“Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo”: Pistoletto tra i soggetti degli scatti della mostra al Castello di Rivoli
Organizzata dal CRRI in collaborazione con il Dipartimento Curatoriale del Museo, la mostra per la prima volta raccoglie in un museo un ampio racconto relativo all’attività di Paolo Pellion di Persano. Tra i protagonisti immortalati dal progetto espositivo - aperto fino al 22 settembre 2024 - figura il fondatore di Cittadellarte con una serie di fotografie che lo ritraggono. "Paolo Pellion - ha affermato Pistoletto - è stato un amico e compagno di percorso".

Quando la creatività e l’arte incontrano la fotografia: la mostra Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo, a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani, valorizza la generosa e articolata donazione avvenuta nel 2023 da parte degli eredi dell’Archivio del fotografo, inclusivo di oltre 44mila negativi, al CRRI – Centro di Ricerca del Castello di Rivoli. Per la prima volta, l’esposizione presenta un gruppo significativo di fotografie dell’autore, comprendente molti inediti, e restituisce uno straordinario racconto nel quale l’energia artistica e intellettuale di Torino e del suo territorio è protagonista, insieme alla storia stessa del Museo. Allestita nella Sala 18 del Castello di Rivoli e aperta fino al 22 settembre 2024, la mostra prende in esame l’attività di Paolo Pellion di Persano (Castagneto Po, Torino, 1947-2017) a partire dagli esordi negli anni settanta, individuando nuclei tematici che scandiscono il suo operato: i viaggi, i fermenti sociali del periodo, gli sviluppi dell’Arte povera, il lavoro per altri settori creativi e l’interesse nei confronti del teatro. “Indagine sulla precisione dello sguardo – viene specificato nella nota stampa dedicata – e sul ruolo della produzione dell’immagine fotografica nel processo artistico, l’esposizione si propone come un’occasione unica per ridefinire il ruolo della fotografia nell’evoluzione artistica nel contesto della vita culturale torinese”. La mostra, parte del programma di EXPOSED Torino Foto Festival, è sostenuta da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.


Autoritratto alla Galleria Giorgio Persano
Torino, 1978 – stampa ai sali d’argento su carta baritata
Eredi di Paolo Pellion di Persano, Torino.

La connessione col Castello di Rivoli
Una sezione della mostra è dedicata alla lunga relazione tra Pellion e il Castello di Rivoli, istituzione di cui documenta l’inaugurazione nel 1984 e che segue con continuità fino al 2012 e oltre, arrivando a produrre una narrazione lucida ed emotivamente coinvolgente che restituisce la ricca stratigrafia storica, collezionistica ed espositiva presente in ogni sala del Museo. Oltre alle stampe originali, prodotte dall’autore, la mostra comprende infine anche materiale documentaristico, tra cui oggetti personali e strumenti di lavoro conservati nel suo laboratorio a Castagneto Po. In occasione della mostra, il Castello di Rivoli ha pubblicato inoltre un libro bilingue (italiano/inglese), a cura di Raffaella Perna, dedicato al lavoro di Pellion. “Attraverso le sue fotografie, si può affermare che Paolo Pellion sia stato il primo biografo della storia del Museo d’Arte Contemporanea al Castello di Rivoli. La mostra riconosce quindi a Pellion tale ruolo, e accade proprio nel 2024, anno nel quale si celebra il quarantesimo anniversario del Museo”, hanno affermato i curatori della mostra Marcella Beccaria, Vice Direttore del Castello di Rivoli e Responsabile del CRRI, e Andrea Viliani, Direttore del Museo delle Civiltà di Roma e già Responsabile del CRRI nel biennio 2020-2022.


Pistoletto fotografato da Pellion con la sua Sfera di Giornali presentata alla Biennale di Venezia nel 1976.

Il legame con l’arte e con Michelangelo Pistoletto
Paolo Pellion ha affrontato con grande razionalità il suo impegno nei confronti della fotografia di opere d’arte, come dichiarò nel 2016: “Mi piace fotografare l’arte. Nel corso degli anni ci sono riuscito perché ho pazienza, mi piace stare da solo. Vorrei ottenere una certa obiettività, riuscire a trasmettere le opere nel loro essere, una realtà verificabile. Non voglio offrire particolari interpretazioni. Sono un esecutore, difficilmente prendo l’iniziativa. Sono rare le foto di backstage che ho fatto di mia iniziativa, seguendo soltanto il mio occhio. Mi considero un artigiano più che un artista”. Alcune fotografie documentano inoltre la relazione tra l’autore e Michelangelo Pistoletto: Pellion è presente durante l’allestimento di L’arte assume la religione – Divisione e moltiplicazione dello specchio, mostra personale del maestro presentata presso la Galleria Giorgio Persano a Torino nel 1978; due scatti prendono spunto da due diversi fasi dell’allestimento di La forma dello specchio (1975-78), includendo Pistoletto e Pellion in un caso e Pellion da solo con l’opera completata nell’altro, mentre è riflesso nell’opera specchiante, di cui entra a far parte nell’atto stesso di fotografarla. Quest’ultima fotografia è stata stampata in accordo con gli eredi per l’occasione di questa mostra al Castello di Rivoli. “Paolo Pellion – ha ricordato Pistoletto – è stato un amico e compagno di percorso. Le foto qui esposte sono documento di quando, negli anni ’70, vivevo a San Sicario, così come la mia partecipazione alla Biennale di Venezia nel 1976“.


Il ‘pizzino’ di Michelangelo Pistoletto che ricorda Pellion.

Paolo Pellion di Persano (Castagneto Po, Torino, 11 febbraio 1947 – 16 ottobre 2017) studiò Scienze Politiche a Torino e scattò le sue prime fotografie negli anni ‘70 ritraendo luoghi e persone nei suoi lunghi viaggi in oriente e documentando i fermenti sociali in Italia. Nello stesso periodo iniziò a collaborare con più artisti dell’Arte povera: li ritrae, ne documenta le opere, contribuisce alla realizzazione delle loro opere. Dal 1975 al 1986 per il regista Carlo Quartucci fotografò scenografie create da artisti quali Paolini, Kounellis, Weiner, Kirkeby, Buren, Merz, Fabro, Nitsch. Nel 1984-85 fotografa Ouverture, prima mostra del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, del quale documenterà da allora l’attività fino al 2012 e oltre. Parallelamente all’arte, dai primi anni ‘80 e per i successivi trent’anni, realizzò in Italia e all’estero centinaia di campagne pubblicitarie per noti marchi di abbigliamento. Persona curiosa e inventiva, intraprese svariate attività, legate non solo alla fotografia e brevettò sedie, culle, lettini e sdraio prodotti e venduti nel mondo e una camera oscura portatile contenuta in una valigia. Molto legato alla sua casa di famiglia nella campagna piemontese a Castagneto Po, produsse miele, coltivò lavanda e piante micorrizate per la produzione di tartufi. Negli ultimi anni di vita si dedicò al riordino del suo archivio e alla produzione di alcune stampe fotografiche tratte dai suoi scatti più significativi legati all’arte.
Foto di copertina di Paolo Pellion di Persano: Michelangelo Pistoletto sugli sci, Sansicario, 1976
stampa ai sali d’argento su carta baritata
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino.