A Reggio Emilia inaugura l’opera collettiva “La Bandiera della Pace Preventiva”
Il 7 ottobre, alle ore 18:00, verrà presentata l'installazione allo spazio QU4RANTA9VE in Via Roma 49 alla presenza degli artisti reggiani - e dei curatori Fortunato D'Amico e Giacomo Bassmaji - che hanno collaborato con Michelangelo Pistoletto alla realizzazione della Bandiera. Per l'occasione sarà possibile approfondire i temi legati alla Pace Preventiva e dialogare con i creativi sul significato dei loro lavori.

È tutto pronto: sabato prossimo inaugurerà La Bandiera della Pace Preventiva, una nuova opera collettiva che si ispira al progetto etico ed estetico che Michelangelo Pistoletto porta avanti da circa vent’anni. Il progetto, nato da una discussione informale tra Fortunato D’Amico e Giacomo Bassmaji in relazione alle iniziative previste a Reggio Emilia, ossia la presentazione del libro di Michelangelo Pistoletto La formula della creazione fissata per il 14 ottobre 2023, verrà ufficialmente presentato allo spazio QU4RANTA9VE a Reggio Emilia nel contesto della Giornata del Contemporaneo promossa di AMACI. Per l’occasione saranno presenti gli artisti reggiani che hanno collaborato con il maestro alla realizzazione della Bandiera, oltre ai curatori D’Amico e Bassmaji e al team di Spazio QU4RANTA9VE. L’incontro porterà i partecipanti ad approfondire i temi legati alla Pace Preventiva e dialogare con gli artisti sul significato delle loro opere. La Bandiera della Pace Preventiva sarà inoltre presentata a Michelangelo Pistoletto in occasione della sua presenza in città il 14 ottobre presso l’auditorium Credem.

Nel 2003, all’indomani della dichiarazione di guerra all’Iraq, l’artista, famoso e celebrato in tutto il mondo, decide di prendere una posizione chiara – così gli organizzatori – contrapponendo all’idea di una guerra preventiva quella della Pace Preventiva. Come scritto da Pistoletto, ‘io stesso, nonostante l’impegno artistico, intellettuale e pratico indirizzato da sempre verso una trasformazione responsabile della società, dovevo fare un ulteriore passo, ancora più deciso ed efficace, per contribuire al cambiamento di questa umanità. È così che nasce il segno del Terzo Paradiso”.
Il simbolo trinamico è la fusione tra il paradiso naturale in cui l’uomo era perfettamente integrato con la natura e quello artificiale costruito dall’intelligenza umana con la scienza e la tecnologia. Nasce così un Terzo Paradiso (paradiso nell’accezione persiana di ‘giardino protetto’) centrale nel tratto artistico nel quale l’uomo è chiamato ad un ruolo di responsabilità per proteggere questo pianeta e curare la società umana che lo abita.

Come riportato in un nostro precedente articolo, la proposta di realizzare a Reggio Emilia La Bandiera della Pace Preventiva nasce da questi concetti espressi da Pistoletto e sviluppati in città dall’incontro tra Fortunato d’Amico e Giacomo Bassmaji. Sono stati coinvolti, nello specifico, i seguenti artisti reggiani: Anna Baldi, Veronica Barbato, Alessandra Binini, Monica Carrozzi, Antonella De Nisco, Fosco Grisendi, Marino Iotti, Annarita Mantovani, Maria Luisa Montanari, Corrado Tamburini, ai quali è stato chiesto di interpretare liberamente il Terzo Paradiso e la Pace Preventiva con un lavoro su tela bianca di 62,5 x 50 cm. Seguendo alcuni suggerimenti tecnici, le opere risulteranno omogenee e grazie al montaggio formeranno una bandiera di 250 x 150 cm che sarà impreziosita dall’inserimento di un’opera realizzata appositamente da Michelangelo Pistoletto. “Reggio Emilia è la città del Tricolore, medaglia d’oro della Resistenza, da sempre impegnata a diffondere una cultura di pace e accoglienza, qui – affermano D’Amico e Bassmaji – deve nascere un’opera collettiva che rafforzi il legame tra questa città, la sua cultura e i concetti sviluppati negli anni da Michelangelo Pistoletto”.