“The European Pavilion”: a Roma una tre giorni dedicata all’arte tra sperimentazione e immaginazione
Come attraverso la metafora del padiglione, è possibile ripensare l’Europa? Che aspetto ha un padiglione europeo e che significato può avere? Anche a partire da queste domande, dal 17 al 19 novembre, nelle sedi di differenti realtà culturali della capitale, artisti, pensatori e ricercatori provenienti da tutto il continente si riuniranno in un programma che offrirà tavole rotonde, conferenze e workshop, performance musicali, un ambiente di realtà virtuale, nonché installazioni scultoree e multimediali. Per l'occasione sarà presente anche Paolo Naldini: “Cittadellarte - ha affermato il direttore - è invitata tra le istituzioni artistiche e culturali europee chiamate per immaginare e costruire un’Europa fondata su una visione capace di futuro”.

È tutto pronto per il primo evento biennale di The European Pavilion, un programma ideato dalla European Cultural Foundation che mira a offrire spazi di sperimentazione e riflessione sull’Europa; ogni due anni, insieme a partner, la realtà in questione sostiene infatti in tutta nel continente organizzazioni culturali affinché possano sviluppare nuovi programmi artistici ma anche comitati che offrono nuove prospettive sull’Europa immaginando un futuro condiviso. Tutti i progetti nati da queste sinergie vengono presentati con un grande evento artistico, che quest’anno si svolge a Roma in sei diverse sedi dal 17 al 19 novembre. L’appuntamento è stato organizzato in collaborazione con la Fondazione Studio Rizoma e sarà ospitato dai partner Bibliotheca Hertziana – Max Planck Institute for Art History, Goethe-Institut, Accademia Tedesca Roma Villa Massimo, Académie de France a Roma Villa Medici, Istituto Svizzero, Museo delle Civiltà e NERO. “La città di Roma – spiegano gli organizzatori – e i suoi numerosi istituti di cultura, nati come accademie nazionali per consentire agli artisti di avvicinarsi al passato classico e che al tempo stesso hanno accompagnato la costruzione delle nazioni europee, offrono un contesto particolarmente adatto a discutere e immaginare forme transnazionali di appartenenza collettiva”.

Nell’arco di tre giorni, artisti, pensatori e ricercatori provenienti da tutto il continente si riuniranno in un programma che prevede tavole rotonde, conferenze e workshop, performance musicali, un ambiente di realtà virtuale, installazioni plastiche e multimediali. L’evento si articola anche a partire da due domande chiave: Come attraverso la metafora del padiglione, possiamo ripensare l’Europa? Che aspetto ha un padiglione europeo e che significato può avere? “Tra i vari significati del termine ‘padiglione’ – viene specificato nella presentazione dell’evento – c’è anche l’architettura visibile del nostro orecchio: la parte che permette l’ascolto”. In quest’ottica, il programma presterà particolare attenzione alla ricca diversità di lingue e voci che compongono l’Europa, e soprattutto quelle troppo spesso messe a tacere o emarginate. “È impossibile pensare all’Europa di oggi – viene sottolineato nell’apposita nota stampa – senza tenere in considerazione le sfide che il nostro continente deve affrontare, non ultime quelle poste dalla guerra in Ucraina. In questi tre giorni a Roma, trarremo ispirazione da iniziative collettive e individuali mirate a superare il colonialismo e a lottare contro ogni forma di sfruttamento e discriminazione e contro lo sfollamento forzato”.

Quali saranno i topic cardine dell’iniziativa? Durante la prima giornata del programma, verranno esplorati quali nuovi modelli culturali e modalità di coesistenza sono necessari per affrontare il presente e il futuro dell’Europa come spazio condiviso, e quale ruolo può svolgere l’European Pavilion nella ricerca di questi modelli; la seconda giornata è invece dedicata alle numerose voci e lingue che compongono l’Europa; la terza mira infine a trarre ispirazione da iniziative collettive e individuali che tentano di superare il colonialismo e che lottano contro ogni forma di politica di sfruttamento e discriminazione. Alla tre giorni renderà parte anche Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, che parteciperà in particolare al Closed Partnership Meeting. La Fondazione Pistoletto è infatti stata invitata tra le istituzioni artistiche e culturali europee “chiamate per immaginare e costruire – ha sottolineato – un’Europa fondata su una visione capace di futuro. Per me l’Europa è un arcipelago di culture e storie diverse unite non da un minimo comune denominatore, ma da un comune multiplo, un’idea più grande di ogni singolo Stato, un progetto che pur essendo ovunque locale, abbraccia il pianeta terra e le vite che esso accoglie. Portiamo – ha concluso Naldini – il Terzo Paradiso e la Demopraxia in questo consesso”.


Lanciato nel 2021, il Padiglione Europeo è un’iniziativa della European Cultural Foundation sostenuta dalla Fondazione CRT e sviluppata in collaborazione con Camargo Foundation e Kultura Nova Foundation.
Crediti immagine di copertina: The European Pavilion.