“Solferino 2019”, Cittadellarte e Croce Rossa Italiana uniti per l’arte della cura
Il 21 giugno, nell'ambito dell'evento che ha visto protagonisti i volontari e operatori della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, si è tenuto un workshop demopratico curato da Cittadellarte intitolato “L’arte della cura nel segno del Terzo Paradiso”. Scopriamo tutti i dettagli!

Nuovi semi della demopraxia a Solferino 2019: dal 17 al 23 giugno 2019, nel comune in provincia di Mantova, si è svolto il tradizionale appuntamento nei luoghi che furono d’ispirazione a Henry Dunant per la futura ideazione e fondazione di Croce Rossa. In questa edizione, in cui si è celebrato il 100esimo anniversario della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha partecipato ‘attivamente’ anche Cittadellarte: il 21 giugno si è tenuto il workshop demopratico L’arte della cura nel segno del Terzo Paradiso, a cui hanno preso parte volontari e operatori della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa provenienti da tutto il mondo, coordinati da Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, e Carla Orizondo, officer volontariato Croce Rossa Italiana. Come scritto in un nostro precedente articolo, l’obiettivo del workshop è stato identificare ed elaborare azioni individuali e collettive da sviluppare con le proprie comunità per avere un impatto sul territorio ispirandosi ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.


Nella foto, da sinistra: Saverio Teruzzi, un volontatio CRI, Valentino Magliaro, un volontario CRI, Francesco Rocca (Presidente Nazionale CRI) e Paolo Naldini.

Il workshop si è aperto con una performance artistico-musicale curato dalla scrittrice italo-etiope Gabriella Ghermandi ed entrato nel vivo con l’intervento di Paolo Naldini, che ha illustrato ai partecipanti le linee guida del metodo demopratico e ha messo in luce le peculiarità del Terzo Paradiso (riferendosi, in particolare, al segno-simbolo che suggella la collaborazione e l’unione d’intenti tra Cittadellarte e CRI). Per snodare e identificare i contenuti di questo confronto collettivo, i partecipanti si sono ispirati all’Agenda 2030 dell’ONU e ai 7 Principi della Croce Rossa, oltre alla Strategia 2030 della stessa associazione. In quest’ottica, ha ‘accompagnato’ e fatto da sfondo attivo dei programmi la Walking Sculpture, ovvero la Sfera di giornali di Michelangelo Pistoletto: la Scultura da passeggio, in questa circostanza, non è stata realizzata con i fogli di giornali, ma con i cartoncini colorati indicanti ognuno i punti dei 17 SDGs e i relativi loghi. Il binomio di arte e sostenibilità, così, è diventato un trinomio – o meglio, una trinamica – reso tale anche da una terza parola chiave, la cura.

Dopo l’introduzione e le indicazioni di Paolo Naldini, i partecipanti si sono divisi in tre tavoli di lavoro, coordinati da altrettanti facilitatori: lo stesso direttore di Cittadellarte, Saverio Teruzzi (coordinatore degli ambasciatori Rebirth/Terzo Paradiso) e Valentino Magliaro (fondatore di Humans to Humans). Al termine di questa sessione, è seguita la fase della plenaria, in cui tutti i presenti, attraverso le voci dei facilitatori, hanno condiviso quanto emerso dai confronti collettivi.


Nelle foto: Paolo Naldini e un momento del workshop.

I tavoli di lavoro, articolati in maniera differente, hanno avuto come topic comune l’Agenda 2030. In quello di Valentino Magliaro, i partecipanti sono stati invitati a individuare una parola che racchiudesse tutti i 17 SDGs. Sulla base dei cinque termini chiave indicati (more, prosperity, perfection, change e determination), è stata composta una frase che sintetizzasse il tutto: more determination and imperfection bring prosperity, ovvero più determinazione e imperfezione portano prosperità. I partecipanti, inoltre, avvalendosi delle proprie competenze e mettendole in rete con quelle degli altri, ideeranno una strategia per diffondere questa espressione e metterla in pratica nel quotidiano. Saverio Teruzzi, invece, ha suggerito ai partecipanti di riflettere su che cosa generasse in loro tristezza. Partendo da questa provocazione, come cambiare responsabilmente vita? In quest’ottica, i partecipanti hanno scelto quello che, a loro avviso, era l’obiettivo di sviluppo sostenibile più importante e rappresentativo nel contesto dei rispettivi paesi e comunità. Nel gruppo di lavoro che ha avuto come facilitatore Paolo Naldini, infine, i componenti del tavolo si sono confrontati in una discussione dinamica per attuare azioni che possano cambiare virtuosamente le pratiche della vita quotidiana. Nell’ottica di un presente e un futuro sempre più sostenibili, la proposta è stata di partire dai ‘piccoli gesti’ per cambiare il mondo: prendere le scale invece dell’ascensore, non comprare bottigliette di plastica, non stampare biglietti di teatro o dei mezzi pubblici, non usare l’asciugatrice e molto altro ancora.

I risultati del workshop hanno trovato una sintesi nella Carta di Solferino, un documento redatto sulla base dei contenuti e delle pratiche dei tavoli di lavoro. Non solo: i presenti sono stati invitati a rappresentare, su un foglio bianco, slogan e/o immagini che riprendessero le tematiche affrontate in precedenza; quanto realizzato, poi, è stato posto sulla Sfera di giornali. I volontari della CRI, in occasione della tradizionale fiaccolata della Croce Rossa del giorno seguente, hanno anche fatto rotolare l’opera lungo le strade di Solferino; si è passati, così, dalla manifestazione all’azione manifesta. Durante la giornata di sabato, inoltre, Cittadellarte è stata protagonista anche al meeting della CRI, come racconta Naldini attraverso un post sulla pagina Facebook di Cittadellarte: “Sono sul palco – si legge in un estratto della nota – per leggere la Carta che abbiamo redatto all’interno del seminario sulla demopraxia e sull’arte della cura davanti a 8.500 persone provenienti da tutto il mondo. Grazie alla Croce Rossa e ai volontari della Mezzaluna Rossa e alla gioventù e allo staff internazionali per aver ospitato Cittadellarte in questa incredibile comunità di guaritori”.


Il meeting della CRI di sabato scorso e il selfie di Paolo Naldini dal palco.

Alle parole di Naldini hanno fatto eco quelle della Croce Rossa: “I Giovani Volontari del Movimento Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa – si legge in una nota stampa sul loro sito webriuniti attorno a tavoli di lavoro per discutere di sostenibilità, cambiamento, arte e responsabilità, sperimentando la demopraxia, ovvero il tentativo di esaudire il grande sogno della democrazia, passando attraverso la pratica quotidiana delle migliaia di organizzazioni umane. Tutto questo accade ancora a Solferino 2019. La giornata, organizzata nell’ambito dell’International Youth Meeting, è il frutto della partnership tra Croce Rossa Italiana e Cittadellarte, che, insieme, hanno organizzato l’incontro rivolto ai giovani presso il Red Cross Camp. Durante il workshop, ispirandosi ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, i partecipanti hanno elaborato possibili azioni individuali da poter realizzare per avere un maggiore impatto sul territorio.

Innovativo – hanno aggiunto in riferimento al workshop – il criterio utilizzato per i lavori dell’incontro, infatti, avvalendosi del metodo demopratico, i giovani, coordinati dal direttore di Cittadellarte, Paolo Naldini, e dal personale CRI, hanno portato avanti discussioni costruttive sulla sostenibilità, il cambiamento, l’arte e la responsabilità, rifacendosi all’Agenda 2030 dell’ONU e della CRI, nonché ai 7 Principi del Movimento. Diversi i punti di vista emersi, ma un unico obiettivo: il cambiamento sostenibile. A conclusione dell’appuntamento, è stata stilata una carta di azioni possibili che ogni partecipante porterà alla discussione e verifica di fattibilità all’interno della propria Società Nazionale di riferimento. Definita come arte del terzo millennio, il concetto che diffonde è quello che il vero governo si fa ogni giorno nel proprio mondo, con i propri comportamenti e con le decisioni che si assumono o non si assumono”.

Un nuovo tassello della partnership tra Croce Rossa Italiana e Cittadellarte è stato posto. Per cambiare il mondo non serve la magia: l’arma segreta siamo tutti noi, che, con le nostre azioni, possiamo determinare e innescare un cambiamento sociale responsabile. Da adesso.