Un percorso dove le opere dialogano con il contesto che le circonda – con l’architettura, la città, il paesaggio – e che riflettono sul valore e il significato di equilibrio inteso come il momento in cui tutte le forze che intervengono su una struttura in un dato istante imprimono una stessa forza contrapposta, annullandosi a vicenda, come “una pausa – così gli organizzatori – in tensione, il momento dell’arte e il principio fondante dell’architettura”. È questa la proposta di Punto di Equilibrio – Pensiero spazio luce da Toyo Ito a Ettore Spalletti, mostra visitabile fino domenica 20 febbraio 2022 al MAXXI L’Aquila. Il progetto espositivo è dedicato a Ettore Spalletti: non a caso è sua una delle otto opere che sono state commissionate ad altrettanti artisti per questa occasione. Spalletti, come riportato nella nota dedicata del MAXXI, ha scelto la cappella e ha realizzato un lavoro che resterà nel museo in modo permanente e nella piccola cappella al primo piano, l’artista ha infatti inserito una colonna al centro dello spazio in concomitanza con la lanterna della cupola sovrastante. “Una colonna di luce – viene sottolineato nella presentazione – che slanciata verso l’alto si solidifica in un cilindro perfetto: pensiero, spazio, luce”. Attorno a queste premesse si articola tutta la mostra che pone le opere site specific in dialogo con i lavori che provengono dalla collezione di arte, architettura e fotografia del MAXXI. “Il punto di equilibrio – spiegano gli organizzatori – è uno statement: ha un significato etico ed estetico, politico e sociale. In un periodo di grandi sconvolgimenti, di emergenze, drammi, incertezza, confusione l’arte ci aiuta a ritrovare un punto di equilibrio, una stabilità esistenziale che in questo caso riflette su di un’astrazione concreta, l’astrazione di un pensiero che si fa reale nella forma, nella luce e nello spazio”.
Chi sono gli autori delle nuove produzioni in mostra? Elisabetta Benassi, Stefano Cerio, Daniela De Lorenzo, Alberto Garutti, Nunzio, Paolo Pellegrin, Anastasia Potemkina, Alessandro Sciarroni e, come accennato, Ettore Spalletti. Questi artisti si affiancano a quelli della collezione MAXXI Arte, Architettura e Fotografia: Salvatore Arancio, Allora & Calzadilla, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Alighiero Boetti, Monica Bonvicini, Maurizio Cattelan, Giovanni Chiaramonte, DEMOGO, Yona Friedman, Guido Guidi, Toyo Ito, Hassan Khan, William Kentridge, Bernard Khoury, Maria Lai, Piero Manzoni, MoDus, Juan Muñoz, Giovanni Michelucci, Liliana Moro, Maurizio Nannucci, Walter Niedermayr, Giulio Paolini, Franco Purini e Laura Thermes, Michelangelo Pistoletto, Aldo Rossi, Maurizio Sacripanti, Superstudio e Luca Trevisani. “Le opere – viene specificato nella nota – entrano in punta di piedi, silenziose e con rispetto del luogo, della sua storia passata e recente, e si connettono con il palazzo, l’intera città e il territorio per immaginare altri equilibri tra le forze che governano il mondo”. Una volta conclusa la mostra, un altro appuntamento vedrà indiretto protagonista Michelangelo Pistoletto: sabato 5 marzo alle 16, dopo un intervento della regista Ilaria Freccia, verrà proiettato il documentario La Rivoluzione Siamo Noi, che mette in luce filmati e foto d’epoca fornite da istituzioni, musei, gallerie e collezionisti sul periodo tra la metà degli anni Sessanta e il 1980. Non solo: attraverso una serie di interviste approfondisce pratica e ricerca artistica dei creativi dell’epoca come, ad esempio, il fondatore di Cittadellarte, Marina Abramovic, Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Achille Bonito Oliva, Jannis Kounellis, Mario Merz, Pino Pascali, Lia Rumma, Andy Warhol.