È un urgente punto della situazione sul concetto di Pubblico; una riflessione che è importante perché al centro di una trasformazione radicale in questi ultimi anni. Il concetto è fondativo della cultura occidentale, che fin dalle sue origini greco-cristiane vede nella dimensione pubblica la dimensione per eccellenza dell’essere politico e sociale, in quanto spazio di patteggiamento tra la dimensione privata e il ruolo pubblico che si definisce nelle norme condivise che fanno di ogni singolarità una comunità. Tuttavia la fine della narrativa del XX secolo, o della modernità, l’avvento dell’informatica algoritmica e il paradigma del T.I.N.A. (Ther is Not Alternative), sembrano non dare alternative a un tramonto della dimensione pubblica sempre più sostituita da una rappresentazione privata e vincolata a mere funzioni di valore economico. Per questo oggi è urgente interrogarsi sul ‘bene pubblico’, ovvero su tutto quello che è accessibile a tutti i cittadini e che ha regole condivise, ovvero tutto ciò che fa di un individuo un cittadino. Sugli Enti Pubblici nel senso dell’insieme di coloro che generano e gestiscono i beni pubblici. Agendo proprio come un pubblico che ‘osserva’, che si ‘diverte’. Bruno Latour parla di ‘matter of concern’, ovvero il pubblico è laddove un tema appassiona tutti. Ovvero: il pubblico è una comunità intorno a un tema comune. Quindi la sfida è proprio il ‘concern’, e il successo del call for papers sta a testimoniare come esista una comunità che si interroga su questa questione centrale.
Il convegno si aprirà con uno speech dell’hacker Jaromil sulla dimensione Pubblica della ultranota blockchain, ovvero su un’agentività pubblica passiva e inconsapevole generata dall’algoritmo che giustifica la verità e unicità dei valori digitali. Quindi Pier Luigi Sacco, esperto dei mercati culturali, affronterà il concetto di creazione di contenuti pubblici secondo modalità tradizionali, in cui i nuovi media sono utilizzati come dei vecchi media perché nella ‘società dello spettacolo’ non si è ancora realizzata una vera e propria res pubblica degli autori, così che la cultura pubblica è ancora in mano a delle minoranze. Quindi Derrick de Kerckhove, già direttore del Porgramma McLuhan in Cultura e Tecnologia e uno dei più noti massmediologi internazionali, sostiene che a causa degli algoritmi il pubblico sia morto, ovvero non esista più ma sia il risultato di procedure oppositive legate a continue generazioni di eco-chamber. Quindi Antonio Vercellone, Lanfranco Aceti, Gabi Scardi, tra gli altri, produrranno le loro riflessioni assieme agli autori che hanno partecipato con la presentazione di paper.
Le riflessioni verranno sottoposte a doppia peer review e saranno pubblicate in un volume, anch’esso finanziato dal prestigioso MIC, e quindi reso pubblico per la comunità culturale accademica. La Fondazione Pistoletto, nella sua emanazione Accademia Unidee, continua così la sua opera demopratica per la consapevolezza di una cultura civile e politica fondata sul rispetto e sulla differenza in un’ideale incontro tra dimensione artistico-culturale, dimensione sociale e politica.
Inoltre il convegno rappresenta la volontà di realizzare una comunità di pensatori che dia il giusto tempo e peso a un luogo creativogenico e libero nella critica come Cittadellarte, Fondazione Pistoletto, Biella, un luogo aperto alla cultura, all’arte e a tutti i pensatori del contemporaneo. Gli onori di casa saranno fatti da Paolo Naldini, Presidente dell’Accademia e Direttore dell’omonima fondazione, lo staff dell’accademia rappresentato da Michele Cerruti But, Clara Pogliani e dalla mia figura che si occuperà di gestire il flusso degli interventi e di riassumerne quindi i vari argomenti, sia da un punto di vista compilativo che stimolando e moderando confronti e discussioni. Buon lavoro a tutti.
Francesco Monico, Direttore Accademia Unidee, Biella 29/06/2022
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