Centro estivo di Cittadellarte: quando lo sviluppo educativo passa da autonomia, movimento e socialità
Dopo il successo della prima edizione del 2020, Ambienti di Apprendimento di Cittadellarte ha riproposto, in collaborazione con Better Places e Associazionedidee, un Centro estivo rivolto ai bambini della scuola primaria, dai 6 agli 11 anni. “L’interesse che è emerso dal gruppo di partecipanti coinvolti, la loro autonomia e le loro competenze - così gli organizzatori - hanno guidato l’organizzazione delle attività, che sono state predisposte settimanalmente”. Scopriamo il dietro le quinte e i contenuti delle attività ludico-educative organizzate.

Promuovere alcuni elementi fondamentali nello sviluppo educativo di ogni bambino, ossia il movimento e l’autonomia, la socialità (seppure nel rispetto del distanziamento sociale): è questo uno degli obiettivi chiave del Centro estivo che si tiene negli spazi della Fondazione Pistoletto, curato da Ambienti di Apprendimento di Cittadellarte in collaborazione con Better Places e Associazionedidee. Il progetto, cominciato il 21 giugno e in conclusione il 30 luglio, è rivolto a giovanissimi di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Non è un centro estivo incentrato e organizzato unicamente sull’aspetto ludico del partecipante, ma è strutturato per stimolare la creatività e permettere un approccio ravvicinato a diversi topic e ambiti del tessuto sociale. Un processo che si avvale di un team con differenti competenze: la figura di coordinatore è affidata ad Annalisa Perino (laurea magistrale in scienze della formazione), che si è occupata anche di condurre un laboratorio teatrale, già proposto lo scorso anno, volto ad incentivare l’espressività corporea attraverso il teatro e la drammatizzazione; gli educatori sono Alessandra Bury (laurea magistrale in Arti Visive) e Ada Zegna (laurea Scienze della Formazione Primaria); le attività sono curate da Nicholas Ferrara, Annalisa Zegna (Better Places) e Joana Preza. Quest’ultima è un’artista internazionale vincitrice selezionata dal bando Koko Camp riservato ad artisti educatori (in collaborazione con I Maestri di Strada di Napoli, il C.R.A.M.S di Lecco e KOKO Gallery New York), che ha proposto ai bambini laboratori incentrati sulle tecniche di stampa, ma con elementi riciclati e soluzioni sostenibili.



Foto di Ada Zegna.

Le attività
Le attività sono svolte principalmente all’aperto e, in quest’ottica, sono state allestite delle aree per il gioco ‘libero’ fruibili dal singolo bambino o da piccoli gruppi. “Al mattino e al pomeriggio – hanno spiegato gli educatori – vengono proposti momenti di esperienze collettive, laboratori outdoor con esplorazioni e camminate guidate utili ad approfondire aree di sviluppo personali attraverso lo svolgimento di attività con tematiche quali la botanica, l’arte contemporanea, il linguaggio, la creatività, la scienza e la logica in linea con gli obiettivi Onu e le tematiche di Cittadellarte e del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto”. Better Places si è occupata di condurre delle attività incentrate sul tema dell’interazione uomo-ambiente, “concentrandosi sull’idea del fiume e della sua influenza nel territorio“, nell’ambito del programma estivo di Hydro Fluviale. “Musica, danza e performance – hanno aggiunto – sono i canali espressivi prediletti in queste attività”. Come specificato dallo staff, inoltre, l’esperienza è stata di gruppo: i bambini hanno sempre svolto le attività nello stesso momento, al fine di poter rispondere al loro bisogno di socialità e per poter offrire occasioni di confronto interpersonale “che in questa fascia di età – hanno specificato gli educatori – risultano di fondamentale importanza per l’integrale sviluppo della persona”.
Con Annalisa Perino (Associazionedidee) i bambini hanno invece lavorato sull’espressività corporea attraverso il teatro, organizzando uno spettacolo, ‘Il bosco dei contrari’, da presentare poi ai genitori nell’ultima settimana di attività. La particolarità di questa rappresentazione risiede nel fatto che sono stati i bambini stessi a costruirla nella sua integrità, dalla storia alla sceneggiatura, dalle scenografie ai costumi di scena. “Tante attività e tanti linguaggi diversi – ha affermato Alessandra Burycosì come molteplici e differenti sono gli interessi dei bambini e le loro attitudini espressive. La valorizzazione delle differenze come motore generativo e creativo prende spunto dal simbolo del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, che fa da sfondo a tutte le attività proposte”.


Joana Preza ai nostri microfoni
Da lunedì 12 luglio il Centro estivo ha visto la partecipazione, come accennato, anche di Joana Preza (nella foto sopra), che ha curato specifiche attività creative rivolte ai bambini, introducendo in particolare la collografia, tecnica di stampa che consiste nel collage di diversi elementi e materiali su una superficie non troppo spessa. Il tutto viene poi intinto di gommalacca, inchiostrato e pressato su un foglio umido mediante un torchio: “Ciò che più mi preme nel settore creativo – ha affermato – è comprendere che non è necessario saper riprodurre un bel disegno per dare vita a creazioni artistiche personali. Quel che conta è lo sguardo che poniamo su ciò che viviamo e ci circonda, la nostra visione e narrazione personale del mondo, riconoscere e dare uno spazio a ciò che già abbiamo, il raccontarsi e saper raccontare sia in forma scritta, parlata o per immagini. Un fattore fondamentale è che per la tecnica collografica si usano esclusivamente materiali di riciclo, scarti, textures provenienti da più contesti, e così acquisiscono un nuovo valore. È stato significativo – ha argomentato – osservare le reazioni dei bambini. Il risultato delle stampe era diverso da ciò che si erano immaginati, perché quando la matrice entra sotto torchio non è controllabile (diversamente dal disegno, ad esempio, con carta e matite). Questo è l’elemento chiave dell’attività: assemblare la matrice, scegliere i colori per poi constatare che si crea magari qualcosa di completamente diverso. È una sorta di allenamento a sorprendersi e lasciar andare le aspettative e il controllo sulla creatività, che il più delle volte inizia a sviare l’interesse del bambino per il disegno”.

Joana ha proposto anche l’attività della marmorizzazione: con il semplice utilizzo di una bacinella riempita d’acqua, acquaragia e colori ad olio i bambini hanno dato vita a dei lavori molto liberi e divertenti. Inoltre, ha fatto fare ai bambini dei ritratti speciali invitando loro ad osservarsi oltre l’ambito estetico, ma piuttosto percependo l’altro tramite simboli, colori e forme per poi passare all’osservazione reale dei visi dei compagni. “Come affermavo inizialmente – ha specificato l’artista – non è interessante che si crei un disegno ‘bello’, ma è importante comprendere che la creatività fa parte del quotidiano e ci accompagna in ogni attività che a primo impatto sembra lontana da questo contesto”. Joana si è poi soffermata sulla sua esperienza a Cittadellarte: “Sono state settimane intense e tranquille, la Fondazione Pistoletto è un luogo importante per la città di Biella. Ciò che mi porterò sarà la scansione temporale delle attività svolte assieme ai bambini, il loro star bene assieme a noi, la luce particolare dei tramonti biellesi, le passeggiate nei dintorni e i tentativi di esplorazione sia paesaggistiche sia umane. A questo proposito, ringrazio Juan Sandoval per averci prestato il torchio, Alessandra e Federica che mi hanno accolta in casa, Margherita e Giulia per gli aneddoti scambiati e soprattutto il professore Mika (dell’accademia di belle arti di Firenze) che mi ha fatto scoprire la collografia e dato consigli su come gestire questa esperienza con i bimbi”. L’artista ha concluso rivelando un particolare importante che è già inserito nel suo cassetto della memoria: “Quando i bambini giravano il torchio, si immaginavano di ruotare il timone di una barca e, a gran voce, annunciavano di sbarcare in un paese o isola lontana. Girare il torchio, per loro, significava entrare in uno spazio-tempo diverso e ignoto. Questo è anche per me creare stampe collografiche: poter salpare lontani stando fermi e suggerire una direzione alla propria bussola, che non per forza ci ascolta”.


Crediti immagini di copertina: Ada Zegna.
Altre immagini del centro estivo: