Sapori, artigianalità, Terzo Paradiso: come Villa Manin ha celebrato il “Rebirth Day”
Sulla scia della mostra "T3rza Terra", il 21 dicembre scorso è stato festeggiato il "Giorno della rinascita" con una serie di iniziative: un mercatino, le visite guidate, un laboratorio didattico, una biomerenda e la presentazione del volume "Ricette della Terza Terra per un convivio post-antropocentrico". L'evento, tenutosi nella residenza dogale, è stato curato da Villa Manin, ERPAC, Fondazione Pistoletto, Comune di Codroipo, AIAB FVG e UNPLI.

Il Rebirth Day è la celebrazione del Terzo Paradiso. Lavoriamo tutti insieme per cambiare il mondo. Il Terzo Paradiso non può attendere”. Viene annunciato così, sul sito del simbolo trinamico, il nuovo Rebirth Day, giunto alla 13esima edizione, che è stato celebrato lo scorso 21 dicembre. Si tratta di un appuntamento che si rinnova annualmente promosso da Cittadellarte, per dare voce e veicolare i principi del segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto. L’invito è sempre stato libero, ma con una finalità precisa: “Tutti possiamo partecipare – si legge nel portale dedicato – con iniziative individuali o di gruppo, proponendo idee, azioni e attività coerenti con il processo di trasformazione responsabile della società”. Il progetto si articola periodicamente attraverso le attività degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso, i cui progetti sono trasversali, ma sempre a basso impatto, sostenibili e attenti alle questioni ambientali. Si promuove infatti un modello di sviluppo indirizzato alle pratiche del minor consumo di risorse ed è basato sulla libera collaborazione di individui e comunità in tutto il mondo. La partecipazione a Rebirth Day rappresenta nello specifico un impegno personale a contribuire al processo di cambiamento.

T3rza Terra
In occasione della mostra T3rza Terra tenutasi dal 26 maggio 2024 al 6 gennaio 2025, allestita da ERPAC FVG in collaborazione con la Fondazione Pistoletto CittadellarteVilla Manin di Passariano è diventata teatro di confronto tra arte, attivismo e innovazione sociale, grazie al programma L’Arte della Demopraxia. Curato da Giacomo Bassmaji, il public program ha offert0 incontri e dibattiti su tematiche cruciali per il nostro tempo, come la sostenibilità ambientale e i diritti essenziali, attraverso il dialogo tra artisti, scienziati e rappresentanti della società civile. L’iniziativa, progettata dalla Fondazione Cittadellarte e dall’Erpac, si è svolta da fine maggio a dicembre 2024, con laboratori, incontri e spettacoli che intendono promuovere, appunto, una demopraxia, ossia un nuovo approccio partecipativo alla democrazia, coinvolgendo comunità locali e istituzioni. Tutto questo in linea con la mostra T3rza Terra che ha trasformato le stanze di Villa Manin in un percorso tematico per istanze che suggeriscono focus su arte, moda, design, nutrimento, educazione e politica, riflettendo la visione di Michelangelo Pistoletto sull’arte quale strumento di progresso sociale. Oltre alle celebri opere del maestro, come la Venere degli stracci, la nuova installazione I temp(l)i cambiano e il Terzo Paradiso in versione botanica nel parco della Villa, l’esposizione ha accolto creazioni di artisti italiani e internazionali che, ispirandosi al modello di Cittadellarte, hanno affrontato la complessità del presente investendo l’arte di responsabilità etica. Nelle sale della villa l’arte è dunque divenuta motore di riflessione e cambiamento.


Il Rebirth Day a Villa Manin
Nell’ambito della mostra T3rza Terra, Villa Manin ha celebrato il Rebirth Day il 21 dicembre scorso, curato da Villa Manin, ERPAC, Fondazione Pistoletto, Comune di Codroipo, AIAB FVG e UNPLI. Scopriamo quali sono state le proposte della giornata: un mercatino con gli artigiani che lavorano il legno, il cartoccio di pannocchie e i tessuti all’uncinetto a cura di Nadia Miotto Omael Planner; un’area food con vin brulè, castagne e cioccolata calda sotto la barchessa di ponente a Villa Manin a cura delle Pro Loco Passariano, Pro Loco Valle di Soffumbergo e UNPLI FVG; una visita guidata a Villa Manin a cura di Promoturismo FVG; un laboratorio didattico e creativo, intitolato Il letargo degli oggetti, per bambine e bambini dai 6 ai 10 anni a cura di Arteventi; una biomerenda per bambini e ragazzi a cura di AIAB FVG; l’anteprima del volume Ricette della Terza Terra per un convivio post-antropocentrico. Quest’ultimo, a cura di Tiziana Pers in collaborazione con UNPLI FVG, è stato presentato all’interno dell’agorà di Villa Manin. Si tratta di un metaprogetto, nato nell’ambito del Rebirth Forum di Villa Manin, che raccoglie sapori e saperi vegetali da tutta la Regione FVG. In occasione della presentazione di Ricette della Terza Terra per un convivio post-antropocentrico sono intervenuti Tiziana Pers, artista RAVE East Village Artist Residency, Cristina Micheloni, AIAB Friuli Venezia Giulia, Serena De Prophetis, cuoca macrobiotica, Antonio Tosolin, UNPLI Friuli Venezia Giulia, Giacomo Bassmaji, Coordinatore del Rebirth Forum di Villa Manin, Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, e Guido Comis, direttore di Villa Manin. Al termine della giornata si è tenuto un biobrindisi con guida all’assaggio di vini biologici regionali a cura di AIAB FVG.


Ricette della Terza Terra
Ricette della Terza Terra per un convivio post-antropocentrico
è un’azione collettiva frutto di una serie di incontri, dialoghi, sessioni avvenute, come accennato, tra più realtà durante il Forum Rebirth, coordinato da Giacomo Bassmaji fin dall’inaugurazione della mostra T3za Terra. Michelangelo Pistoletto a Villa Manin. Al contempo si inserisce nel solco di una serie di metaprogetti performativi, che Pers porta avanti da alcuni anni raccogliendo una moltitudine di memorie legate al cibo, coniugate in una prospettiva biocentrica. L’arte della demopraxia di Cittadellarte si è intrecciata con il territorio e la cultura friulana, e Villa Manin si è trasformata durante tutta la mostra in una casa comune e centro propulsivo di nuove esperienze. “In tale contesto – spiega Tiziana Persavevo chiesto alle Pro Loco una collaborazione per dare vita a un ricettario nuovo, del tutto vegetale. Sabrina Peressini, dell’UNPLI FVG, mi ha aiutata in tutta l’attuazione. Alle Pro Loco che avevano aderito era stato proposto infatti di pensare a delle ricette da trascrivere appartenenti alle tradizioni locali, a dei piatti cari alle proprie famiglie, o che avessero rappresentato un momento speciale, a partire dalle verdure, dai legumi e dai panificati tipici, e che non contenessero all’interno carne, né pesce o derivati animali. In cambio di ciascuna ricetta, io avrei consegnato un multiplo numerato e firmato di un disegno che ritrae un animale salvati dal macello. Partendo dal Terzo Paradiso quale dispositivo trasformativo ho immaginato un occhio umano inserito nel primo cerchio, perché è questo che noi conosciamo, la nostra specie, è da noi che partiamo. E se vogliamo parlare di futuro, perché verso tale direzione è necessario agire, ciascuno lo radica nel proprio presente: lo sguardo è quindi quello di mio figlio Ivan. Nell’estremità opposta è contenuto l’altro per eccellenza, l’occhio di un animale non umano. William è un capro che ho salvato dal macello: non è più divenuto cibo, non si è compiuto il destino che era stato scelto per lui ma, in una sorta di piccolo miracolo del quotidiano, lui vive. Ciò che sta al centro è la possibilità di un incontro, una forma di coesistenza. E questa forma di coesistenza ha a che fare di nuovo con il futuro, non più singolo, ma collettivo. Futûr, scritto in friulano perché è la lingua delle mie radici e della mia terra. Ed è una lingua che racconta di un futuro ciclico, dell’alternarsi delle stagioni e dei raccolti, di un rapporto simbiotico con la terra e le sue fasi”.

Sguardo al futuro
Pers delinea poi le prospettive del progetto: “Queste preziose ricette, tramandate di generazione in generazione, costituiscono – ha sottolineato – un ponte tra tradizione e futuro, tra noi e l’altro, parlano di coesistenza con le altre specie e di maggiore uguaglianza sociale, mentre guardano anche a un futuro più sostenibile per il pianeta e le generazioni che verranno. Il titolo allude all’idea che le ricette stesse coincidano con la soluzione. Il termine ‘ricetta’ infatti si riferisce sia al suo significato letterale che a quello metaforico, inteso nell’accezione di soluzione per uscire da un problema, modalità ed elenco di azioni possibili per andare verso la risoluzione di una situazione critica. La specifica post-antropocentrico si fa rilevante nel momento in cui mettiamo fuoco a quali esiti ci stia conducendo la prospettiva antropocentrica, e il necessario cambio di passo da attuare, per noi, i nostri figli, e il resto dei viventi. Il Futûr sono questa meravigliosa moltitudine di ricette raccolte con grande attenzione da tante Pro Loco da tutto il Friuli, in una tavolozza di sfumature di colori, profumi, sapori e paesaggi. Le ricette possono essere perfettamente aderenti alla versione originale, oppure leggermente modificate dal sapiente sguardo di una cuoca macrobiotica, Serena De Prophetis, per risultare del tutto vegetali. Ma, in ogni caso, queste ricette manterranno la loro origine radicata in una dimensione temporale ancestrale: sono caratterizzate dal tempo della memoria, in alcuni casi quasi del tempo del mito. Ci raccontano con grande forza la nostra identità. I disegni che accompagnano le ricette – ha concluso – non sono rappresentazioni didascaliche, ma suggestioni date da attraversamenti biografici e geografici, tra ricordi d’infanzia e rinnovate scoperte per questa terra di continuo stupore”. Durante la presentazione del volume si è attivato un dibattito articolato fra i partecipati: UNPLI FVG si è presa carico delle istanze e cercherà di diffonderle all’interno degli eventi del 2025.