Proporre modelli di rigenerazione per i contesti marginali che si fondano sulla valorizzazione ed esaltazione delle potenzialità che offre la natura del territorio biogliese: è su questo, in sintesi, che verte BTOLIUM – Back To Origins, progetto realizzato dal partenariato formato da Comune di Bioglio, Politecnico di Torino, Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici, Istituto Italiano Ricerca e Sviluppo, Associazione Artieri grazie ai contributi di Compagnia di San Paolo e del Comune di Bioglio. La proposta, partendo dal potenziale intrinseco del territorio, mira ad incentivare lo sviluppo di economie circolari, basate su filiere produttive biologiche per la tutela della biodiversità, apicoltura, forme di abitare nella natura (Smart Living) e turismo lento/green per attrare nuovi residenti, anche temporanei. Come riportato nell’apposita presentazione, questa visione tiene conto delle attuali programmazioni del paese, come il progetto BioFarmLab, che incentivano la riconversione del territorio verso economie sostenibili ed interconnesse. “BTOLIUM risponde ad un comune – viene specificato nella nota dedicata – che vuole tornare ad essere la scelta di persone e aziende che decidono di insediarsi o, se già presenti, di crescere in una realtà dinamica, glocal e immersa nella natura”. Oltre alla ricerca scientifica, è stato realizzato un modello pilota di parco agricolo sperimentale (climate-proof), realizzato a Villa Santa Teresa, che racchiude varietà antiche di meli locali, piante aromatiche per il Vermut del biogliese Antonio Benedetto Carpano (inventore del celebre liquore), un’area dedicata agli impollinatori e all’apicultura, e nuove piantumazioni di betulla, simbolo del paese. Il parco, grazie agli interventi di co-progettazione a autocostruzione degli arredi realizzati da Artieri, accoglie attività culturali ed educative, diventando il nuovo polo attrattivo per il paese.
La conferenza
Oggi pomeriggio dalle ore 14.30, nel contesto del progetto, si terrà la conferenza Oltre i margini – Da centri di crisi a campi di sperimentazione presso la Chiesa di S.Maria di Assunta di Bioglio. L’appuntamento è impostato sul modello TEDx: ogni relatore avrà uno spazio di circa 10 minuti per raccontare la propria esperienza e progettualità e per stimolare la pluralità di visioni e soluzioni. La conferenza, nello specifico, si articolerà attraverso le seguenti sessioni: Una visione per Bioglio, sulla scia del progetto BTOLIUM; Il clima di domani: rischi e opportunità per il territorio, dedicato alla crisi climatica; Una terrà di opportunità, che si pone come sessione sui temi di agricoltura, biodiversità ed economie circolari; Comunicare l’ordinario straordinario – La natura come catalizzatore per la promozione del territorio, incentrato su turismo e comunicazione; Boglio smart living – Alla ricerca di nuovi scenari abitativi nell’arcipelago biellese, che si focalizzerà su architettura, territorio e natura. Cittadellarte prenderà parte attiva all’appuntamento: per l’occasione interverranno come relatori Armona Pistoletto, presidente di Let Eat Bi, e Michele Cerruti But, coordinatore accademico di Accademia Unidee, rispettivamente alla sessione su “agricoltura, biodiversità ed economie circolari” e a quella su “architettura, territorio e natura”.
La mostra
Una volta conclusa la conferenza, sarà inaugurata la mostra Expo Temporanea L’unico pianeta – Una finestra sul mondo dei cambiamenti climatici presso Villa Santa Teresa di Bioglio di via delle Rimembranze. L’esposizione, che sarà visitabile fino al 18 dicembre, è curata da Maicol Negrello (Coordinatore progetto BTOLIUM, Politecnico di Torino) con il supporto di Susanna Platinetti e Nicoletta Feroleto. “Le conseguenze della crisi climatica – si legge nel testo curatoriale – riguardano indistintamente ogni forma di vita presente sul nostro pianeta: essere umani, animali, piante. L’Homo sapiens sapiens, con le sue attività dirette e indirette, è riuscito a rompere il fragile equilibrio ambientale dando vita ad una nuova epoca geologica: l’Antropocene. Globalizzazione, deforestazione, bonifiche, monoculture, facce diverse di una stessa medaglia che hanno impoverito territori e popolazioni locali, portando a una graduale alterazione degli ecosistemi e a una drastica riduzione della biodiversità. Attraverso un percorso che valorizza l’arte nella sua pluralità di linguaggi, artisti locali analizzano il tema del cambiamento climatico e presentano, attraverso un approccio personale, la loro visione su queste mutazioni”. I creative protagonisti della mostra sono i seguenti: Gabriele Zago, con Destino Manifesto; Sophie Bourkab, con Lentamente Effimero; Annalisa Zegna (Coordinatrice della ricerca e della produzione di Unidee Residency Programs), con Wetlands*; Davide Furno, con C’era una volta; lo stesso Maicol Negrello con Architetture adattive. La mostra sarà aperta e visitabile oggi dalle ore 14.30 alle 20 e sabato e domenica dalle 10 alle 18.