CISP e Unidee Residency Programs, a Cittadellarte una residenza con 7 artisti da Kenya e Somalia
Il 7 settembre è iniziata a Biella una residenza artistica di tre settimane che consentirà ai creativi provenienti dai due stati africani di scoprire e studiare la Biennale di Venezia, Milano, Torino e la Fondazione Pistoletto. L'esperienza si inserisce come ultimo step di un lungo progetto mirato al miglioramento dell'inclusione, dell'empowerment e della connessione dei giovani nel settore creativo in Africa e in Europa che il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli ha intrapreso da più di anno con alcuni partner locali ed europei.

Nel luglio 2022 la Fondazione Pistoletto, attraverso l’ufficio UNIDEE Residency Programs, ha stretto una importante collaborazione con il CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) che era già iniziata a maggio 2022 durante una residenza a Roma dove gli artisti provenienti da Africa e Europa avevano lavorato attorno al tema del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto. Partita il 7 settembre e in conclusione il 29 dello stesso mese, Cittadellarte ospiterà 7 artisti e creativi provenienti dal Kenya e dalla Somalia per una speciale residenza. Per tre settimane i partecipanti avranno l’opportunità di scoprire e studiare la Biennale di Venezia, Milano e Torino, un iter significativo che darà loro l’opportunità di comprenderà meglio la scena artistica e culturale italiana ed internazionale e di relazionarsi con essa. Per l’occasione verranno organizzati incontri settimanali di mentoring con il team di UNIDEE per andare incontro alle esigenze dei residenti. In quest’ottica, in base ai loro interessi, verrà organizzata una serie di visite e incontri con esperti che possano contribuire alla loro ricerca. Gli artisti avranno poi il tempo di concentrarsi sulle loro pratiche sviluppando nuovi progetti o continuando quelli in essere. Il programma di residenza si concluderà con un evento informale, che si pone come un mix tra una studio visit e una festa dove gli artisti avranno la possibilità di presentare il loro lavoro ad un pubblico selezionato.


Il dietro le quinte e gli obiettivi
L’iniziativa si inserisce come ultimo step di un lungo progetto che il CISP ha intrapreso da più di anno con alcuni partner locali ed europei. Il progetto si intitola ArtXchange (AXC) – Connecting creative youth in Africa and Europe ed è un programma artistico e culturale cofinanziato dall’Unione europea nell’ambito del Polo di cooperazione giovanile UA-UE, lanciato ad Addis Abeba durante il Vertice AUEU 2017 e ratificato nel Vertice di quest’anno (2022); nello specifico, si concentra sul miglioramento dell’inclusione, dell’empowerment e della connessione dei giovani nel settore creativo in Africa e in Europa, promuovendo la collaborazione, il rafforzamento delle capacità e gli scambi in Kenya, Somalia, Italia e Svezia. Il progetto mira a raggiungere tre risultati chiave nel corso della sua durata, tra cui: aumento dell’accesso alle opportunità di sviluppo delle capacità e delle competenze per i giovani e le organizzazioni guidate da giovani nel settore creativo in Africa orientale; maggiore accesso dei giovani creativi dell’Africa orientale a reti/piattaforme professionali, opportunità di lavoro e di mercato nel settore creativo a livello locale e internazionale; promuovere il dialogo e l’inclusione interculturale attraverso la coproduzione di eventi e progetti creativi innovativi e d’impatto da parte di e per i giovani in Africa orientale e in Europa.


Il CISP
Il CISP (Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli) è una ONG internazionale fondata nel 1983 a Roma per alleviare la povertà e salvaguardare i diritti umani in tutto il mondo. Il CISP realizza progetti umanitari, di riabilitazione e di sviluppo attraverso la cooperazione con attori locali pubblici e privati in oltre 30 Paesi in Africa, Sud America, Caraibi, Asia, Medio Oriente ed Europa. Dal 1983 opera in Africa concentrandosi principalmente sullo sviluppo rurale, la sicurezza alimentare, l’empowerment economico, la salute rurale e urbana, l’istruzione e la formazione, la gestione delle risorse naturali e dell’ambiente, la costruzione della pace, la protezione e l’equità di genere, il patrimonio, la cultura e le arti.


Settore Arte e Cultura
Il CISP mira a potenziale le arti e la cultura per migliorare il dialogo, la comprensione reciproca, la tolleranza e il rispetto tra le persone. Le arti e la cultura possono risultare infatti efficaci per promuovere l’inclusione sociale, la pace e la protezione delle persone vulnerabili, favorendo al contempo lo sviluppo economico e la creazione di opportunità di lavoro dignitose. Il CISP sostiene inoltre lo sviluppo delle industrie culturali e creative per promuovere uno sviluppo sociale ed economico sostenibile, la creazione di posti di lavoro, l’accesso a opportunità di formazione e sviluppo delle competenze, la creazione di reti, scambi ed eventi culturali, in particolare per i giovani. Non solo: questa realtà sostiene le autorità governative nello sviluppo di strategie e politiche per il settore culturale e creativo, incoraggiando la partecipazione significativa di tutte le parti interessate, compresi artisti, giovani e settore privato.

 

I protagonisti della residenza
Chi sono gli artisti e i creativi in residenza? Il primo è Elijah Bosire, un pittore e Graffiti/Street artist che vive e lavora a Nairobi, in Kenya. Trae ispirazione dalla vita di città e da ciò che accade nelle aree urbane. Lavora principalmente con acrilici e vernice spray, ma ama anche sperimentare con mezzi diversi. Ha esibito I suoi lavori in numerose fiere d’arte in Africa e nel 2019 ha vinto il Sondeka Award.
La seconda è Phyllis Ng’etich, PHY, una cantautrice keniota che ha iniziato la sua carriera come vincitrice del talent show Maisha Superstar. Il suo album di debutto, “Phylosophy”, ha ottenuto candidature a premi e un articolo della CNN l’ha definita la prossima stella dell’Africa. PHY fa parte di un collettivo internazionale chiamato NYADO che produce inni per il cambiamento, utilizzando la sua voce creativa per un impatto sociale e ambientale. È anche portavoce a Nairobi di Future Female Africa, un movimento di networking nato ad Amburgo che mette in contatto le donne africane della diaspora e del continente.
Il terzo è Jacqui Ogolla, che lavora come artista da oltre tre anni. In questo periodo ho partecipato a diverse mostre collettive presso il Museo Nazionale del Kenya e ha esposto i suoi lavori anche al festival JAMAFEST in Tanzania.
Il quarto è Mahad M., un fotografo di architettura con sede a Mogadiscio, in Somalia, attualmente impegnato in un progetto d’archivio e in un libro fotografico intitolato “Memories of Destruction”, una serie fotografica che esplora i punti di riferimento distrutti di Mogadiscio dall’inizio del conflitto. Con il suo lavoro crea un collegamento spaziale visivo tra passato, presente e futuro, diventando un punto nella linea del tempo di un luogo e di una cultura.

Il quinto è Kennedy Wachira Ngatia, nato nella regione di Aberdare, in Kenya, che è un artista/pittore contemporanea. Il suo lavoro ruota attorno alla natura come fonte di ispirazione. La sua passione per il disegno e la pittura l’hanno spinto a laurearsi in Belle Arti e Design presso la Kenyatta University. I suoi disegni e dipinti raffigurano spesso concetti di perdita e rigenerazione della vita, utilizzando toni altamente saturi con spessi strati di colori acrilici, e questo fa emergere il lato invisibile del soggetto, dando così voce alla natura.
La sesta è Stella Njogo, è un’artista multidisciplinare che esplora il potere della voce e del suono. Ha iniziato con la produzione di podcast e ora sta esplorando la produzione musicale per produrre paesaggi sonori e sound design. Ha vinto un premio per il suo podcast, Kalongolongo life, nel 2018 e sta lavorando al suo primo EP come sound artist e produttore musicale. Il suo percorso di produzione musicale si orienta verso la produzione di musica elettronica e la musica ambient sperimentale.
L’ultimo è Biko Wesa, un fotografo keniota che attualmente lavora a Kilifi, in Kenya, e che cerca di raccontare storie di interesse umano attraverso saggi visivi e installazioni avvincenti che attirano lo spettatore nel suo mondo di curiosità e sperimentazione. Alla ricerca della scoperta di se stesso attraverso le sue radici e il suo patrimonio, il suo lavoro si basa principalmente sui temi della cultura e dell’identità. Ha esposto I suoi lavori tra l’Africa, l’Europa e gli Stati Uniti.