“È successo un ‘guaio’ a Cittadellarte, la realtà fondata più di 20 anni fa dal grande artista Michelangelo Pistoletto che è diventata un luogo di esposizione, di aggregazione, di convegni, di confronti e un propulsore di creatività molto aperto ai giovani”. Con queste parole la conduttrice Tiziana Ricci di Radio Popolare ha presentato il servizio dedicato agli ingenti danni che hanno interessato la Fondazione Pistoletto dopo l’esondazione del Torrente Cervo (per tutte le informazioni è possibile visionare un nostro precedente articolo). Per illustrare nel dettaglio l’episodio, la giornalista ha intervistato il direttore di Cittadellarte, che ha spiegato – durante la trasmissione I Girasoli andata in onda sabato scorso – quanto accaduto.
Paolo Naldini ha esordito soffermandosi sugli avvenimenti della notte del 2 ottobre: “Il Torrente Cervo, che è proprio sulla sponda dove sorge il complesso di archeologia industriale di Cittadellarte, è cresciuto a dismisura come pare non si vedesse da decine o forse addirittura da più di cent’anni. È successo in maniera così repentina e violenta che la piena ha portato con sé massi giganteschi che si scagliavano contro le mura della nostra fabbrica, finché non hanno distrutto una parete di un edificio di due piani e l’hanno fatto crollare. Si tratta di circa 600 metri quadri di spazi, di mostre, di luoghi d’incontro, come la sede l’associazione che abbiamo creato coi giovani di Biella che si chiama Hydro, nome che già fa capire l’importanza dell’acqua e la significatività dell’avvenimento”.
Lo spazio gestito da Better Places è uno di quelli più colpiti dal drammatico episodio, ma non è il solo. Sono stati gravemente danneggiati anche un edificio a valle adibito a spazi espositivo e magazzino e i piani superiori del nucleo centrale di Cittadellarte: “Da oltre vent’anni rigeneriamo questi edifici con importanti investimenti. Ma siamo come una stella marina, la parte andata perduta ricrescerà più forte di prima. Tra gli spazi colpiti – ha continuato Naldini – alcuni ospitavano una serie di mostre. Una in particolare una era dedicata a installazioni di Pistoletto, a un’opera sonora di Max Casacci dei Subsonica ed ad altre di artisti e designer che raccontavano il tema dell’acqua. Non solo: questi lavori ruotavano attorno a questo argomento e, nello specifico di come l’acqua avesse condizionato il territorio biellese in maniera determinante anche come paradigma di un rapporto col pianeta che va rigenerato e ricostruito in termini di armonia, che è la vision di fondo di Cittadellarte”.
La conduttrice ha poi puntualizzato l’importanza che ricopre il torrente Cervo per il territorio e per i lanifici biellesi: “La sua acqua – ha spiegato Naldini – ha la particolarità di essere particolarmente pura, perché sgorga dalle sorgenti montane che sono a pochi chilometri dalla città di Biella e questo le conferisce anche la capacità di depurare la lana nei lavaggi che vengono fatti dalle imprese del settore”.
Per far fronte all’emergenza, è stata avviata la campagna di crowdfunding Proteggi Cittadellarte (per visionarla cliccare qui). Naldini si è poi soffermato su questa iniziativa: “Finora c’è stata grandissima generosità e vicinanza da parte del territorio, delle autorità, ma anche dai tanti amici del mondo delle imprese, delle associazioni e del terzo settore, che evidentemente riconoscono un ruolo importante alla nostra Fondazione”. Il direttore di Cittadellarte ha concluso il suo intervento con una riflessione: “È lecito domandarsi come mai proprio nel luogo in cui si lavora per far sentire la voce della natura – il Terzo Paradiso racconta proprio la necessità di rigenerare un dialogo armonico con la natura e il pianeta – questa si fa sentire così violenta. Io penso che sia estremamente appropriato, è come se la natura avesse scelto per farsi sentire in uno dei luoghi in cui questi discorsi hanno casa”.