Affiancare esponenti di spicco della scena artistica internazionale a profili di teorici particolarmente adatti e rilevanti per riflettere sui legami attuali e possibili tra il campo artistico e quello scientifico, sulle reciproche influenze e sulla strada di una sintesi necessaria: è questo, in sintesi, uno degli obiettivi chiave di In the Making – Artisti e filosofi a confronto su scienza e tecnologia, serie di incontri a cura del Centro Studi Arti della Modernità, di ART (Aesthetics Research Torino) e del CIM (Centro Interuniversitario di Ricerca sulla Morfologia “Francesco Moiso”), con il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo. Il prossimo appuntamento della rassegna, in programma per giovedì 7 aprile alle ore 18.00 alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino in via Magenta 31, vedrà come ospite Michelangelo Pistoletto. Il maestro biellese, per l’occasione, dialogherà con Federico Vercellone (Università di Torino), mentre Chiara Simonigh (Università di Torino) modererà l’incontro che sarà a ingresso libero fino a esaurimento posti.
“Nella nostra epoca – spiegano gli organizzatori in riferimento alla rassegna – arte e scienza trovano importanti forme di riconnessione. Un terreno comune risiede sicuramente nell’elemento tecnico da cui entrambe dipendono essenzialmente: proprio nelle attività artistica e scientifica sono rintracciabili, infatti, i modelli di un rapporto virtuoso tra mezzi e fini, a partire dal quale è possibile concepire una tecnologia che connette positivamente gli individui all’ambiente e al vissuto. Torna in auge l’idea del craft, sapere tecnico-artigianale o ‘tacit knowledge’ in generale, come perno vivo di teoria e prassi. L’arte contemporanea ci restituisce esempi di un sapere tecnico embricato con la sfera del senso, asserendo il valore di una pratica poietica contro le prospettive tecnofobe che in vario modo si sono affermate nel pensiero del secolo scorso. D’altra parte, tecnologie come l’odierna robotica, inaugurata originariamente come cibernetica, prendono a modello dispositivi che fanno dell’adattabilità all’ambiente e della trasformatività relativa il proprio fulcro essenziale”.