Un’occasione di condivisione e confronto dedicata al processo di installazione dell’infrastruttura inserita nel complesso architettonico di epoca medievale: il riferimento è all’incontro di presentazione del progetto del nuovo Belvedere del Ricetto di Candelo, che sarà illustrato nel dettaglio e aperto alla cittadinanza. L’appuntamento, in programma lunedì prossimo alla Sala Affreschi – Centro Culturale Le Rosmarine di via Matteotti 48, farà emergere tutti i pezzi del mosaico che hanno portato all’ideazione e alla conseguente realizzazione di un nuovo affaccio dell’area situata nella parte nord del Ricetto, di cui Cittadellarte si sta occupando su commissione del Comune di Candelo. Prima di scoprire nel dettaglio le fasi della progettazione, occorre fare un passo indietro alla funzione della zona: l’ex ballatoio del Belvedere, inaugurato nel 2004, è stato un punto panoramico per i visitatori, e sono presenti ancora le nicchie che, storicamente, ospitavano le travi sulle quali poggiava il cammino di ronda. C’è, in quest’ottica, un evidente cambiamento temporale nel ruolo del ballatoio: nel passato percorrere tutto il perimetro delle mura serviva a perlustrare e a difendere il complesso medievale, mentre ora è sì rimasto l’elemento di osservativo, ma solo in funzione turistica e panoramica. Il cammino di ronda presentato 18 anni fa è però da tempo stato dismesso per questioni di sicurezza dovute al degradamento del materiale. Quindi, nell’ottica di avere un nuovo affaccio, il Comune ha incaricato la Fondazione Pistoletto di occuparsi degli interventi dell’area: Cittadellarte non si è limitata a una proposta ‘verticale’, ma ha curato un processo creativo e progettuale che ha coinvolto i cittadini e le realtà associative pubbliche e private di Candelo per far emergere le reali necessità degli abitanti relative a quello spiazzo; il Comune ha accolto fin dagli arbori la proposta, riconoscendone la validità sociale.
È stato Tancredi Pino, project manager del progetto Biella Città Arcipelago Demopratico, ad occuparsi di coinvolgere attivamente i Candelesi, intervistando 48 persone prevalentemente rappresentanti o referenti di organizzazioni locali. Nello specifico, ha svolto un’indagine di co-progettazione che consentisse di scoprire il parere delle persone coinvolte sui seguenti aspetti: cosa avrebbero voluto fare dell’area e cosa ne pensano della sostenibilità e del turismo come chiavi di sviluppo del territorio. I confronti seguiti con il processo demopratico sono stati utili a comprendere le necessità e le volontà dei Candelesi. È risultato significativo, a questo proposito, constatare come la bozza di progetto iniziale – che serviva solo a innescare un confronto con le persone interpellate – fosse stata completamente stravolta in seguito all’indagine. Dalle interviste, ad esempio, è emersa una volontà comune dai Candelesi: il progetto avrebbe dovuto puntare alla salvaguardia storica del Ricetto, nell’ottica di considerarlo come un prezioso complesso che non necessita di particolari novità o accessori per attirare turismo. La proposta collettiva, in questo senso, è stata una passerella, che tuteli quindi la storicità del luogo, sia per forma, sia per materiali, sia per funzione, puntando allo stesso tempo a migliorare l’accessibilità e la fruizione del Belvedere. Come? In due modi: aumentando la superficie calpestabile del ballatoio e realizzando un accesso sopraelevato che esca dalla muratura permettendo così anche ai bambini di osservare agevolmente il panorama.
Proprio nell’ottica di illustrare nel dettaglio l’avanzamento del progetto in ogni sua fase è stato organizzato l’incontro del 14 novembre, che darà voce a Paolo Gelone, sindaco di Candelo, e Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte. L’obiettivo della presentazione è restituire ai cittadini l’impegno che hanno messo gli stessi Candelesi per collaborare alla definizione della forma del nuovo Belvedere, offrendo così all’iniziativa le loro esperienza e sensibilità rispetto a un luogo che vivono tutti i giorni. L’evento è aperto al pubblico che potrà, nella seconda parte, intervenire liberamente con i relatori per chiarire dubbi o porre domande relative al progetto. “Credo sia stata un’importante occasione – ha affermato Tancredi Pino – per tutti di provare uno strumento di creazione collettiva diverso dal solito, in cui le parti si sono confrontate per trovare l’equilibrio al centro seguendo la filosofia del Terzo Paradiso”.