Un’opera sonora collettiva all’Oasi Zegna: alla scoperta di “Abitare il paesaggio” di UNIDEE Residency Programs e Fondazione Zegna
Il 14 luglio a Cittadellarte si è tenuta la presentazione finale della Summer School organizzata da UNIDEE Residency Programs in collaborazione con la Fondazione Zegna: all'esperienza hanno partecipato 8 studenti Liceo Artistico G. e Q. Sella e del Liceo Cossatese Valle Strona guidati dal collettivo Botafuego. I liceali hanno lavorato all'ascolto consapevole dell’ecosistema dell'Oasi Zegna e degli equilibri precari legati al cambiamento climatico, per la creazione di narrazioni inedite ispirate al paesaggio e all'esperienza diretta che hanno fatto nei giorni di permanenza. Nascono così otto puntate di un podcast che verrà pubblicato online e vedrà una presentazione ufficiale durante una domenica FAI nel mese di ottobre.

Per il triennio 2023-2025 UNIDEE Residency Programs di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto propone una Summer School in collaborazione con la Fondazione Zegna, in cui alcuni artisti guidano un’esperienza immersiva di co-creazione insieme a giovani del territorio biellese. La proposta triennale di residenza indaga il tema di come abitare il paesaggio montano dell’Oasi Zegna con approfondimenti sulle problematiche ecologiche contemporanee, le urgenze del cambiamento climatico e le interconnessioni virtuose tra esseri umani e non-umani. In quest’ottica, dal 3 al 14 luglio 2023 è stata proposta Abitare il paesaggio – Summer School 2023, una residenza di due settimane che si è sviluppata tra Biella e il territorio montano dell’Oasi Zegna. L’esperienza ha avuto una vocazione formativa e comunitaria, sposando la mission educativa delle due Fondazioni partner, e ha coinvolto un gruppo ibrido di artisti internazionali e di giovani del territorio biellese per la creazione di un’opera sonora collettiva.





Il tema dell’immersione
Per l’edizione 2023, la Summer School si focalizza sul tema dell’immersione, attraverso l’esercizio di ascolto consapevole dell’ecosistema e degli equilibri precari legati al cambiamento climatico, per la creazione di una narrazione capace di raccontare la coabitazione dei mondi minerali, vegetali, animali e umani del paesaggio dell’Oasi Zegna. L’immersione nell’ecologia multispecie ha l’obiettivo di far emergere le voci umane e non umane presenti, e riconoscere il loro valore all’interno dei processi di formazione e trasformazione del paesaggio. L’opera collettiva propone il racconto di questo paesaggio complesso da parte del gruppo ibrido formato da curatori, artisti professionisti e giovani del territorio, dove le metodologie e le modalità di lavoro sono condivise in modo orizzontale tra giovani partecipanti e artisti invitati. La residenza mirava quindi ad avviare un percorso di formazione e professionalizzazione per i giovani del territorio, a incentivare l’ibridazione del pubblico e a favorire la ricerca artistica contemporanea sulle ecologie e il paesaggio.




Gli artisti coinvolti
I residenti si sono potuti avvalere del contributo dei seguenti esperti: il collettivo artistico Botafuego di Carolina Valencia Caicedo e Riccardo Giacconi, che hanno curato la narrazione sonora e le pratiche di storytelling collettivo; Elisa Palazzi, climatologa e docente di Fisica del Clima all’Università di Torino, esperta e divulgatrice delle problematiche legate al cambiamento climatico nelle aree alpine; Stefano Maffeo di OverAlp, che si è occupato delle escursioni e della visita guidata dell’Oasi; aaron inker (Nicholas Ferrara), che ha curato il racconto visivo; Annalisa Zegna, che a curato il processo creativo collettivo e la redazione del libretto della residenza. Da sottolineare, inoltre, l’apporto dei referenti dell’Oasi Zegna, di Casa Zegna e di Better Places / Spazio Hydro.




Il futuro
Facendo tesoro delle esperienze realizzate negli ultimi anni sul tema delle ecologie e della coabitazione interspecie, la residenza ha dato vita a otto puntate di un podcast, un’opera sonora collettiva che verrà presentata pubblicamente in un evento all’Oasi Zegna nell’autunno 2023 durante le giornate FAI.



La presentazione finale
Il 14 luglio nella sala UNIDEE si è tenuta la presentazione finale della residenza, proposta come un momento di ascolto collettivo del lavoro che i liceali hanno preparato nelle due settimane di esperienza: un’opera sonora, come accennato, dedicata al territorio dell’Oasi Zegna riletto attraverso la residenza condivisa. “Siamo molto contenti – ha affermato Annalisa Zegna – della partecipazione e del coinvolgimento delle ragazze e dei ragazzi, sono stati davvero bravi e generosi. Abbiamo visto, inoltre, che l’esperienza ha permesso di dare strumenti e far conoscere parti del territorio biellese che spesso non si conoscono. Da sottolineare inoltre l’output finale, un cofanetto con 8 carte: è stato usato lo strumento dei tarocchi come un modo per condensare in una carta gli spunti emersi dalle narrazioni”. Alle sue parole hanno fatto eco quelle di Carolina Valencia Caicedo: “È stato un piacere illustrare diverse tecniche di ascolto e vedere che ognuno ha lavorato e prodotto qualcosa di diverso. Riccardo e io siamo orgogliosi e contenti del risultato”.



In cosa consistevano i racconti degli studenti? Le otto puntate del podcast rappresentano un viaggio curioso nel paesaggio dell’Oasi Zegna, attraverso spunti e modalità narrative diversificate che sono frutto del percorso di scoperta che le giovani autrici e i giovani autori hanno fatto in prima persona all’interno del territorio.
Janis Marzona ha curato un racconto sonoro sul labirinto di Stavello – un luogo che ricorda e riprende la forma del cervello umano – proponendo una sessione di meditazione guidata a tinte poetiche; Aurora Fila ha raccontato metaforicamente il Bocchetto Sessera e la Linea Insubrica come luogo di incontro tra la placca africana e quella europea, inventando una mitologia antica dello scontro di due popoli; Lorenzo De Pieri ha curato un lavoro sonoro basandosi sul sito archeominerario Rondolere e ha cercato di portare in vita i suoni che abitavano la valle in passato senza attingere ad alcuna voce umana; Martina Formaggio ha proposto un lavoro sonoro atmosferico sulla salita verso il Santuario del San Bernardo registrando la sua puntata durante una giornata nuvolosa e nebbiosa; Aurora Leonardi si è invece ispirata alla salita realizzata per raggiungere l’Argimonia interpretando con ironia la fatica fisica e la flessibilità che la vita in montagna richiede agli esseri umani; Benedetta Busa, a partire dalla visita della Bocchetta Luvera, ha approfondito la storia del luogo e l’ha raccontato dal punto di vista di un lupo; Greta Siviero ha creato un radiodramma ispirato all’attraversamento del Bosco del Sorriso, dai toni drammatici e spaventosi; Allegra Cassina infine ha creato un racconto leggendario ambientato nell’area del Torrente Sessera vicino alla Piana del Ponte.