Boosting Transition: è questo il titolo della seconda edizione del Venice Sustainable Fashion Forum, promosso da Sistema Moda Italia, The European House – Abrosetti e Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso. Come si legge nel comunicato stampa, il summit internazionale mira a sollecitare “l’urgenza di interventi efficaci e coordinati che consentano di ottenere risultati concreti nella riduzione dell’impatto ambientale e sociale dell’industria del fashion”. Un obiettivo che nell’attualità trova largo spazio, il quale però deve essere comune a tutti gli attori della filiera della moda: “L’invito è rivolto in particolare alle istituzioni, al mondo politico e al legislatore, affinché promuovano un approccio coeso attraverso un sistema normativo omogeneo, e alla finanza, che con il suo ruolo chiave a sostegno delle imprese, può consentire ai protagonisti della industry non solo di traguardare gli ambiziosi obiettivi stabiliti dall’Unione Europea, ma anche di aderire a un nuovo concetto di competitività che vada oltre il fattore prezzo”.
Viene sottolineata inoltre la necessità impellente di allinearsi ai nuovi standard internazionali: “Lo si evince dal fatto che, in un solo anno, le top 100 aziende fashion europee hanno incrementato i propri presidi di sostenibilità del 17% negli ambiti ESG, a conferma di un settore in dinamico cambiamento”. Viene però specificato che, delle 100 aziende analizzate, la best-in-class soddisfa solo il 70% dei requisiti di maturità dei presidi ESG: “Il percorso verso la sostenibilità è, anche per i migliori, in salita”. I dati sono un’anticipazione della seconda edizione di Just Fashion Transition 2023, l’Osservatorio permanente sulla transizione sostenibile delle filiere chiave della moda, abbigliamento, calzature e pelletteria di The European House of Ambrosetti, studio strategico che verrà presentato all’inizio del forum.
La prima giornata, giovedì 26 ottobre, analizzerà temi di sostenibilità, ambientale e sociale, e cambiamento climatico. Verranno quindi esplorati le implicazioni del fast fashion, i diritti umani dei lavoratori, l’attivismo e la sensibilizzazione dei consumatori di fronte alle crescenti disuguaglianze economiche e sociali grazie a contributi di aziende virtuose di filiera, che approfondiranno il cambio di paradigma verso un modello circolare. Il cambiamento climatico, secondo grande tema della giornata, sarà indagato trattando alcuni dei principali fattori di impatto ambientale, come le emissioni di sostanze inquinanti al consumo, la contaminazione delle acque e gli effetti catastrofici sulla biodiversità. L’innovazione ha dunque un ruolo chiave, in quanto fattore che accelera la transizione verso una moda sostenibile: alcune voci di imprenditori del settore condivideranno lungo la giornata “buone pratiche e soluzioni efficaci in grado di coniugare competitività e resilienza con un approccio responsabile”.
Venerdì 27 ottobre si tratterà invece di regolamentazioni e finanza sostenibile, di possibili soluzioni alle sfide globali: “Dal riuso all’ecodesign, fino ai nuovi modelli di business per aderire alle aspettative dei consumatori”. Infine, verranno esplicitate proposte, raccomandazioni, ma anche richieste per le istituzioni.
Cittadellarte Fashion B.E.S.T., nella figura di Olga Pirazzi, parteciperà al summit mantenendo viva l’attenzione su tematiche sostenibili, informazione e innovazione, oltre al grande tema del cambiamento climatico, in relazione alle nuove pratiche etiche e alle normative vigenti per la transizione ecologica in atto e nel rispetto dello sviluppo dei 17 SDG dell’ONU.