Offrire uno sguardo nuovo sulle numerose sfide affrontate dai settori delle arti e del patrimonio, attraverso il prisma simbolico e storico della città di Alessandria e le sue influenze sullo sviluppo urbano nel Mediterraneo e oltre: è questo, in sintesi, l’obiettivo di Alessandria: (ri)attivazione di immaginari urbani comuni, progetto che intende dare voce a riflessioni innovative sui rapporti instaurati tra la creazione, la cultura, il patrimonio e lo sviluppo della moderna metropoli mediterranea ed europea. Per articolare questo processo verranno costituite residenze artistiche nomadi tra l’Egitto e l’Europa, con la produzione di mostre nelle città di Marsiglia e Bruxelles e l’organizzazione di seminari professionali e forum pubblici. Concepito per facilitare la cooperazione europea e mediterranea, ALEX si svolgerà dal 1° novembre 2020 al 31 dicembre 2023 mirando a far luce, attraverso lo sviluppo di nuove prospettive culturali e artistiche, sul patrimonio della città mediterranea che resta ancora non sufficientemente esplorato e compreso. Come? “Facilitando la mobilità degli artisti interessati – si legge nell’abstract del progetto – a interpretare comparativamente l’attuale tessuto urbano delle città europee e di Alessandria e mettendo in discussione la percezione esistente attraverso un approccio di sensibilizzazione scientifica e storica (…). Il progetto ALEX guiderà quindi visitatori, artisti contemporanei, scienziati e attivisti in un viaggio tra patrimonio e creazione, tra nord e sud del Mediterraneo, alla ricerca di ciò che oggi costituisce il nostro immaginario della città, della sua origine e del suo futuro”.
Il dietro le quinte
Il progetto, sostenuto dal programma Europa Creativa dell’Unione Europea, si avvale delle risorse di otto partner principali: il Museo Reale di Mariemont (Morlanwelz, Belgio), il Palais des Beaux-Arts “BOZAR” (Bruxelles), Cittadellarte – Fondazione Pistoletto (Biella, Italia), il Museo delle Civiltà dell’Europa e del Mediterraneo “MUCEM” (Marsiglia), l’Onassis Stegi (Atene), l’Università di Leida (Paesi Bassi), il Kunsthall di Aarhus (Danimarca) e l’Undo Point Centro d’Arte Contemporanea (Nicosia, Cipro). L’iniziativa, inoltre, avrà il supporto di partner associati, ossia l’Istituto francese di Alessandria (Egitto) e Theatrum Mundi (Regno Unito).
Le residenze
Tra le diverse azioni, ALEX include due programmi di residenza che si evolveranno in modo indipendente, ma che si incontreranno in vari momenti durante il ciclo del progetto: Caravan residency program: Thinking with Alexandria, ideata e realizzata da UNIDEE Residency Programs a Cittadellarte – Fondazione Pistoletto e curata insieme a Edwin Nasr e in conversazione con Sarah Rifky (per visionare le loro bio cliccare qui); Politics of Heritage – School for Sonic Memory Residency, organizzata da Onassis Stegi in collaborazione con Theatrum Mundi. I potenziali partecipanti possono candidarsi per entrambe le residenze, ma saranno accettati per una sola.
Il concept della residenza
“La chimerica città portuale – specificano i curatori Rifky e Nasr nel testo curatoriale della residenza – funge da dispositivo euristico per il programma di residenza Caravan. Alessandria è stata plasmata dalle tensioni storiche e dalle narrazioni contestate delle forze imperiali ed emancipatrici. Nel XIII secolo, è emersa come centro atipico di attività e infrastrutture commerciali precapitaliste create da mercanti europei. Il Nuovo Imperialismo del XIX secolo incorporò poi il Mediterraneo orientale nel circuito dell’economia globale; a quel punto Alessandria fu amministrata dagli Ottomani, poi bombardata e occupata dagli Inglesi. La città divenne il contesto ideale per l’articolazione di immaginari utopici, ospitando anarchici, intellettuali e rinnegati dalla regione di lingua araba da tutto il mondo per sperimentare modalità radicali di assemblea e critica, e fondare teatri e università popolari, case editrici indipendenti e comuni di fuggitivi. L’opportunità di pensare con e attraverso Alessandria – continuano – ci permette di esercitare la creazione di mondi contro la cancellazione e verso il futuro. La creazione di mondi parte da mondi già a nostra disposizione: il fare è un rifare (Nelson Goodman)”.
Il programma di residenza Caravan
Come accennato, il programma di residenza Caravan è parte di Alessandria: (ri)attivazione di immaginari urbani comuni, un progetto che mira a esaminare le città europee di Atene, Bruxelles, Marsiglia e Nicosia dal punto di vista di Alessandria e dei suoi contestati immaginari urbani. “L’opportunità di pensare con e attraverso Alessandria – viene spiegato nella prestazione del progetto – permette di esercitare la creazione di mondi contro la cancellazione e verso il futuro. La creazione di mondi parte da mondi già a nostra disposizione: il fare è un rifare (Nelson Goodman)”. Il programma di residenza Caravan è quindi un invito a comporre, ridisegnare e giocare con parti ed elementi già esistenti che strutturano la quotidianità attraverso un formato peripatetico, ad Alessandria e in altre città dell’Europa e del Mediterraneo.
La residenza multi-città di un anno invita artisti, professionisti della cultura e attivisti ad articolare e configurare nuove modalità di relazione e comprensione delle formazioni e dei processi urbani, infrastrutturali e sociali. Il programma coinvolge organizzazioni locali delle città partner e opera verso i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delineati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
I candidati
I candidati possono essere artisti che lavorano in diversi media – digitale, immagini in movimento, pittura e incisione, performance, fotografia, scultura, suono e testo – così come professionisti e attivisti culturali informati e interessati a ricerca d’archivio, produzione di conoscenza, creazione di luoghi e/o impegno basato sulla comunità. Sarà data priorità ai candidati che dimostrano impegno nel generare nuove intuizioni su storie e dinamiche urbane, colonialità e formazioni di potere, infrastrutture e reti, culture e poetiche marittime.
I candidati devono sapere e parlare in modo fluente la lingua inglese e occorre che risiedano all’interno di uno dei seguenti Paesi: uno stato membro dell’UE, o, il Regno Unito; un paese in fase di preadesione all’UE, ossia Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia; uno stato membro dell’EFTA, ovvero, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera; uno dei paesi del vicinato meridionale dell’UE (Algeria, Egitto, Giordania, Libano, Marocco e Tunisia).
La selezione e la borsa di studio
Saranno selezionate sedici figure per prendere parte al programma sul campo, discorsivo e fondato sulla pratica, in conversazione con i curatori di residenza, imprenditori sociali e una serie di tutor e relatori che lavorano in diverse discipline e contesti, da personalizzare per il gruppo. La residenza sarà basata sui risultati e gli organizzatori si aspettano che i partecipanti sviluppino un progetto finale a conclusione del programma, che sarà poi presentato come parte dei Forum: Alessandria contemporanea ad Atene, Biella, Marsiglia, Alessandria e Aarhus (Danimarca). La scadenza per la presentazione delle domande è fissata per il 30 maggio 2021. I selezionati saranno informati entro la fine di giugno e l’elenco finale dei partecipanti sarà annunciato sui siti web degli organizzatori e dei partner del progetto e sulle piattaforme dei social media. Saranno selezionate 16 figure e saranno offerti a tutti i partecipanti 3 percorsi di residenza e 2 soggiorni di residenza a Biella. Un soggiorno di residenza sarà programmato ad Alessandria e uno in una città fra Marsiglia, Atene, Bruxelles, Nicosia (sarà pianificata per ciascuno dei partecipanti, a seconda della loro scelta individuale). Il soggiorno finale sarà a Biella ed è teso alla produzione e alla presentazione dei progetti definitivi. La borsa di studio coprirà viaggio, alloggio e pasti. I partecipanti, infine, riceveranno una quota di € 3000, pagabile in conformità alle leggi internazionali e locali, avranno un budget fino a € 500 per coprire i costi di produzione dei propri progetti finali.