Chi è la Croce Rossa? E oggi com’è percepita? A partire da queste e altre domande prende forma la narrazione de Il tempo della gentilezza, nuovo libro edito da Chiarelettere. A centocinquant’anni dalla sua nascita, dopo aver attraversato ed essere uscita indenne da guerre e conflitti di ogni tipo, la Croce Rossa continua la sua opera di assistenza e di aiuto, garantendo la sua presenza in ogni parte del mondo, nel rispetto dei princìpi su cui è stata fondata – Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontarietà, Unità, Universalità –, gli stessi che sono alla base del vivere civile e comunitario. Il volume mette in luce la realtà in questione dando voce a sette figure differenti: Monica Pais, Luca Beatrice, Michelangelo Pistoletto, Franco Arminio, Walter Veltroni, Chiara Rapaccini, Lucio Cavazzoni. È stato chiesto loro un contributo sulla Croce Rossa, ciascuno elaborato sulla base della propria sensibilità e il proprio stile di scrittura. Il libro – al costo di 16 euro – uscirà il 9 settembre e sarà presentato ufficialmente venerdì 15 ottobre.
L’editore presente così gli autori del libro: “Monica Pais, veterinaria in prima linea, straordinaria ‘aggiustatrice’ di randagi maltrattati e abbandonati (clicca qui per visionare una nostra precedente intervista), ricorda la sua visita ad Amatrice, fra le rovine di un terremoto che incredibilmente ha riconciliato animali e umani. Luca Beatrice, critico d’arte, afferma l’Imparzialità negandola per sé e riconoscendola nello straordinario operato della Croce Rossa. Michelangelo Pistoletto, l’artista dei Quadri specchianti, fondatore di Cittadellarte, il luogo dove si pratica l’arte per il cambiamento della società, narra la forza del simbolo, quella croce che lui ha scomposto e ricomposto nel segno del Terzo Paradiso che illustra la copertina. Franco Arminio è poeta, e con parole che assurgono a metafora affronta il principio dell’Indipendenza, adattandolo a sé. Walter Veltroni, politico scrittore, racconta la Volontarietà attraverso una lunga, struggente intervista a una volontaria. Sul principio di Unità, Chiara Rapaccini scrive di sua nonna crocerossina che forse, fra i malati da curare in tempo di guerra, ha avuto Gabriele D’Annunzio. Lucio Cavazzoni, che ha a cuore la terra e non ha mai smesso di difendere i diritti di chi la lavora, dà vita all’Universalità attraverso brevi, intensi affreschi di vita quotidiana e storie di uomini e donne che la incarnano”. E non è tutto: “Sette voci più una, l’originaria: la voce di Jean Henry Dunant con il suo diario Souvenir da Solferino colui che ha dato vita a CRI, la Grande Casa senza porte che sostiene e accoglie le umanità, indipendentemente dal colore della pelle, dal credo religioso e dalla condizione sociale. Perché “Siamo tutti fratelli”, il grido che si levò dal sanguinoso campo di battaglia a Solferino nel 1859, non sia un’utopia”.