Presentare ricerche work in progress di creativi in residenza a Cittadellarte con l’obiettivo di creare dialoghi e connessioni, condividere idee e possibili sviluppi futuri: è a questo che mira l’open studio Exquisite Corpse, che prende il nome dal gioco di disegno collettivo sviluppato dai surrealisti e fa riferimento al processo di creazione che ogni singolo artista ha portato avanti con la sua ricerca personale all’interno dello spazio comune della residenza. Martedì 29 novembre, in un momento di condivisione aperto al pubblico, i protagonisti della residenza UNIDEE Juliette Alhmah, Marco Cassani, Shaima Hamad, Andréa Spartà, Ginevra Naldini e Marco Isaias Bertoglio metteranno infatti in luce i rispettivi progetti di ricerca che hanno preso forma durante i due mesi trascorsi alla Fondazione Pistoletto. Le residenze in questione si sviluppano in collaborazione con partner istituzionali internazionali come A.M. Qattan Foundation (Palestina), Institut Français Italia, Istituto Italiano di Cultura di Jakarta, Ambasciata Italiana a Jakarta e la Galleria Honold Fine Art.
L’incontro, a partecipazione libera e gratuita, si terrà dalle ore 17.00 alle 19.00; in conclusione è previsto un momento conviviale con uno speciale aperitivo.
I protagonisti dell’open studio e le loro proposte artistiche
Da sinistra: Juliette Alhmah; Jeanne Barret, travestita da marinaio per girare il mondo, 1816, autore ignoto
Juliette Alhmah
Fotografa, ha conseguito un master in fotografia presso ENS Louis-Lumière di Parigi. Con un approccio documentaristico e plastico, attraverso le sue opere esplora le relazioni umane, l’intimità, le emozioni e la narrazione. Juliette presenta A lucky charm and some good shoes, un progetto incentrato sui viaggi in solitaria delle donne. La ricerca comprende una fase di indagine letteraria e storica, una raccolta di testimonianze e fotografie di donne conosciute a Biella e un video che raccoglie peregrinazioni e pensieri in forma poetica.
Da sinistra: Marco Cassani; Ti amo (fountain)
Marco Cassani
Artista concettuale italiano residente a Bali, dove mantiene il suo studio e ha sviluppato un programma artistico chiamato Kayu-Lucie Fontaine. Attraverso la sua pratica mette in discussione alcuni codici sociali in particolare legati al potere politico e sociale, utilizzando l’arte come “catalizzatore” per creare una nuova comprensione verso la costruzione del valore. Exchange è il progetto che presenterà all’open studio: la sua ricerca indaga l’acqua e la sua distribuzione in relazione alla funzione sociale delle fontane urbane nella tradizione italiana. Nel modo in cui il pubblico italiano e balinese interagiscono con la fontana pubblica e l’acqua in generale, emergono somiglianze spirituali legate alla loro funzione sociale e alla creazione di una memoria collettiva soprattutto per quanto riguarda l’era post pandemia. Il progetto è iniziato con l’installazione dell’opera scultorea Ti Amo (fountain), una fontana dei desideri posizionata nel cortile interno di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto (tutti i dettagli in un nostro precedente articolo).
Da sinistra: Shaima Hamad; allestimento Pomegranate Farewell e Bread Without Borders
Shaima Hamad
Artista visiva e performativa, laureata in giurisprudenza, vive e lavora a Ramallah, in Palestina. La sua ricerca si concentra sulla conoscenza della cucina tradizionale palestinese; tramite la performance e l’arte culinaria l’artista documenta le usanze e conserva le storie del cibo della sua tradizione. Il progetto che presenterà si articola in due parti: Pomegranate Farewell e Bread Without Borders. Nella prima opera l’artista si domanda cosa ci sia in comune tra i paesi del Mediterraneo e ne ripercorre alcune somiglianze attraverso una narrazione incentrata sul simbolismo del melograno. Nella seconda opera esplora il rapporto personale e privato con la pianta di Topinambur (chiamata anche Jerusalem artichoke e Sunchoke), intrecciando elementi di diversi contesti, fattori temporali e politici che sono racchiusi nella storia della pianta.
Da sinistra: Ginevra Naldini e Marco Isaias Bertoglio; Sound-Walk, Micro-geography of Engagements and Sound-Movement Installation
Ginevra Naldini e Marco Isaias Bertoglio
Ginevra e Marco sviluppano una ricerca a quattro mani a partire dal corpo e dai sensi umani come strumenti attivi di indagine. Ginevra è un’artista-attivista-ricercatrice che lavora nei campi dell’housing, degli studi urbani e di gentrificazione, della pedagogia radicale, dell’ascolto come pratica di apprendimento e dell’analisi del paesaggio sonoro. Isaias è un artista-ricercatore che lavora nel campo del suono e del suo rapporto con l’ambiente, i suoi processi rituali e le politiche dell’ecologia acustica. Sound-Walk, Micro-geography of Engagements and Sound-Movement Installation è una installazione sonora che vuole rievocare acusticamente una passeggiata attraverso l’Est-Urbano di Biella e i suoi edifici industriali dismessi; la città viene percepita come esperienza corporea, il camminare come rituale per rendere collettive decisioni future. Questo vuole tradursi in una micro-geografia di impegni attivi nella formulazione di futuri alternativi per questo paesaggio.
Da sinistra: Andréa Spartà; PluieSoleil I
Andréa Spartà
Vive e lavora a Parigi. Ha studiato musica sperimentale e concreta al Conservatoire de Chalon S/Saône e arte all’ENSA Dijon. Il suo lavoro, principalmente scultoreo, vuole evocare gli elementi che ci circondano, immagini comuni a tutti e oggetti della società. Spartà attraverso la sua pratica artistica interiorizza e restituisce questo immaginario filtrato dalla sua percezione. Nel suo progetto Weather Report, attraverso una serie di installazioni, sculture e disegni, lavora ad una ricerca che utilizza il metodo di raccolta dati del tempo meteorologico applicandolo alla sua esperienza di osservazione della quotidianità e della vita sociale del territorio biellese durante le sue settimane di residenza.