Aggiornamento del 24 novembre: il terreno, grazie al nostro articolo, è stato affidato a una persona che potrà prendersene cura.
Un lieto fine!
Mettere in contatto i proprietari di terreni incolti (inseriti nel Catasto dei Terreni) con chi è interessato a coltivare un appezzamento ma non lo ha a disposizione (Anagrafe dei Coltivatori): è questo, in sintesi, l’obiettivo di Terre AbbanDonate, progetto di Let Eat Bi che intende restituire ai terreni incolti o abbandonati presenti sul territorio biellese la loro vocazione agricola, favorendo lo scambio e il dialogo tra gli abitanti tentando inoltre di arginare episodi di abbandono e degrado del paesaggio rurale. Dal 2015, anno in cui è partita l’iniziativa, sempre più terreni e aspiranti agricoltori hanno aderito al servizio usufruendo del portale web dedicato. Di recente, un nuovo spazio è disponibile nel catasto: un terreno di Ronco Biellese, chiamato Casaccia. L’area – di circa 1500 metri quadrati – presenta non solo una parte recintata e un frutteto, ma anche un pozzo utilizzabile – dove è possibile raccogliere acqua piovana – e un capanno degli attrezzi che è possibile ristrutturare. Per quanto concerne la distanza dal parcheggio, in auto si può arrivare percorrendo una strada carrabile e posteggiare a 5 minuti a piedi dall’appezzamento.
Monica Rita Rey, proprietaria di Casaccia, ha messo in luce la storia dell’area ai nostri microfoni: “Il terreno – ha esordito – apparteneva a mio nonno Alessandro, che se ne è sempre preso cura. Questo luogo è sempre stato un punto di riferimento per lui e io stessa vi ho passato molto tempo della mia infanzia con lui. Ora vorrei che il terreno tornasse a vivere come una volta, perché non voglio che il suo sapere e le sue energie vadano perse. Cerco, quindi, qualcuno che desideri occuparsene”. La varietà di frutta che un tempo offriva il terreno era significativa, tra mele, pesche, piante di ribes, fichi e cachi. Non solo: “Mio nonno – ha aggiunto Monica – aveva destinato una parte dell’area da utilizzare come vigna e nello terreno c’è un grande spiazzo dove è possibile coltivare anche la verdura”. Attualmente il terreno necessita di cure e impegno per tornare in condizioni ottimali, ma fino a due anni fa era stato utilizzato da vari soggetti. “Basterebbe tagliare l’erba e prendersi cura del terreno – ha specificato – per farlo tornare com’era una volta. Lo spazio, inoltre, potrebbe essere usato non solo per curare un orto, ma anche come luogo ricreativo, dove organizzare grigliate in famiglia o in amicizia o semplicemente rilassarsi in estate”. Monica Rita è disponibile a mostrare l’appezzamento, che potrà essere gestito gratuitamente da chi si prenderà l’impegno: “Non sono interessata al lato economico – conclude la proprietaria -, ma solo a far rinascere quel luogo ricco di ricordi”.