Dalla letteratura per bambini al teatro: continua il successo di Zoe Salvamondo, la protagonista della collana di libri edita da Beisler, che non si limita più a viaggiare alla scoperta dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite su un singolo mezzo espressivo, ma ora, grazie a un gruppo di giovani lettori, lo fa attraverso differenti linguaggi. Dai volumi cartacei, infatti, si è passati a uno spettacolo teatrale, che ha visto protagoniste nel dietro le quinte proprio le nuove generazioni. Le parole dell’autore Ruggero Poi sono state profetiche: “Vorrei che Zoe diventasse un patrimonio per chi ha delle storie, soprattutto i bimbi, e uno strumento di condivisione. Zoe in questo senso, non è solo un libro, ma un’occasione per far avvicinare in maniera attiva e divertente bambini, insegnanti e famiglie ai temi della sostenibilità”. Prima di arrivare a definire questo sviluppo, torniamo alla genesi dell’iter editoriale: come riportato in un nostro precedente articolo, è uscito Zoe e il mare in montagna, il nuovo libro di Ruggero Poi con le illustrazioni di Alice Rossi; il volume di narrativa per bambini è il terzo della collana che, facendo riferimento alle avventure della protagonista Zoe Salvamondo, si focalizza sui temi della sostenibilità ambientale accendendo la curiosità e la voglia di mettersi in gioco attraverso una serie di storie divertenti e accessibili. Zoe non si pone solo un personaggio immaginario, ma come vero progetto di sensibilizzazione che si basa sull’idea di Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto e sull’esperienza artistica di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto ispirandosi e riferendosi anche agli SDGs.
Sono stati i primi due volumi – Zoe e la melanzana melanzanissima e Zoe e il vestito di arancia – ad accendere una scintilla creativa a Genova, alla scuola media Colombo: sotto la supervisione della docente Maria Agostini, il 5 aprile scorso oltre trenta di studenti hanno ideato e proposto lo spettacolo teatrale Fabbrica mondo, ispirato e dedicato proprio ai due libri della serie. La notizia non sta solo nello show in sé, ma al target a cui è stato indirizzato: gli alunni delle medie hanno infatti recitato non solo di fronte alle loro famiglie, ma soprattutto ad altri studenti più giovani delle elementari, dando forma così a un virtuoso esempio di peer education. Per illustrare le peculiarità dei personaggi del libro, gli studenti hanno anche realizzato dei cartelloni, creando quindi degli apparati del libro. Lo spettacolo si è rivelato un successo e gli alunni coinvolti hanno già annunciato che il prossimo anno sarà replicato, questa volta facendo riferimento al terzo volume della collana di Zoe. Ruggero Poi non era a conoscenza dello spettacolo, che, infatti, è nato in modo quasi naturale, senza input esterni se non quelli forniti dalla stessa Zoe. L’autore, una volta scoperto della messa in scena dello show, ci ha confidato la sua felicità: “Mi emoziona – ha rivelato – che dei ragazzi, teatralizzando un contenuto, si prendano cura di Zoe. Nel caso della scuola di Genova, inoltre, è di rilievo che i libri abbiano toccato e coinvolto le scuole medie, che non sono il target d’età primario dei miei libri”. Dopo lo spettacolo teatrale, gli alunni hanno avuto l’opportunità di visitare Cittadellarte e di confrontarsi con Michelangelo Pistoletto e Ruggero Poi. Quest’ultimo, per l’occasione, si è fatto firmare il libro dagli studenti e dalle docenti coinvolte, in un’inedita inversione di ruoli (nell’immagine sotto). “Stiamo valutando come collaborare con questi ragazzi. Sono – ha affermato commosso – i miei miti”.
La testimonianza della docente Maria Agostini
Non è facile spiegare in poche parole un progetto così complesso come Teatrocolombo. È un’esperienza che esiste nella nostra scuola (la scuole media Colombo di Genova) da una quindicina di anni e che coinvolge in ogni edizione una trentina di ragazzi di tutte le classi nel pomeriggio, in orario extracurricolare. È frutto di molte collaborazioni che si intrecciano attorno ai libri, che costituiscono l’ossatura delle riflessioni dei ragazzi e di tutto il lavoro. È prima di tutto questo: un percorso di crescita personale che rende i ragazzi più sicuri di sé e che punta alla formazione di un gruppo coeso di lavoro. Alcuni si avvicinano a questo laboratorio per curiosità, alcuni per valorizzare competenze altre, che non sono direttamente legate alle materie scolastiche. Quest’anno hanno partecipato al percorso 34 ragazzi ed abbiamo messo in scena lo spettacolo denominato ‘Fabbrica Mondo’, dedicato agli obiettivi 11 ‘Città e comunità sostenibili’ e 12 ‘Consumo e produzione consapevole’ dell’Agenda 2030. Il lavoro racconta due semplici storie di Zoe Salvamondo, una bambina di sette anni che è il cuore del progetto editoriale della casa editrice Beisler per l’educazione alla sostenibilità ambientale. Abbiamo abbinato a queste storie le riflessioni sugli elementi: terra, aria, acqua e fuoco che sono deteriorati e inquinati sul nostro pianeta. Abbiamo utilizzato linguaggi espressivi diversi per riflettere sul futuro del pianeta: la fotografia rielaborata dai ragazzi per costruire le scenografie digitali; l’interpretazione gestuale di testi poetici per avvicinare il pubblico alle emozioni che suscita la lettura di una poesia; la grafica e i giochi di ombre per sottolineare i passi salienti della storia che viene recitata sul palco; il canto, il mimo, la recitazione e la lettura espressiva ad alta voce.
Cifra dello spettacolo è l’autogestione. I ragazzi infatti intervengono in ogni aspetto della messa in scena con la recitazione sul palco, la creazione dei costumi, l’effetto delle luci, l’uso della lavagna luminosa e di tavoli retroilluminati per gli effetti grafici, la gestione degli interventi audio e delle video scenografie. Il risultato è veramente unico: un lavoro sicuramente non perfetto e inappuntabile, ma che i ragazzi avvertono come qualcosa di loro perché gli è cucito addosso e di cui sono molto orgogliosi. Molte, inoltre, sono le collaborazioni che nascono attorno ai ragazzi che sono i veri protagonisti del progetto: il liceo coreutico Gobetti di Genova che ha messo a disposizione dei nostri alunni la competenza nella danza e la pazienza delle allieve che hanno portato per mano i ragazzi fino alla realizzazione delle coreografie; Cittadellarte, che abbiamo visitato per riflettere sul Terzo Paradiso, simbolo dell’equilibrio necessario tra il mondo naturale e l’intervento dell’uomo; l’autore dei libri di Zoe, Ruggero Poi, che ha deciso di assistere alla prima dello spettacolo dopo averci raccontato come nasce il progetto di Zoe nell’ambito editoriale; la Biennale delle arti e del Mediterraneo; il Comune di Genova che hanno reso possibile l’utilizzo del teatro a costi vantaggiosi; la scuola primaria Mazzini di Genova che ci ha fornito un teatro per le prove; il Sermig, l’arsenale della pace di Torino, dove abbiamo capito che il futuro del pianeta va costruito sulla pace, i diritti, l’uguaglianza di accesso alle opportunità e alle risorse.
Ci hanno accompagnato il videomaker Niccolò Metti che ha saputo cogliere lo spirito del progetto e l’impegno dei ragazzi, e il grafico Stefano Rossi, con cui abbiamo costruito delle carte che accompagnano e presentano lo spettacolo e le tematiche trattate con una serie di piccoli progetti da poter realizzare a scuola per fare concretamente la differenza con piccoli gesti quotidiani. Abbiamo chiesto ai diretti interessati che cos’è per loro il teatro e le risposte ci hanno colpito ma non sorpreso. Si va dallo scontato “fare teatro è stare insieme ed è un’opportunità per fare amicizie ed esperienze”, al più incisivo “il teatro è un luogo per scambiarsi idee, ed emozioni e dove condividere bei ricordi ma soprattutto è divertimento e libertà”, e ancora “si fanno esperienze uniche e si sviluppa la creatività” fino al sintetico e comprensivo “quando vado a teatro mi sento felice”.
È soprattutto un’esperienza arricchente per tutti, ragazzi e docenti, un lavoro che lascia comunque qualcosa: “Mi ha insegnato a lavorare in squadra, ad esprimermi in un modo mai sperimentato, e ad ascoltare gli altri”. Non solo: “Mi ha dato esperienze indimenticabili, momenti, luoghi e persone che conserverò per sempre”. E ancora “ottimi ricordi e la possibilità di relazionarmi con altre persone e affrontare argomenti importanti”. La cosa che è piaciuta di più ai ragazzi è stato l’impegno, la vitalità, la positività e la leggerezza con cui abbiamo tratto un problema reale. Dal punto di vista tecnico sono piaciute “la coreografia costruita con le ballerine del liceo coreutico Gobetti, la sigla iniziale per coinvolgere il pubblico, le canzoni e le poesie sugli elementi reinterpretate e i costumi fatti da noi”. Tutto questo è Teatrocolombo nell’esperienza di chi vi partecipa. Per noi docenti è un impegno gravoso, ma che ci consente di vedere i ragazzi crescere, fare gruppo ed esprimersi liberamente impegnandosi in un progetto condiviso.
Per saperne di più: Fabbrica Mondo | Media Colombo (scuolamediacolombo.wixsite.com)