Il 30 novembre 1981 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, tramite la ‘risoluzione 36/67’, istituì La Giornata internazionale della pace. Una ricorrenza, che, secondo l’UNGA – United Nations General Assembly, si sarebbe dovuta celebrare il terzo giovedì di settembre, ogni anno, per far sì che le nazioni di tutto il pianeta cessassero eventuali ostilità, almeno per quel giorno. Un momento simbolico (da non confondere con la Giornata mondiale della pace celebrata dalla Chiesa cattolica il primo gennaio di ogni anno), ma anche un’occasione per mettere in luce un tema annoso e delicato per gran parte del pianeta; per 24 ore, quindi, la pace mondiale e la non violenza dovrebbero essere obiettivi chiave, non solo ideali, da perseguire per ogni Paese del mondo. La risoluzione, nello specifico, invitava tutti gli stati membri, le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite, le organizzazioni regionali e non governative e gli individui in generale a commemorare l’iniziativa anche attraverso un processo educativo di consapevolezza pubblica sul tema.
Col passare degli anni la ricorrenza ha acquisto sempre più valore e attenzione e, nel 2001, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò la ‘risoluzione 55/282’ attraverso la quale si dichiarò che dal 2002 la Giornata Internazionale della Pace sarebbe stata celebrata il 21 settembre di ogni anno. Non solo, quella data sarebbe diventato il giorno del Cessate il fuoco. La ricorrenza non è purtroppo anacronistica, il nostro mondo è afflitto ancora da troppe guerre, “da quelle tristemente note come la guerra in Siria e quella in Yemen – si legge in una nota dell’organizzazione internazionale Save The Children – ai conflitti meno veicolati mediaticamente come quelli che interessano tantissime minoranze nel mondo. Questa giornata ha lo scopo di far luce su queste guerre perché il primo passo per la fine delle ostilità risiede nella consapevolezza comune che la guerra è sempre ingiusta. Conflitti che uccidono, privano le persone anche dei bisogni più elementari e, non ultimo, rubano l’infanzia a milioni di bambini nel mondo”.
Dopo quasi 40 anni la ricorrenza non è stata dimenticato: oggi si celebra ancora una nuova tappa di questo percorso dedito al processo di sensibilizzazione sociale sul tema dell’iniziativa. L’edizione 2020 della giornata ha come sottotitolo Shaping Peace Together, traducibile con Creiamo la Pace Insieme. Il riferimento al nome scelto dalle Nazioni Unite è al da Covid-19, l’emergenza sanitaria che ha colpito tutto il mondo. “Il nemico che dobbiamo affrontare – specifica Save The Children – è uguale per tutti e solo uniti possiamo proteggere noi stessi e gli altri”.
La Giornata internazionale per la pace, inoltre, sta cominciando ad essere sempre più conosciuta e diffusa con processi educativi che passano in particolare dalle scuole. Campagne ad hoc possono risultare utili per sensibilizzare i giovani sul tema, ma un ruolo primario in questo percorso lo hanno famiglie e docenti. Ecco che, in quest’ottica, Save The Children ha anche suggerito come celebrare la giornata a scuola e tra le mura domestiche con due consigli significativi. Per gli insegnati è stato realizzato un kit – con articoli ad hoc scaricabili gratuitamente – contenente spunti per attività di promozione e dialogo sul tema. Per i genitori hanno pubblicato una lista di libri per informarsi, informare e riflettere sulla guerra e sulla pace. E a proposito di libri, Save The Children ha concluso la sua nota online con una citazione significativa di Gianni Rodari: “Ci sono cose da non fare mai, né di giorno né di notte, né per mare né per terra: per esempio, la guerra”.