“Caravan Residency Program: Thinking with Alexandria” #4: alla scoperta della residenza a Bruxelles
Dopo aver illustrato le prime fasi di “Caravan Residency Program: Thinking with Alexandria” tenutesi a Biella, ad Alexandria e a Nicosia, mettiamo in luce contenuti e dietro le quinte della residenza svoltasi a Bruxelles dal 9 al 14 maggio. Assieme alla partecipazione di studiosi, istituzioni e architetti locali, la social entrepreneur della residenza, Pauline de La Boulaye, ha permesso al gruppo partecipante di osservare la città attraverso il rapporto che possiede con altri aspetti quali l’acqua, la storia coloniale e l’assetto urbano stesso. Scopriamo tutti i dettagli.

Dare voce a riflessioni innovative sui rapporti instaurati tra la creazione, la cultura, il patrimonio e lo sviluppo della moderna metropoli mediterranea ed europea: è stata questa una delle mission di Alessandria: (ri)attivazione di immaginari urbani comuni, progetto che mira a offrire uno sguardo nuovo sulle numerose sfide affrontate dai settori delle arti e del patrimonio, attraverso il prisma simbolico e storico della città di Alessandria d’Egitto e le sue influenze sullo sviluppo urbano nel Mediterraneo e oltre. In quest’ottica, per il progetto Caravan Residency Program: Thinking with Alexandria sono stati selezionati sedici creativi che, nell’arco di sei mesi di ricerca, hanno partecipato alle residenze nomadi in giro per l’Europa e l’Egitto.

A febbraio a Biella, tutti insieme, hanno avuto modo di iniziare ad affrontare le prime tematiche e dare origine ai primi dibattiti legati alla creazione, alla cultura, al patrimonio e allo sviluppo della moderna metropoli mediterranea ed europea in relazione con le influenze di Alessandria d’Egitto. Successivamente il gruppo si è spostato ad Alessandria d’Egitto e poi, divisi a gruppi, gli artisti si sono confrontati con le città di Atene, Bruxelles, Marsiglia e Nicosia.
All’interno del programma “Caravan”, gli attori delle diverse esperienze non sono stati esclusivamente i sedici selezionati a livello internazionale, ma anche le organizzazioni locali delle città partner ed i cinque social entrepreneur, uno per ogni residenza. I social entrepreneur sono state le figure con il compito di guidare i residenti in questo percorso e metterli in contatto con il tessuto sociale di riferimento.
In una serie di articoli che verranno pubblicati sul Journal approfondiremo le residenze nelle singole città.

Bruxelles
Dal 9 al 14 Maggio 2022, nella capitale belga, si è svolta la terza tappa del “Caravan Residency Program”. Durante la residenza, la social entrepreneur di riferimento, Pauline de La Boulaye, ha programmato tre differenti escursioni urbane in relazioni ai problemi teorici e vissuti della città. Bruxelles è una metropoli, la capitale di uno stato europeo e la città più grande del Belgio; tuttavia, Pauline, durante questo soggiorno, ha voluto mostrare ai residenti un altro aspetto, paragonandola ad un grande corpo vivente. Per questo motivo, le cicatrici urbane, intese come cuciture tra spazi formali e informali di Bruxelles, hanno rappresentato il tema centrale delle prime attività organizzate. Grazie alla guida degli architetti locali Hans Eelens e Gilles Deburn, il gruppo di Caravan ha avuto la possibilità di osservare la distruzione del cuore storico del polo urbano ed i numerosi tentativi che, attualmente, sono in atto al fine di curare tali ferite. Durante la seconda escursione, l’associazione locale “États Généraux de l’Eau” ha condotto i residenti lungo una passeggiata che ha mostrato come Bruxelles sia stata costruita contro l’acqua e non con l’acqua. Avvicinandosi alla natura, passando dalle alture di Forest ai giardini della valle della Senna, gli abitanti incontrati hanno dato un loro contributo raccontando le loro lotte per restituire all’acqua il suo stato di bene comune. A condurre l’ultima fase della residenza vi è stata Georgine Dibua, una ricercatrice che si dedica all’analisi degli spazi pubblici con un approccio de-coloniale. Indicando i materiali con cui sono stati costruiti gli edifici ed i monumenti della città di Bruxelles, la studiosa ha narrato le tristi vicende storiche di schiavitù e di sfruttamento delle risorse del Congo, fino al 1960 colonia belga. Inoltre, in seguito alle proprie osservazioni, Georgine Dibua ha rivelato l’impregnazione coloniale delle istituzioni culturali e di alcuni quartieri della città, come quello europeo o quello reale. Oltre alle escursioni, gli artisti hanno incontrato le parti interessate della scena culturale di Bruxelles, visitato mostre, festival, spazi espositivi temporanei ed assistito alla proiezione di Our City, un film di Maria Tarantino che disegna un intenso ritratto multiculturale, multisociale e multispaziale di Bruxelles.
Così com’è avvenuto in ogni residenza precedente, anche nella capitale belga, la settimana di residenza si è conclusa con un meeting di confronto tra i differenti partecipanti all’esperienza, portando avanti il denominato end-of-residency forum.

I protagonisti della terza residenza a Bruxelles
La Social Entrepreneur di quest’esperienza è stata Pauline de La Boulaye, accompagnata e sostenuta dagli esperti locali Georgine Dibua, Hans Eelens e Gilles Debrun, oltre che dalle organizzazioni locali, tra cui Bozar – Christel Tsibilaris & Marie Claes, Fondazione Boghossian ed “États Généraux de l’eau à Bruxelles”. I partecipanti a questo segmento del programma di Caravan sono stati Omnia Sabri (Egitto), Latent Community (Grecia) e Nina Kurtela (Croazia).


Pauline de La Boulaye, la social entrepreneur della residenza a Bruxelles
Pauline de La Boulaye ha studiato storia e scienze sociali. Dal 1998, ha curato mostre, progetti artistici e incarichi per musei e città, nonché per fondazioni private e aziendali. Pauline ha lavorato per delle rassegne internazionali di arte e architettura ed ha tenute differenti conferenze nelle università. La social entrepreneur di Bruxelles è una curatrice indipendente che realizza progetti di arte urbana, ma, allo stesso tempo, realizza diverse pubblicazioni all’interno dei collegamenti tra le persone, le arti e la città.