I giardini scolastici e gli spazi verdi esterni alla scuola, se valorizzati, possono avere un grande valore aggiunto per i bambini e i ragazzi. Offrono un luogo di incontro, di gioco e di socialità durante la ricreazione. Ma hanno anche un ulteriore potenziale educativo da non sottovalutare. Cortili, giardini e spazi esterni possono essere inseriti nella programmazione scolastica: dalla pratica sportiva ad attività didattiche all’aperto come orti, laboratori e aule verdi.
Aspetti su cui la letteratura internazionale sull’edilizia e la progettazione scolastica insiste molto. L’uso continuativo e partecipato del ‘verde scolastico’, e in generale degli spazi fuori dalla scuola, offre opportunità educative a tutto tondo. Per queste ragioni il non utilizzo degli spazi esterni delle scuole è assimilabile a un vero e proprio spreco. Sia per le ragazze e i ragazzi, ma anche per l’intera comunità educante e per lo stesso territorio in cui si trova la scuola.
Il ruolo dei giardini scolastici nelle città
Nelle città maggiori, e soprattutto nei quartieri più carenti di verde, è ancora più importante la presenza di giardini scolastici. Un aspetto spesso sottovalutato, purtroppo. Del resto, è la presenza stessa di aree verdi nelle scuole a cambiare molto, da comune a comune. Lo vediamo calcolando i metri quadri di giardini scolastici rispetto al numero di alunni delle scuole.
Come tendenza nazionale, ai primi posti spiccano soprattutto alcuni capoluoghi del centro-nord e sardi. Le città con più giardini scolastici per alunno sono Nuoro e Pistoia (circa 20 metri per alunno). Seguono, tutte con più di 15 metri quadri per minore, Carbonia, Torino, Bologna, Forlì, Reggio nell’Emilia, Lodi, Ancona e Ravenna. Agli ultimi 10 posti per presenza di giardini scolastici rispetto agli studenti, tutti comuni del mezzogiorno e due liguri: Messina, Vibo Valentia, Trapani, Trani, Imperia, Avellino, Brindisi, Genova, Isernia e Reggio Calabria.
Giardini scolastici meno presenti nelle città del sud
I dati appena visti fanno emergere una tendenza: i metri quadri di giardini scolastici per alunno sono più bassi nei capoluoghi meridionali. I dati disponibili mostrano che nei comuni capoluogo italiani in media ci sono circa 8,5 metri quadri per alunno. Una cifra che varia tra le diverse aree del paese. Nell’Italia centro-settentrionale il dato è più in linea con la media nazionale. Nelle scuole dei capoluoghi del nord ci sono circa 11 metri quadri di giardini scolastici per alunno. Nel centro Italia il dato è sostanzialmente in linea con quello nazionale (8,7 metri quadri).
Nell’Italia meridionale i metri quadri per alunno nelle scuole dei capoluoghi sono circa 6. Una media che però non è identica all’interno delle singole macroaree. A livello regionale, i capoluoghi del Piemonte sono quelli con più giardini scolastici per alunno. In questa regione, nelle scuole delle città sono presenti quasi 15 metri quadri per alunno. Seguono Toscana, Emilia Romagna e Sardegna.
Il dato dell’isola mostra come all’interno della macroarea ‘mezzogiorno’ la presenza di giardini scolastici sia molto variabile. Sardegna e Molise superano la media nazionale per i capoluoghi, in controtendenza con il dato complessivo visto in precedenza. Ma agli ultimi posti della classifica compaiono soprattutto le regioni del sud, con l’eccezione della Liguria. I capoluoghi calabresi in media sono quelli con meno giardini scolastici per minore (2,2 metri quadri per studente).
I giardini scolastici in relazione al verde pubblico
Un ulteriore dato da porre all’attenzione è il rapporto tra i giardini scolastici e il resto del verde pubblico esistente sul territorio. Questo vale soprattutto per le città e per i quartieri con meno spazi verdi. Dove il verde pubblico è carente, la presenza di scuole dotate di giardini può essere ancora più importante. Se manca il verde pubblico, i giardini scolastici diventano una risorsa ancora più preziosa per i bambini.
Per valutare questo aspetto, dobbiamo ricostruire il verde urbano per minore nei capoluoghi. Per verde urbano si intende, in base alla definizione dell’istituto di statistica, il “patrimonio di aree verdi, disponibili per ciascun cittadino, presente sul territorio comunale e gestito (direttamente o indirettamente) da enti pubblici”. Comprende giardini pubblici, ville, parchi, verde attrezzato di quartiere, ma anche le aree verdi di arredo urbano, gli orti urbani e – per l’appunto – i giardini scolastici.
Nei capoluoghi italiani ci sono oltre 500 milioni di metri quadri censiti come verde urbano (nelle diverse categorie citate). Rapportati ai 2,7 milioni di minori residenti negli stessi comuni, significa una media di 196 mq per ogni abitante tra 0 e 17 anni. Rispetto a questo dato, i 7,2 mq di giardini scolastici per minore rappresentano il 3,68% del verde urbano. Un’incidenza che nell’Italia settentrionale è sensibilmente più alta.
Da notare come nel mezzogiorno il verde urbano complessivo non differisca eccessivamente dal dato del nord: 201 mq per minore contro 209. Ma rispetto ai soli giardini scolastici, i capoluoghi meridionali (e quelli del centro) restano indietro: 5,18 mq per residente 0-17 contro i 9,23 del nord. In percentuale, significa che al nord il 4,42% del verde urbano è costituito dalle aree verdi di pertinenza delle scuole, mentre al sud la quota scende al 2,57%.