Dal lago di Viverone agli alpeggi di Rosazza, dal Ricetto di Candelo alle risaie di Massazza passando attraverso i tanti comuni tra la piana e la collina e poi naturalmente Biella, capoluogo di una provincia tanto piccola quanto multiforme: la bandiera della candidatura Unesco, come uno stendardo, ha idealmente percorso in questi mesi i 700 km di strade che collegano un territorio di soli 913 kmq per far conoscere il progetto di candidatura della Città di Biella al network ‘Città creative Unesco’. Un percorso durato mesi che ha portato a un risultato del quale non si ha memoria negli archivi biellesi: la raccolta delle firme di tutti i 74 sindaci del territorio per una causa comune.
“Quando abbiamo deciso di sostenere la candidatura della Città di Biella – spiega il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Franco Ferraris –abbiamo avviato diverse azioni di comunicazione e una delle prime è stata la raccolta delle firme dei sindaci del territorio, lanciata in occasione del convegno con le città creative Unesco svoltosi a gennaio a Palazzo Gromo Losa. Ci siamo però resi conto della difficoltà di riunire così tanti soggetti sparsi su un territorio davvero articolato e che conta comuni con poche centinaia di abitanti e centri con molte migliaia di cittadini, per questo le ultime firme sono state raccolte in questi giorni e hanno coinvolto in alcuni casi sindaci neoeletti. Devo dire che mai come in questa occasione ho riscontrato unità di intenti pressoché totale su un progetto del territorio”.
La raccolta firme, dunque, va intesa come segnale di unità di un territorio che ha compreso la necessità di fare squadra per immaginare il proprio rilancio a partire dalla tradizione tessile, ma anche mettendo in campo le altre eccellenze che lo caratterizzano: dall’arte all’ambiente, dalla gastronomia ai servizi ai cittadini. Ogni comune del Biellese, come un grande arazzo, porta in dote le proprie specificità per comporre la fotografia di un territorio vitale e accogliente che tifa unito per il riconoscimento del capoluogo come ‘Città creativa Unesco’.
“Un risultato straordinario – commenta il Prefetto di Biella Annunziata Gallo – che premia il lavoro dei promotori della candidatura che hanno saputo interpretarne lo spirito profondo. Raramente nella mia carriera ho visto un territorio capace di coinvolgere in modo così capillare tutte le istituzioni e le forze culturali su un progetto comune, un lavoro davvero degno di plauso e che metterò in evidenza in tutte le più alte sedi istituzionali”.
La corsa alla candidatura di Biella prosegue nel pieno dello sprint finale dopo il riconoscimento della Commissione italiana Unesco (tutte le informazioni in un nostro precedente articolo) che ha dato via libera alla presentazione del dossier a Parigi. “Chiuso il dossier, i prossimi mesi – spiega Andrea Quaregna del management team – saranno dedicati essenzialmente alle azioni di comunicazione e di sensibilizzazione degli stakeholders e dei soggetti decisori. In particolare stiamo coinvolgendo la Regione per la quale Biella rappresenta la candidatura del Piemonte e realizzeremo una serie di foto nei principali luoghi simbolo del territorio sfruttando molto anche i social. Inoltre stiamo programmando un evento internazionale per l’autunno”.
Un programma ancora ricco di eventi, quindi, e che ha come meta la proclamazione delle nuove città creative in programma a novembre. Anche Paolo Naldini, direttore di Cittadellarte, ai nostri microfoni si è detto entusiasta di questo nuovo tassello della candidatura: “Non posso che confermare il mio motto, Unesco unisce! E il Terzo Paradiso, con gli obiettivi di sostenibilità dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è la bussola che dà a questa unione una direzione comune, rilevante, urgente”.