All’interno dell’area protetta, compresa tra i Comuni di Ladispoli e Cerveteri, la cui storia ha origini nel Pleistocene, si terrà un tris di incontri focalizzati sulla tutela ambientale. Questa zona, come si comprende dal comunicato stampa dell’evento, vuole essere immaginata come luogo fisico e metafisico, concettuale e spirituale, locale e globale: una riserva naturale che diventa anche “riserva sociale”.
Questa iniziativa, che ricade nell’ambito del progetto “Un’Oasi di Arte”, è promossa dall’Accademia di Ecologia ed Arte Riarteco A.P.S. in collaborazione con il Servizio Aree Protette Città Metropolitana di Roma Capitale, Artalo, A.P.S. Nuove Frontiere Onlus Ets, E.N.A.C. – Ente nazionale Attività Culturali e Cittadellarte – Fondazione Pistoletto.
L’attività pilota è portata avanti dai ragazzi di A.P.S. Nuove Frontiere Onlus Ets che, raccogliendo gli scarti provenienti dalle mareggiate, ritrasformano i materiali in risorse creative.
L’intenzione è quella di ampliare ulteriormente il concetto di “rete sociale”, continuando a co-creare una ‘rete umana’ composta da esperti ornitologi, geologi, biologi, botanici, animalisti, ricercatori, archeologici, storici, antropologi, architetti, pescatori, birdwatcher, fotografi, artisti e cittadini comuni, per interagire nel territorio in modo socialmente inclusivo, facendo convergere ecologia, valorizzazione e tutela del territorio.
“L’obiettivo della nostra rete – si legge nella nota stampa del progetto – è dare forma concreta all’equazione rifiuto + diverse abilità = inclusione sociale, umana e culturale attraverso la formula trinamica espressa dal segno/simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto”.
“Si tratta – ha affermato Silvia Filippi, ambasciatrice Rebirth/Terzo Paradiso – di una riprogettazione in itinere co-creata con i soggetti liberamente scelti e interessati a un modo di procedere socialmente inclusivo. Si mira a una forma di convergenza fra ecologia, valorizzazione e tutela del territorio, di coinvolgimento e co-progettazione con le municipalità limitrofe e le realtà locali. Non solo, intendiamo effettuare ri-evoluzione della relazione comunità-ambiente sulla base di valori etici ed estetici dichiarati e partecipati, da cui far nascere un laboratorio di riprogettazione delle relazioni altrove e per ulteriori e successive elaborazioni”.