Tre anni fa, l’Unione Europea e gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno ‘sfidato’ l’UNECE a dimostrare che la tracciabilità e la trasparenza fossero possibili nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. Oggi, dopo oltre 20 progetti pilota e più di 100 impegni da parte di marchi leader, produttori, organizzazioni non governative, associazioni industriali e iniziative di sostenibilità in quasi 30 Paesi, l’UNECE ha messo in luce gli impatti positivi della tracciabilità dei prodotti a base di cotone, pelle, materiali sintetici, cellulosa e lana in tutto il mondo, dalla produzione all’utilizzo e oltre. Su questa scia, i risultati degli ultimi tre anni di lavoro dell’iniziativa The Sustainability Pledge verranno discussi domani – 19 giugno – durante l’evento Vision & Visibility: Scaling Transparency alla Triennale di Milano, occasione che riunisce oltre 200 partner per una giornata di sessioni aperte e workshop. L’UNECE celebra la giornata con il lancio della sua Community of Practice, per far crescere le migliori pratiche e le soluzioni comuni di sostenibilità per il settore. “L’industria dell’abbigliamento e delle calzature – si legge nell’apposita nota stampa – è una delle principali responsabili del degrado ambientale e del riscaldamento globale. Questo settore è anche noto per le cattive condizioni di lavoro che spesso violano i diritti umani. Molti lavoratori, soprattutto donne, giovani, lavoratori a domicilio e migranti, operano spesso in condizioni al di sotto degli standard internazionali. Nonostante ciò, la domanda di abbigliamento e calzature continua a crescere ogni anno. Per affrontare questi problemi, è fondamentale che il settore guidi la transizione ambientale e sociale per migliorare la vita delle persone e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 5, 8, 13, 15 e 17”.
Il framework
Grazie alla collaborazione con oltre 800 esperti, responsabili politici, aziende, membri del mondo accademico e delle ONG, l’UNECE ha sviluppato una serie di raccomandazioni politiche, linee guida e standard per consentire agli operatori del settore di autenticare le proprie dichiarazioni di sostenibilità. Questi sistemi consentono a tutti gli attori del settore, compresi i consumatori, di migliorare la trasparenza e la tracciabilità lungo tutta la catena del valore, dal campo alla fabbrica al negozio, attraverso un framework open-source gratuito. Questi sistemi sono stati messi alla prova in progetti pilota, esplorando il ruolo di supporto che l’innovazione e le tecnologie avanzate, come la blockchain e la tracciabilità del DNA, possono svolgere. In ogni fase chiave del processo produttivo, le informazioni vengono memorizzate nella blockchain, creando un database per la tracciabilità delle informazioni. I materiali e i prodotti possono essere identificati e localizzati alla fonte grazie allo standard di scambio di informazioni e al sistema blockchain open source, che consente anche ai piccoli produttori che dispongono solo di uno smartphone di caricare i propri dati sulla blockchain.
La voce di Molcean
“L’impegno per la sostenibilità – ha sottolineato il Segretario esecutivo dell’UNECE Tatiana Molcean – ha dimostrato la nostra capacità di tracciare i prodotti dall’origine al consumatore finale. Questo rappresenta un passo fondamentale verso la creazione di un settore dell’abbigliamento e delle calzature più sostenibile e responsabile. Invito tutti gli operatori del settore a unirsi alla nostra Comunità di Pratica per contribuire allo sforzo collettivo di implementare la trasparenza e la tracciabilità su scala”.
Tre anni di impegno per la sostenibilità: solo l’inizio
Dal 2021, The Sustainability Pledge è riuscito a diventare la piattaforma di convocazione per avanzare a livello globale verso un settore dell’abbigliamento e delle calzature più tracciabile, trasparente e sostenibile. Con i suoi membri provenienti dal mondo accademico, dalla società civile, dalle organizzazioni internazionali, dai fornitori, dai produttori e dai rivenditori, può contare su una grande varietà di aziende impegnate, dalle microimprese alle piccole, medie e grandi imprese, che si impegnano in azioni di tracciabilità e trasparenza in tutti i continenti. In occasione dell’evento di Milano, l’UNECE lancerà anche il rapporto di monitoraggio triennale The Sustainability Pledge, che fornisce alla Community of Practice una panoramica delle migliori pratiche dell’industria per migliorare la tracciabilità e la trasparenza nel settore dell’abbigliamento e delle calzature. Il rapporto presenta i fatti e le cifre di The Sustainability Pledge, basati sull’analisi dei dati chiave relativi ai 100 impegni presentati all’UNECE, ai progressi e all’impatto ottenuti negli ultimi tre anni, compresi i fattori trainanti e le sfide affrontate dagli operatori del settore. Lo sviluppo di indicatori chiave di prestazione (KPI) a livello aziendale, di prodotto e di materiale e le raccomandazioni personalizzate rafforzano il rapporto complessivo con una chiara indicazione per l’industria su come misurare la tracciabilità e la trasparenza. “Il Sustainability Pledge sta alimentando la futura legislazione – viene aggiunto nella nota – per regolamentare l’industria dell’abbigliamento. Tracciando i capi di abbigliamento, ha sostenuto la produzione locale in tutto il mondo e supportato le scelte dei consumatori con le informazioni richieste. La Community of Practice si propone di accelerare le iniziative di tracciabilità e trasparenza e di condividere le migliori pratiche per modificare su scala il settore dell’abbigliamento e delle calzature”.
La partecipazione di Cittadellarte
L’evento Vision and Visibility: Scaling transparency del 19 giugno vede nel dietro le quinte non solo UNECE, ma anche la Fondazione Pistoletto con Fashion B.E.S.T.: nel programma, ad esempio, è previsto un talk – in programma alle ore 11.20 – che vedrà conversare Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, con Marco Sammicheli (design, fashion e crafts curator alla Triennale Milano e direttore dell’Italian Museum of Design). Non solo: alle 17 si terrà l’incontro conclusivo della giornata, il cultural panel intitolato The state of the fashion industry, traceability and transparency from a cultural perspective che annovererà tra i relatori Michelangelo Pistoletto. L’appuntamento, moderato da Luisa Zargani (Milan Bureau Chief, WWD), vedrà intervenire anche il filosofo Emanuele Coccia (filosofo), Gunter Pauli e Dana Thomas (autrice, Fashionopolis).