Un’occasione per valorizzare il patrimonio di ricerche per immagini, oggetti e idee che compongono le varie raccolte e si trovano oggi negli archivi del Centro Pecci di Prato, la prima istituzione italiana progettata da zero con l’obiettivo di presentare, collezionare, documentare e supportare le ricerche artistiche di arti visive e performative, cinema, musica, architettura, design, moda e letteratura: il riferimento è a Spazio Radicale/Radical Space, nuova mostra aperta dal 18 dicembre 2021 – fino al 30 aprile 2022 – che propone opere della collezione museale, insieme a materiali del CID/Arti Visive e in particolare dell’Archivio Lara-Vinca Masini, per allargare il contesto delle ricerche ‘radicali’ fra la seconda metà degli anni Sessanta e gli anni Settanta del Novecento e offrire confronti inediti fra l’architettura sperimentale e l’arte contemporanea. Come riportato nella nota stampa del progetto espositivo, l’iniziativa prosegue e approfondisce la ricognizione sulle esperienze dell’Architettura Radicale – movimento sperimentale che si sviluppa negli anni 1960-1975 circa – raccolte al Centro Pecci, avviata con la sintetica presentazione di Trilogia Urbana dedicata a film, progetti originali e documenti d’archivio dell’architetto Gianni Pettena e dei gruppi fiorentini Superstudio e UFO.
“Il percorso presenta in modo articolato e ricco di suggestioni – così gli organizzatori – le perlustrazioni dello ‘spazio’ proposte da architetti ‘radicali’ e artisti contemporanei: lo spazio immaginato, ideato e quello ripreso dal vero; il luogo possibile e il suo opposto, l’improbabile; l’ambito condiviso, vissuto oppure quello contestato, combattuto; l’esplorazione analitica e la trasfigurazione metaforica”. Sono numerosi gli architetti e gli artisti in mostra e, tra loro, figura anche il fondatore di Cittadellarte: Vito Acconci, Karin Arink, Archizoom Associati, Andrea Branzi, Remo Buti, Paolo Canevari, Gilberto Corretti, VALIE EXPORT, Lucio Fontana, Neil Jenny, Andrey Kuzkin, Mario Mariotti, Alessandro Mendini, Gianni Pettena, Michelangelo Pistoletto, Stephen Shore, Ettore Sottsass jr, Superstudio, Luigi Tola, Cristiano Toraldo di Francia, UFO. Tra le opere dell’esposizione, infatti, figura il quadro specchiante Uomo nudo di schiena (1962-1987, serigrafia a colori su acciaio inox lucidato a specchio, cm 225 x 125). “L’architettura riflessa di Superstudio ibrida l’architettura con la natura – si legge in un estratto della nota dedicata – e anticipa la Supersuperficie dove si prefigura ‘un modello alternativo di vita’ per mezzo della rete di servizi e comunicazioni. Successivamente Vito Acconci sperimenta l’incontro tra corpo fisico e corpo architettonico e Michelangelo Pistoletto sviluppa l’esperienza del ‘quadro specchiante’ anche in forma oggettuale”.