Cantiere a Cittadellarte, il Terzo Paradiso offrirà uno sguardo al Torrente Cervo
Emanuele Bottigella, dell'Ufficio Architettura di Cittadellarte, ha fornito aggiornamenti relativi agli interventi negli spazi della Fondazione Pistoletto colpiti dall'alluvione di ottobre 2020. Dopo la conclusione dei lavori al muro di argine, in primavera sarà avviato un nuovo cantiere: sono previsti il rivestimento lapideo della parete e la realizzazione di un Terzo Paradiso che sarà composto da pietra bianca locale.

Era ottobre 2020 quando le intemperie portarono il Torrente Cervo a spazzare via Hydro, le Terme Culturali, una parte delle aule dell’Accademia Unidee e altri spazi della Fondazione Pistoletto (per una perdita totale di 1300 mq di spazi espositivi, teatri, sale prova e magazzini). Nel nostro Journal abbiamo informato periodicamente i lettori sull’avanzamento dei lavori, raccontando passo dopo passo le operazioni effettuate. Dopo due anni di interventi, a gennaio dell’anno scorso, come previsto dal progetto, si è chiuso il cantiere con la sistemazione del terrapieno interno al muro di argine e la piantumazione dei rampicanti. “La fase di costruzione in urgenza – ha affermato Emanuele Bottigella dell’Ufficio Architettura di Cittadellarte è terminata con successo dal punto divista cantieristico e burocratico”. Chiuso questo capitolo, sta per aprirsene un altro: il rivestimento lapideo del muro, il cui progetto “ha già ricevuto – ha aggiunto – il consenso del Comune di Biella e il parere favorevole della Commissione del Paesaggio del Comune. Siamo solo in attesa del parere vincolante della sovraintendenza”.

Se non ci fossero intoppi, la parete in questione non sarà solo rivestita da pietra locale grigia come da indicazioni della sovraintendenza, ma riporterà, al centro, una rappresentazione del Terzo Paradiso sul lato del Torrente Cervo. Il simbolo trinamico sarà realizzato esclusivamente con l’utilizzo di pietra bianca locale e – come si può constatare dal rendering nell’immagine di copertina, ndr – sarà visionabile anche dal ponte Cervo, conosciuto come ponte di Chiavazza. “Il cantiere – ha aggiunto Bottigella – con ogni probabilità prenderà il via in primavera”. Una volta terminati i lavori del muro, sarà avviata l’ultima fase, ossia gli interventi negli spazi non crollati della vecchia sede di Hydro: “Vorremmo ristrutturare – ha sottolineato l’architetto – l’area che non è stata distrutta dall’alluvione. Non avremo quindi il volume precedente, ma ricostruiremo lo spazio che è rimasto”. Invece, il terrapieno esterno alla costruzione del muro di argine non verrà più occupato dai volumi, ma verrà mantenuto il verde: come riportato in un nostro precedente articolo gli addetti ai lavori continueranno a occuparsi dell’area esterna, che diventerà green e sarà divisa tra giardino, cortile e orti di Let Eat Bi. “Il bilancio dei lavori – ha concluso Bottigella – è finora ottimo. Contiamo di proseguire su questa linea, rispettando le tempistiche e seguendo l’iter procedurale”.