Sostenibilità in Italia, la tutela ambientale entra ufficialmente in Costituzione
Martedì 8 febbraio è stata approvata dal Parlamento la proposta di legge costituzionale che inserisce la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi fra i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana. A questo proposito, sono stati modificati ad hoc gli articoli 9 e 41: ”È un passaggio imprescindibile - ha affermato Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica - per il nostro Paese. Questa conquista è fondamentale e ci permette di avere regole ben definite per proteggere il nostro pianeta”.

Arriva una svolta per la tutela ambientale sul piano politico e legislativo, che potrà generare a livello nazionale un reale e responsabile impatto per la sostenibilità della nostra penisola: la Camera dei deputati, con la maggioranza dei due terzi dei suoi componenti (468 voti favorevoli, 1 contrario e 6 astenuti), ha approvato in via definitiva la Proposta di legge che modifica gli articoli 9 e 41 della Costituzione. L’Articolo 9 prevedeva già la tutela del patrimonio paesaggistico e del patrimonio storico e artistico della Nazione, ma con la riforma si attribuisce alla Repubblica anche la salvaguardia dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi e viene anche specificato esplicitamente un principio di tutela per gli animali. Questo, infatti, è il nuovo articolo (con le integrazioni in grassetto, ndr): “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. La legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali. La modifica all’art. 41, come riportato nella nota stampa del Ministero della Transizione Ecologica, sancisce invece che la salute e l’ambiente siano paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. Non solo: l’articolo, con le modifiche apportate, sancisce anche come le istituzioni, attraverso le leggi, i programmi e i controlli, possano orientare l’iniziativa economica pubblica e privata non solo verso fini sociali ma anche verso quelli ambientali.

L’iniziativa economica privata – questo il nuovo Articolo 41 – è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, alla salute, all’ambiente. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali”. L’approvazione della proposta di legge costituzionale risulta particolarmente significativa, alla luce del fatto che i primi 12 articoli della Costituzione sono quelli che esprimono i principi fondamentali sui quali poggia la vita e l’organizzazione dello Stato italiano. E per la prima volta è stato inserito – nell’articolo 9 – un riferimento agli animali, al fine di promuovere, favorire e soprattutto garantire le norme necessarie alla loro protezione e tutela. A questo proposito, il provvedimento incide anche direttamente sullo Statuto delle Regioni a statuto speciale e delle Province autonome di Trento e di Bolzano in materia di tutela degli animali; le modifiche introdotte dal Progetto di legge costituzionale approvato stabiliscono inoltre una clausola di salvaguardia per l’applicazione del principio di tutela degli animali negli Statuti speciali delle Regioni Sardegna, Sicilia e Valle d’Aosta e delle Provincie del Trentino-Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia.

Penso che sia – ha dichiarato l’8 febbraio il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, presente in aula a Montecitorio al momento del voto – una giornata epocale. È giusto che la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi diventi un valore fondante della nostra Repubblica, è un passaggio imprescindibile per un Paese come l’Italia che sta affrontando la propria transizione ecologica. Per le azioni che facciamo oggi e per le conseguenze che ci saranno in futuro sulle prossime generazioni, questa conquista è fondamentale e ci permette di avere regole ben definite per proteggere il nostro pianeta”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle dei presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini: “La riforma rappresenta un cambiamento fondamentale, un passo in avantihanno sottolineatocon cui il Paese ha superato un traguardo fondamentale e si incammina in modo ancora più diretto verso l’orizzonte della sostenibilità indicato dall’Agenda 2030. La tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi sono da oggi dei diritti costituzionali, dei principi chiave con cui si garantisce il benessere per i cittadini di oggi e per le future generazioni”.