Una palla gigante, realizzata con fogli di giornali, rotolerà lungo le vie della città di Biella, passando di mano in mano agli studenti. Si tratta della Sfera di giornali, non un’installazione statica, ma un’azione performativa che coinvolgerà gli alunni del liceo Sella e del ITC Bona con l’opera ideata da Michelangelo Pistoletto. L’informazione e la comunicazione verranno rappresentate e animate in vesti inedite: sono stati gli studenti biellesi, questa volta, a realizzare la Walking Sculpture, dopo un percorso formativo cominciato a inizio mese. Il primo aprile, infatti, l’Ufficio Ambienti d’Apprendimento e Scuole ha organizzato e tenuto un incontro teorico e pratico che ha portato alla realizzazione della Scultura da passeggio. I circa 40 giovani partecipanti, oltre a lavorare alla sfera di 100cm composta da un collage di giornali locali, sono stati informati sulle peculiarità della Sfera di giornali e sulle opere del maestro biellese per comprenderne al meglio i contenuti. Nel dietro le quinte dell’iniziativa figurano anche i docenti Alberto Fontanella, Denise de Rocco (entrambi nelle doppie vesti di insegnanti e ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso) e Nadia Landrino.
Dopo la prima fase, questa mattina si passa all’azione con la camminata performativa Walking Sculpture, che vedrà il trasporto – passando per le vie del centro – della Sfera di giornali dal liceo Sella all’ ITC Bona da parte degli studenti dei due istituti. Nello specifico, il percorso previsto è il seguente: partenza alle 11 dal liceo artistico, Parco Arequipa, via Cavalieri Vittorio Veneto, Largo Marinai d’Italia, via Don Luigi Sturzo, via delle Rogge, via Aldo Moro, via Lamarmora, Giardini Zumaglini, via Italia, via San Filippo, p.zza Martiri della Libertà, via Cavour. Gli studenti delle due classi, la VF e la VH, accompagnati dai docenti e da referenti esterni, effettueranno tutto il percorso stabilito a piedi, facendo rotolare la sfera fino alla succursale dell’Istituto Bona di via Cavour 4 (arrivo previsto per le 12.30).
Arrivati all’ITC Bona, andrà in scena un simbolico cambio di testimone: gli studenti del Sella consegneranno l’opera ai coetanei dell’altro corso di studi, i quali, a loro volta, saranno protagonisti di una nuova tratta con l’opera, passando da via Italia fino alla sede centrale del Bona, dove verrà depositata la sfera in aula magna. Dalle 14 alle 16, è inoltre previsto l’incontro Social network e giornalismo con la nostra redazione: Luca Deias (social media e Journal di Cittadellarte), a partire dai temi di cui la Sfera di giornali si fa portatrice, metterà in luce come sia cambiata l’informazione con l’avvento del giornalismo digitale, in un’analisi che spazierà dalla comunicazione cartacea a quella dell’open web. Un focus sugli strumenti dei nuovi media, sul giornalismo partecipativo e sull’evoluzione del pubblico, sempre meno lettore distaccato e sempre più utente ‘vicino’ al lavoro del cronista.
Ai nostri microfoni Ruggero Poi, Ufficio Ambienti d’Apprendimento e Scuole, ha esplicato le peculiarità della Sfera di giornali: “È un oggetto inter-identitario, che crea connessione tra persone, gruppi chiamati all’azione dalla sfera-dispositivo. L’oggetto è dunque molto di più di un lavoro artistico. L’opera – argomenta – è l’azione, il gesto, che illumina di significato l’oggetto rendendolo un ‘movimento formativo/trasformativo’ del sistema dell’arte di fine anni Sessanta e oggi utile per il sistema educativo. La scultura, infatti, rimanda direttamente al gioco forse più universalmente noto della palla, dove l’elemento sfidante sta nell’indirizzare proprio il movimento libero della sfera attraverso una ricerca di senso, di volontà liberata, di prospettiva che si esprime nel gesto.
La Sfera di giornali – conclude Ruggero Poi – è quindi una performance, un’azione teatrale, un essere presenti e integrati completamente, corpo, emozioni e cervello; sottolinea il valore della fisicità e della durata nella relazione e nell’apprendimento. Qui la motivazione è assolutamente intrinseca in chi ‘gioca’. Il movimento, l’oggetto sfidante, la relazione con i compagni sarebbero il fondamento emotivo sul quale costruire il processo d’apprendimento. Stiamo spingendo la Sfera di giornali in un esercizio di ‘narrativa del caso’, dove a gestirlo c’è la consapevolezza del racconto che si fa strada man mano, tra domande e risposte che rimbalzano tra i ragazzi e gli insegnanti”.