Un altro capitolo della candidatura è stato scritto. Biella si è ‘raccontata’ a Parigi in occasione di CreativItaly, evento rivolto agli ambasciatori Unesco di tutto il mondo che si è tenuto ieri – nel tardo pomeriggio – per porre sotto i riflettori le peculiarità, la storia, le tradizioni, le eccellenze tra passato, presente e futuro delle quattro città italiane finaliste. Il traguardo? Diventare Città Creativa Unesco. Proprio nella sede centrale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura si è svolto l’appuntamento, che per Biella, ha visto la partecipazione di una delegazione composta da Comune (con il sindaco Claudio Corradino e l’assessore Barbara Greggio), Fondazione Cassa di Risparmio di Biella (presenti il Vice Segretario Generale Andrea Quaregna e la Responsabile Comunicazione Federica Chilà), Cittadellarte (con il direttore Paolo Naldini e la Project Manager Marina Maffei), Bia Srl (presenti la Project Manager Elena Federica Marini) e Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industrale Biellese. Quest’ultima realtà ha visto la presenza del presidente Francesco Ferraris, che è intervenuto per sostenere l’ingresso di Biella nel network.
L’intervento di Francesco Ferraris.
Le quattro città finaliste (Biella, Bergamo, Como e Trieste) hanno espresso il meglio delle proprie produzioni nei rispettivi ambiti anche con degli speciali stand. Biella, nello specifico, nel proprio allestimento ha presentato una selezione dei Cubi in movimento, opera a cura di Cittadellarte in collaborazione con CNA, che rappresenta l’eccellenza del territorio biellese e piemontese attraverso la collaborazione tra creatività dell’arte e tecnica dell’artigiano, per valorizzare un prodotto dell’imprenditoria locale. Accanto ai ‘cubi’ sono state esposte alcune speciali produzioni tessili il cui contenuto tecnologico e di qualità manifatturiera si sommava l’attenzione alla sostenibilità ambientale e al valore culturale insito nel capo.
Lo ‘stand’ di Biella.
A questo proposito, agli ambasciatori Unesco è stata anche mostrata la nuova polo in jersey di lana scelta come divisa dai gondolieri di Venezia che, proprio in questi giorni, hanno espresso il loro sostegno alla candidatura di Biella. Nata dalla collaborazione di The Woolmark Company con la casa di moda veneziana Emilio Ceccato, la polo indossata dai gondolieri di Venezia è infatti realizzata con i nuovi tessuti prodotti da Successori Reda, storica azienda biellese. I tessuti Reda Active sono di lana Merino, materia scelta per le sue naturali caratteristiche isotermiche e traspiranti. Con questa divisa i Gondolieri sono stati premiati lo scorso 22 settembre con Eco Stewardship Award dalla Camera della Moda Italiana e da Eco-Age per l’uso responsabile della lana nelle loro uniformi, un ritorno alle origini nel segno della modernità. Fa inoltre parte della nuova divisa dei Gondolieri anche uno speciale maglione in lana Merino australiana realizzato con filato Tollegno 1900 che riprende i motivi della tradizione. Grazie alla collaborazione con il Gruppo Zegna è poi giunto appositamente da Londra un look molto importante composto da un cappotto trapuntato a 1 petto e mezzo in poliestere riciclato verde siberiano e nero beluga con motivi jacquard City, abbottonatura nascosta e revers fashion show*. Il look è stato realizzato nell’ambito del progetto #usethexisting, che ha ottenuto il premio CMNI in Recognition of Sustainability.
A testimonianza dell’impegno biellese per la sostenibilità sono stati esposti anche due abiti realizzati da fashion designer che collaborano da anni con Cittadellarte Fashion B.E.S.T.: uno è l’abito vincitore del premio Green Carpet Talent Competition 2019 (della fashion designer Flavia La Rocca), interamente realizzato in fibra di TENCEL™ – Lenzing, tinto a mano con colori organici. L’altro è l’abito di un altro fashion designer che collabora con B.E.S.T., Tiziano Guardini, vincitore del Franca Sozzani Green Carpet Ccompetition Best Emerging Designer Award nel 2017. L’abito di Guardini è in seta ‘non violenta certificata Gots’ con colorazione naturale dall’indaco, ricamo ad Octopus formato da gusci di molluschi e cd laserati a forma di paillettes.
“La qualità della nostra produzione tessile, la sostenibilità e il contenuto tecnologico dei nostri filati sono ciò che ci distingue nel mondo – ha spiegato il Presidente dei Giovani imprenditori Francesco Ferraris emozionato e orgoglioso per l’importante ruolo di portavoce della città affidatogli dal sindaco Claudio Corradino – sono certo che Biella ha tutte le carte in regola per entrare nel network Unesco ed è una città affamata di futuro così come lo siamo noi giovani”.
Entusiasta anche il primo cittadino, che già aveva portato Biella a Parigi a inizio mese e che ora si dice certo di essere sempre più vicino alla meta: “Attendiamo con fiducia – ha affermato – il responso Unesco, consapevoli di aver fatto tutto il possibile, grazie ai partner e in particolare alle Fondazioni Cassa di Risparmio di Biella e Pistoletto oltre che alla società Bia senza i quali il Comune da solo non avrebbe potuto realizzare nulla di tutto ciò”.
Parole significative anche da parte di Paolo Naldini: “Il ruolo dell’arte – ha aggiunto il direttore di Cittadellarte – è anche quello di aiutare a creare ponti tra gli uomini e in questo caso davvero Unesco è stata la bandiera sotto la quale il Biellese ha lottato unito. Cittadellarte e il maestro Pistoletto hanno messo in campo tutte le proprie energie e i contatti disponibili, il logo del Terzo Paradiso è diventato il logo della Candidatura, ora davvero non ci resta che attendere il responso dei valutatori consapevoli di essere comunque e sempre al centro del MI-TO”. E che davvero l’ingresso di Biella nel network Unesco rappresenti una questione non solo locale, ma coinvolga ormai trasversalmente forze politiche, diplomatiche e imprenditoriali, è testimoniato ancora di più da un filmato di sostegno inviato dal Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, riconoscendo ai Biellesi l’eccellenza di un DNA produttivo e creativo, ha chiesto all’Unesco che con Biella venga completata la triade delle città piemontesi composta da Alba per la gastronomia e Torino per il design.
Oltre alla bellezza di capi che coniugano tradizione e modernità sempre con un occhio di riguardo alla sostenibilità, Biella ha messo in luce anche le particolarità dei suoi prodotti enogastronomici offerti dalle aziende biellesi* che hanno proposto le varie eccellenze territoriali presentate dagli chef Ivan e Franco Ramella. Paletta, maccagno, acqua, birra, vini e la specialità ‘Fricc dal marghè’ – arricchito dal tartufo bianco di Alba grazie alla collaborazione con l’Ente Fiera internazionale del tartufo bianco d’Alba – hanno composto una sinfonia di sapori inediti e apprezzati accanto alle offerte delle altre città finaliste nel contesto di una serata informale che ha divertito e stupito.
“A questo punto – ha affermato il Vice Segretario Generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Andrea Quaregna in rappresentanza del Presidente Franco Ferraris impegnato in Cina – è stato fatto davvero tutto il possibile per presentare un dossier forte di progetti sostenibili e d’impatto, con particolare attenzione alle collaborazioni internazionali come quella avviata con la Namibia, con cui avremo a novembre un ricco programma di scambi. L’iter di valutazione Unesco ora deve seguire il suo corso e, in ogni caso, il verdetto finale ci troverà pronti e sereni, consapevoli della forza del territorio e del percorso virtuoso che abbiamo compiuto insieme per creare un nuovo paradigma di sviluppo”. A novembre si chiuderà il lungo e articolato percorso della candidatura con la proclamazione dei vincitori.