“Terre AbbanDonate”, Armona Pistoletto ospite di Radio InBlu
La presidente dell'associazione Let Eat Bi ha partecipato a una puntata della trasmissione radiofonica intervenendo sul progetto della realtà biellese, illustrandone le peculiarità e spiegando il funzionamento del catasto e dell'anagrafe solidale. Vi proponiamo il dialogo andato in onda con la conduttrice Giovanna Curiale.

Mettere in contatto i proprietari di terreni incolti con chi è interessato a coltivare un appezzamento ma non lo ha a disposizione: è questo, in sintesi, l’obiettivo di Terre AbbanDonate, progetto di Let Eat Bi che intende restituire ai terreni incolti o abbandonati presenti sul territorio biellese la loro vocazione agricola, favorendo lo scambio e il dialogo tra gli abitanti tentando inoltre di arginare episodi di abbandono e degrado del paesaggio rurale. L’iniziativa , attiva da oltre tre anni nella città laniera, è stata posta sotto i riflettori da Radio InBlu di Palermo, con un’intervista alla presidente dell’associazione Let Eat Bi Armona Pistoletto andata in onda giovedì 5 novembre. La conduttrice della trasmissione Giovanna Curiale ha esordito argomentando la scelta di dare spazio al progetto nel suo programma: “Parliamo di cambiamento responsabile: nel Biellese c’è un’iniziativa che potrebbe diventare un modello sostenibile e di buone pratiche, anche in altre regioni. Perché non ‘copiare’ quello che c’è di bello in altri luoghi?

Curiale ha quindi dato voce ad Armona Pistoletto, che ha messo in luce tutti i dettagli: “Ci siamo resi conto – ha affermato – che nel nostro territorio c’erano terreni in abbandono, anche perché molte persone non utilizzavano o non coltivavano il proprio appezzamento. Così abbiamo pensato di creare il catasto e l’anagrafe solidale: nel primo tutti i soggetti che hanno uno spazio in disuso si iscrivono al portale dedicato, mandando immagini e informazioni su tipologia e luogo del terreno; il secondo, invece, si rivolge a chi vorrebbe un appezzamento ma non ce l’ha”.

Armona Pistoletto delinea quindi quali conseguenze virtuose si possono ottenere dall’iniziativa: “Let Eat Bi, con Terre Abandonate, dà vita all’incontro tra chi ha e chi vorrebbe avere un suolo da coltivare, dando la possibilità di creare domanda e offerta senza scambio di soldi. Non si tratta, infatti, di una compravendita o un affitto di un terreno: per questo prende il nome di Terre AbbanDonate, con il ‘donate’ che si riferisce al dare gratuitamente alle persone il proprio appezzamento. Si creano così alternative – ha sottolineato – per un mondo più sostenibile, sano e responsabile”.

La presidente di Let Eat Bi mette poi in luce il target a cui si rivolge l’anagrafe solidale: “Chiunque – ha spiegato – può presentare domanda, come chi desidera curare la terra per hobby o chi vuole semplicemente ingrandire la propria azienda agricola. Non ci sono limitazioni. L’unica condizione richiesta è chi si coltivi in maniera responsabile ed etica, senza usare prodotti chimici, in modo che la frutta e la verdura ottenute siano completamente naturali. Non va scordato, infatti, che uno dei grandi problemi mondiali è l’agricoltura intensiva con l’uso di prodotti chimici”. Armona Pistoletto ha poi concluso il suo intervento riflettendo sui collegamenti del progetto con i messaggi veicolati dal segno-simbolo del Terzo Paradiso e invitando gli ascoltatori a visitare le pagine social e il sito ufficiale di Let Eat Bi e Terre AbbanDonate.


L’intervista ad Armona Pistoletto.

 


Riferimenti:
– pagina web Let Eat Bi qui;
– sito ufficiale di Terre AbbanDonate qui;
– pagina Facebook e Instagram di Let Eat Bi qui e qui.