La rinascita dopo la crisi della pandemia si poggerà sempre di più sulla capacità di mettere a sistema modelli di crescita integrati, frutto di competenze trasversali, ispirati nella stessa misura alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, ambientale, sociale ed economica, e sullo scambio e la collaborazione tra imprese, istituzioni, università e non profit, nella logica degli obiettivi delineati dall’Agenda ONU 2030: sono queste, in sintesi, le linee di tendenza emerse dai lavori dei vincitori del XIX Premio Socialis, il più longevo riconoscimento italiano alle migliori tesi di laurea in responsabilità sociale e sviluppo sostenibile (come riportato in un nostro precedente articolo). In 19 edizioni sono pervenute 1.062 tesi di laurea da oltre 70 atenei, sono stati proclamati 113 tra vincitori e menzioni speciali, hanno partecipato agli eventi 44 aziende sostenitrici e 22 enti patrocinanti; i lavori dell’edizione 2021 sono arrivati per il 49% dal Centro Italia, per il 35% dal Nord, per il 16% dal Sud e Isole. Economia è la facoltà più rappresentata (62% delle tesi candidate), seguono Giurisprudenza (10%) e Ingegneria (10%), Discipline Umanistiche (6%), Scienze politiche (4%) e Altre Discipline (8%). 22 gli enti patrocinanti, 44 le aziende sostenitrici, 113 i vincitori (comprese le menzioni speciali), 400 gli articoli e le citazioni sui media. Tornando a quest’anno, i riconoscimenti sono stati assegnati a Roma durante l’evento organizzato dall’Osservatorio Socialis, che ha introdotto il talk intitolato Next generation: agire ESG per un futuro migliore, a cui hanno partecipato numerosi relatori, tra i quali figurava Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte (il suo intervento nel filmato sottostante inizia a 2:28:20 e si conclude a 2:39:24, ndr).
Il resoconto
“La crisi dovuta alla pandemia da Covid-19, come affermato in più interventi, ha originato l’esigenza – si legge nella nota stampa dedicata – di un cambio eco-sistemico radicale e la necessità di un processo trasformativo di tutte le attività della società civile, dai modelli produttivi a quelli dei consumi, dai servizi pubblici ai percorsi didattici”. In quest’ottica, secondo i dati presentati dall’Osservatorio Socialis, saranno ancora le imprese a fare da driver: 8 aziende su 10 (campione aziende operanti in Italia con più di 80 dipendenti) hanno indicato che nel prossimo futuro lo sviluppo sostenibile, ispirato ai criteri ESG, sarà messo a sistema e maggiormente organizzato nel proprio modello di business, con priorità agli investimenti su formazione del personale (49%), condivisione della cultura a tutti i livelli aziendali e co-progettazione con il territorio (46%), coerenza e implementazione dei sistemi di gestione (36%), ascolto degli stakeholder e gestione attiva della relazione (31%), comunicazione e informazione (16%), programmazione e misurazione dei risultati (12%). Dall’altra parte, troviamo un’offerta formativa universitaria importante (813 corsi e insegnamenti nell’80% degli atenei italiani relativamente a competenze di responsabilità sociale, sostenibilità, misurazione di impatto, salvaguardia dell’ambiente, economia circolare, politiche di welfare, rapporti tra profit e non profit, organizzazione del lavoro), una capacità crescente del Terzo Settore di dialogare con soggetti profit per produrre valore, e l’imminente arrivo di norme europee che allargheranno il pubblico delle aziende sottoposte all’obbligo di dichiarazioni non finanziarie. L’incontro ha fatto emergere quattro elementi e riflessioni chiave, ossia “8 aziende su 10 indicano che nel prossimo futuro lo sviluppo ambientale, sociale ed economico (criteri ESG) sarà integrato nel proprio modello di business; formazione del personale, sviluppo di competenze trasversali e co-progettazione con il territorio i terreni più fertili dove mettere radici; strategica la collaborazione tra imprese, istituzioni, non profit e università, anche per accedere ai 31 miliardi del PNRR riservati ad istruzione e ricerca; nei lavori accademici vincitori del Premio Socialis 2021 la conferma dell’importanza della misurazione d’impatto, dell’attenzione al capitale umano, della creazione di valore economico e sociale”.
I premiati
Il Premio Socialis 2021 è stato assegnato ad Angela Daloia (Alma Mater Studiorum – Università di Bologna) con la tesi Modelli di business ibridi: opportunità e rischi, Marco Deligios (Università di Cagliari) con la tesi Balanced Scorecard come strumento di misurazione e valutazione delle performance in ambito pubblico, Silvia Dondi (Università di Modena e Reggio Emilia) con la tesi Sostenibilità d’impresa e green human resource management. Le menzioni speciali, invece, sono andate a Beatrice Mancini (Università degli Studi della Tuscia) Le azioni ESG e il loro impatto sulle performance aziendali: un’analisi sulle imprese quotate italiane, Corrado Nicolaj (Università di Pisa) Risorse umane e Affective commitment: la dimensione del lavoro secondo la prospettiva di Paul Ricoeur, Tommaso Sensi (Università di Roma “Tor Vergata”), Rigenerazione urbana sostenibile: città a prova di pandemia post Covid-19.
I partecipanti
Come accennato, hanno preso parte all’evento numerosi relatori: Rosaria Fausta Romano, Capo Dipartimento Energia e Clima, Ministero della Transizione Ecologica, Andrea Bianchi, Segretario Generale, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Massimiliano Monnanni, Responsabile RSI e Corporate Affairs, Poste Italiane, Anna lo Iacono, CSR Senior Manager, Fastweb, Benedetta Nicastro, Responsabile Corporate Communication e CSR, Roche, Anna Scafuri, Responsabile Public Affairs, Sustainability & External Relations, Sogei, Francesco Tavassi, Presidente, Temi spa. Lo staff dell’evento, oltre agli ospiti citati in precedenza, si è avvalso della partecipazione di David Trotti, Vice-Presidente nazionale, AIDP, Gloria Fiorani, Associato in CSR e Rendicontazione sociale, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Paola Nicoletti, Primo Ricercatore, INAPP, Paolo Bandiera, Direttore Affari Generali, AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Federica Doni, Associato in Business Administration and Accounting, Università Milano-Bicocca, Francesca Cigarini, Analista politico, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea, Francesco De Luca, Presidente Corso di Laurea Magistrale Economia e Management, Università di Chieti e Pescara, è stato patrocinato da Ministero dell’Economia e delle Finanze, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero della Transizione Ecologica, Commissione europea – Rappresentanza in Italia, Unioncamere, ACRI, AIDP Lazio, AISM – Associazione Italiana Sclerosi Multipla, Anima Per Il Sociale, ASviS – Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, Cittadellarte – Fondazione Pistoletto Onlus, CSR Manager Network, Rai Per il Sociale.
Il commento di Roberto Orsi
“Avviare e consolidare un percorso di sviluppo sostenibile – ha affermato Roberto Orsi, Direttore dell’Osservatorio Socialis – significherà sempre di più sapersi riconoscere e mettersi nella condizione di programmare e pianificare la produzione di valore economico, sociale e ambientale, disegnando il proprio perimetro di manovra. Circa 31 miliardi di euro del PNRR dedicati ad istruzione e ricerca non fanno altro che confermare quanto sarà importante per il futuro concentrarsi sullo sviluppo delle competenze trasversali e quanto sarà necessario consolidare sinergie e dialogo tra più mondi: aziendale, istituzionale, non profit e accademico”.