Come afferrare – oggi, nell’era fluida e agitata della nuova globalizzazione – gli ‘spiritelli’ che abitano i luoghi? Anche attorno a questa riflessione si sviluppa un’avventura teorica e pratica, ricca di analisi fotografiche e di ricerca di archivio e piccole esperienze territoriali, raccontata dagli architetti Francesca Chiorino e Cesare Piva e dal fotografo Stefano Topuntoli nel nuovo volume dal titolo “Biella fa territorio. Leggere e agire nella comunità”. Si tratta di un libro fotografico, la cui realizzazione è stata promossa dal FAI delegazione Biella, realizzato da Fondazione Cassa di Risparmo di Biella, Unione Industriale Biellese, Banca Patrimoni Sella & C., Fondazione Zegna e L’Orto Accorto – Gli Amici della Malpenga. Il libro sarà presentato domani a Palazzo Gromo Losa a Biella alle 18 e vedrà intervenire anche il direttore di Cittadellarte Paolo Naldini, che presenzierà anche in merito alla collaborazione tra la Fondazione Pistoletto – che nei suoi spazi è sede della delegazione del FAI di Biella – e il FAI nazionale. Oltre a Naldini e agli autori, saranno presenti anche Franco Ferraris della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, Carla Fiorio, fondatrice di “The Orange of Entrepreneurship“, l’archivista Danilo Craveia e la giornalista Paola Guabello, che sarà moderatrice dell’incontro.
Il tentativo di questo volume fotografico e analitico è estrarre la coscienza di luogo, un concetto complesso e ricco di significati che si sono stratificati nel tempo, nelle persone e nelle pietre. Un percorso d’immagini condotto e sviluppato dal fotografo Stefano Topuntoli nel paesaggio industriale e agricolo biellese. “I contenuti – si legge nel comunicato stampa – tra l’ecologia radicale e il green business, sono resi ancora più ricchi grazie ai preziosi contributi dell’archeologo Andrea Carandini, presidente del FAI, dell’urbanista-territorialista Alberto Magnaghi e ai dialoghi con alcuni esponenti della comunità biellese. Mettendo l’uomo al centro dell’indagine il percorso degli autori e del fotografo, propone di tenere insieme città e contesto, mondo industriale e agricolo, smart-manifacturing e agroecologia, vuoti territoriali e possibili rivitalizzazioni. In questo libro la “coscienza” esprime l’habito del territorio e la sua disposizione alla trasformazione, la sua attitudine a plasmare gli inevitabili cambiamenti tecnologici e sociali in sviluppo responsabile e duraturo”.
Il libro, inoltre, ospita la panoramica inedita di Vittorio Sella, messa a disposizione da Fondazione Sella onlus, scattata dal campanile del Monastero di San Gerolamo nel 1879, che fissa il territorio preindustriale di Biella e mette in luce le connessioni tra città e montagna. La prossima tappa di questa ricerca – affrontata nel libro – sarà la mostra itinerante “Biella fa territorio” che verrà realizzata nel 2018 e sarà promossa dall’associazione HABITO.
“Abbiamo cercato con questo volume – raccontano Francesca Chiorino e Cesare Piva, architetti e autori del libro – di estrarre la coscienza di luogo del nostro territorio attraverso le fotografie di Stefano Topuntoli in parte eseguite con il drone e attraverso ricerche di archivio, mettendo in relazione questa parte analitica con piccole esperienze progettuali arricchite dai 18 dialoghi con persone della comunità locale. Ne discende un’avventura teorica e pratica che indica una via di esplorazione del territorio”.