Promuovere tramite l’arte un impegno concreto verso la tutela dell’ambiente, del territorio, delle risorse naturali e le specie viventi del pianeta, mediante l’innovazione sostenibile e la diffusione della cultura del reimpiego dei materiali, nonché attraverso una sensibile riduzione dei consumi da rendere più etici e responsabili: è questo, in sintesi, l’obiettivo di RiArtEco (acronimo di Riutilizzo Artistico Ecologico), movimento nato nel 2005 che si è consolidato nel panorama dell’arte contemporanea presentando opere d’arte realizzate dal riuso e recupero degli scarti, instaurando collaborazioni con il mondo accademico e scientifico sul tema dei rifiuti per un futuro sostenibile. Non solo, il movimento si propone come uno strumento per le amministrazioni comunali, gli enti territoriali, le istituzioni ed associazioni a carattere nazionale e locale affinché possa compiersi una transizione ecologica ed un cambio di paradigma culturale, sociale ed economico “nella direzione – si legge nella presentazione ufficiale – di un ricongiungimento con la natura, ossia la nostra vera essenza”. In linea con la proprie mission e identità, questa realtà ha curato e organizzato la 18esima edizione di RiArtEco, manifestazione artistica che vede il Patrocinio del Ministero della Transizione Ecologica, del Comune di Siena, del Comune di Genova e del Comune di Sambuci.
L’iniziativa, che verrà inaugurata il 17 settembre, si terrà a Palazzo Doria Tursi, a Genova, e metterà in luce opere che intendono quindi esprimere il dissenso verso la società dei consumi, sottolineando, con un’apparente contraddizione in termini, come i rifiuti, oltre ad essere raccolti, debbano essere sempre più ‘riconosciuti’ quali importanti risorse che possono acquisire un valore economico, ed una valenza creativa, mediante il riciclo artistico o la realizzazione di opere di eco-design. Per il decimo anno consecutivo RiArtEco è ospitato nel capoluogo ligure ed il 17 settembre nel loggiato di Palazzo Tursi, alle ore 15:30, si terrà l’inaugurazione che prevede un programma ricco di appuntamenti, come performance artistiche dal vivo di danza, musica, teatro e pittura con la presenza dell’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia che parteciperà esponendo la mostra Futuri sostenibili. Tra le proposte chiave dell’inaugurazione (tutti i dettagli nella locandina in fondo all’articolo) figurano due appuntamenti ispirati e dedicati al simbolo trinamico: una presentazione del Terzo Paradiso curata dall’ambasciatrice Rebirth e coordinatrice di RiArtEco Silvia Filippi; una performance collettiva che porterà il pubblico a creare una ‘catena umana’ per formare il segno-simbolo di Michelangelo Pistoletto.
“La mission del movimento – sottolineano i membri – è contribuire ad evitare gli sprechi, prediligendo stili di vita sobri e scelte responsabili, preferendo prodotti a km 0 realizzati in modo sostenibile, senza sfruttamento della terra e delle risorse umane. L’obiettivo è anche concentrare l’attenzione sull’importanza della sostenibilità ambientale, con particolare riferimento ai problemi dell’inquinamento da sostanze nocive per l’ecosistema, facendo riflettere la collettività sui rapporti fra salute, ecosistema e creatività”. Non solo: mirano a promuovere la riduzione degli sprechi e degli imballaggi, secondo la logica delle ‘5 R’: riduzione, per utilizzare meno risorse; riuso, per recuperare e riutilizzare prodotti quando questi non sono ancora diventati rifiuti; riciclo, per trasformare, attraverso processi industriali, un materiale di scarto in nuova materia prima da immettere nuovamente nel ciclo di produzione; raccolta, per favorire una differenziazione dei rifiuti; recupero, per preservare l’energia e valorizzare l’impiego dei materiali di recupero nell’arte e nel design.