecipare e sapere che insieme si può creare. Attraverso Cittadellarte possiamo indicare il metodo di trasformazione. Tutti – ha concluso Pistoletto – dobbiamo essere artisti del cambiamento”.

 

Per visionare l’intervista (dal minuto 34) cliccare qui.

Crediti immagini: fotogrammi dell’intervista di RaiNews24.